Il presente studio ha come obiettivo quello di indagare la pertinenza ermeneutica dell'applicazione dei concetti di arabizzazione e islamizzazione nel contesto del primo periodo islamico in generale, e del primo periodo andaluso in particolare (I-III/VII-IX secolo). Infatti, lontano dal rappresentare categorie oggettive, arabizzazione e islamizzazione sono categorie che tendono a riflettere le aspettative degli studiosi che le utilizzano. Il significato di queste categorie si rivela soprattutto a partire dalla formulazione delle identità dei soggetti coinvolti nel processo di espansione e consolidamento del potere omayyade. In particolare, l'uso della categoria del "religioso" – l'identificazione ab origine delle identità islamiche (i musulmani) – costituisce una problematica concettuale che non permette di comprendere il carattere decisamente sfumato dei confini dottrinali tra le diverse teorie e pratiche monoteistiche, oltre alla forza di cambiamento che rappresenta l'alterità etnica e culturale araba introdotta dalle prime generazioni di califfi. Pertanto, non si tratta solo di una critica alle categorie terminologiche in uso, ma anche alla narrazione storiografica che vede al-Andalus come una Spagna islamica a partire dall'anno 711, anno in cui avvenne l'arrivo nella Penisola di quegli eserciti sì etnicamente mescolati, ma religiosamente uniti. Mettere in discussione questa visione permette di rivalutare il fenomeno dell'arabizzazione (nella sua prospettiva linguistica ed etnosociale) e quello dell'islamizzazione, che si configura piuttosto come un processo di creazione di un discorso specifico sull'insieme delle pratiche cultuali e dottrinali per distinguerle da altri tipi di pratiche. Un processo, questo, a cui contribuì anche il cristianesimo latino-arabo andaluso (specialmente Eulogio e Paolo Alvaro), mediante l'introduzione di una distinzione, non del tutto coerente con le già diffuse teorie dell'alterità cristiana, dell'arabo/musulmano come eretico e pagano.
Creating al-Andalus. Studio su arabizzazione e islamizzazione (secoli I-III/VII-IX)
PETRILLO, SIMONE
2023
Abstract
Il presente studio ha come obiettivo quello di indagare la pertinenza ermeneutica dell'applicazione dei concetti di arabizzazione e islamizzazione nel contesto del primo periodo islamico in generale, e del primo periodo andaluso in particolare (I-III/VII-IX secolo). Infatti, lontano dal rappresentare categorie oggettive, arabizzazione e islamizzazione sono categorie che tendono a riflettere le aspettative degli studiosi che le utilizzano. Il significato di queste categorie si rivela soprattutto a partire dalla formulazione delle identità dei soggetti coinvolti nel processo di espansione e consolidamento del potere omayyade. In particolare, l'uso della categoria del "religioso" – l'identificazione ab origine delle identità islamiche (i musulmani) – costituisce una problematica concettuale che non permette di comprendere il carattere decisamente sfumato dei confini dottrinali tra le diverse teorie e pratiche monoteistiche, oltre alla forza di cambiamento che rappresenta l'alterità etnica e culturale araba introdotta dalle prime generazioni di califfi. Pertanto, non si tratta solo di una critica alle categorie terminologiche in uso, ma anche alla narrazione storiografica che vede al-Andalus come una Spagna islamica a partire dall'anno 711, anno in cui avvenne l'arrivo nella Penisola di quegli eserciti sì etnicamente mescolati, ma religiosamente uniti. Mettere in discussione questa visione permette di rivalutare il fenomeno dell'arabizzazione (nella sua prospettiva linguistica ed etnosociale) e quello dell'islamizzazione, che si configura piuttosto come un processo di creazione di un discorso specifico sull'insieme delle pratiche cultuali e dottrinali per distinguerle da altri tipi di pratiche. Un processo, questo, a cui contribuì anche il cristianesimo latino-arabo andaluso (specialmente Eulogio e Paolo Alvaro), mediante l'introduzione di una distinzione, non del tutto coerente con le già diffuse teorie dell'alterità cristiana, dell'arabo/musulmano come eretico e pagano.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/158423
URN:NBN:IT:UNIROMA1-158423