L’inquinamento ambientale è senza dubbio una delle minacce globali più allarmanti dell’ultimo secolo, la grande varietà di contaminanti che raggiungono gli ecosistemi naturali e la penuria di impianti e strumentazioni adeguate per la loro rimozione costituisce un pericolo costante per la salute sia delle specie animali che umana. Gli studi presenti in questo elaborato sono stati svolti con diverse tipologie di contaminanti ambientali tra le classi di inquinanti maggiormente rilevati negli ambienti acquatici utilizzando come modello sperimentale esemplari di larve di zebrafish. A tal fine sono stati impiegati ampi range di concentrazioni e sono state condotte indagini sulla possibile tossicità a bassi dosaggi per periodi prolungati e sono stati osservati i risultati dell’esposizione sinergica a più inquinanti differenti. Al giorno d'oggi, il crescente consumo di agenti antineoplastici è stato correlato alla loro continua immissione negli ambienti naturali. Queste sostanze possono interferire con i processi fisiologici e biochimici delle specie acquatiche durante il loro intero ciclo di vita. I risultati della nostra ricerca hanno dimostrato che l'esposizione prolungata al chemioterapico Oxaliplatino anche a concentrazioni molto basse può indurre un aumento della mortalità e anomalie dello sviluppo, riducendo il tasso di schiusa. Questo studio ha rivelato anche che la combinazione di metalli pesanti quali Cadmio (Cd) e Cromo (Cr) in associazione con Bisfenolo A (BPA) può causare una risposta infiammatoria acuta nelle larve di zebrafish, come dimostrato dalle alterazioni morfologiche e dal pathway di stress ossidativo coinvolto. Inoltre, abbiamo confermato non solo la tossicità causata dall’esposizione all’aflatossina B1 ma anche sottolineato l'effetto potenzialmente protettivo dell'estratto di Hericium erinaceus, uno degli estratti fungini più caratterizzati, con particolare attenzione al ruolo sul sistema nervoso.
Studio degli effetti embriotossici dei diversi inquinanti ambientali emergenti, mediante impiego di Fish Embryo Toxicity test – FET
DI PAOLA, Davide
2022
Abstract
L’inquinamento ambientale è senza dubbio una delle minacce globali più allarmanti dell’ultimo secolo, la grande varietà di contaminanti che raggiungono gli ecosistemi naturali e la penuria di impianti e strumentazioni adeguate per la loro rimozione costituisce un pericolo costante per la salute sia delle specie animali che umana. Gli studi presenti in questo elaborato sono stati svolti con diverse tipologie di contaminanti ambientali tra le classi di inquinanti maggiormente rilevati negli ambienti acquatici utilizzando come modello sperimentale esemplari di larve di zebrafish. A tal fine sono stati impiegati ampi range di concentrazioni e sono state condotte indagini sulla possibile tossicità a bassi dosaggi per periodi prolungati e sono stati osservati i risultati dell’esposizione sinergica a più inquinanti differenti. Al giorno d'oggi, il crescente consumo di agenti antineoplastici è stato correlato alla loro continua immissione negli ambienti naturali. Queste sostanze possono interferire con i processi fisiologici e biochimici delle specie acquatiche durante il loro intero ciclo di vita. I risultati della nostra ricerca hanno dimostrato che l'esposizione prolungata al chemioterapico Oxaliplatino anche a concentrazioni molto basse può indurre un aumento della mortalità e anomalie dello sviluppo, riducendo il tasso di schiusa. Questo studio ha rivelato anche che la combinazione di metalli pesanti quali Cadmio (Cd) e Cromo (Cr) in associazione con Bisfenolo A (BPA) può causare una risposta infiammatoria acuta nelle larve di zebrafish, come dimostrato dalle alterazioni morfologiche e dal pathway di stress ossidativo coinvolto. Inoltre, abbiamo confermato non solo la tossicità causata dall’esposizione all’aflatossina B1 ma anche sottolineato l'effetto potenzialmente protettivo dell'estratto di Hericium erinaceus, uno degli estratti fungini più caratterizzati, con particolare attenzione al ruolo sul sistema nervoso.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/157981
URN:NBN:IT:UNIME-157981