Il progetto di ricerca è volto a indagare la polifonia di sguardi al femminile della fotografia di indagine sociale del secondo dopoguerra italiano. Lo studio si propone come contributo alla storicizzazione e alla lettura critica di autrici ignorate o dimenticate, se non addirittura mai censite dalla letteratura scientifica di settore; e intende, altresì, indagare fotografe più conosciute che necessitano di studi maggiormente approfonditi in termini di analisi e revisione complessiva della loro opera. Rileggere la storia della fotografia del secondo dopoguerra interpellando le fonti con uno sguardo diverso che presupponga un’ottica di genere significa riscoprire vicende autoriali che, «lungi dal considerare l'immagine come un documento neutrale, hanno usato il dispositivo fotografico come strumento di lotta per cause che andavano dall'antifascismo al femminismo, diventando le portabandiera della fotografia socialmente impegnata» (Bourvesse, 2020). Attraverso un peculiare approccio autoriale in bilico tra etica ed estetica, realismo documentario e linguaggio autoriale, le autrici in esame cristallizzano in immagine i profondi mutamenti di un Paese che si lascia alle spalle un passato arcaico e rurale e un tragico conflitto mondiale per rinnovarsi in un'identità modernizzata dal progresso tecnico-industriale determinato dal boom economico del miracolo italiano con particolare attenzione al ruolo della donna tra asservimento patriarcale e spinta verso l’emancipazione.
L’identità italiana attraverso gli occhi delle donne: le forme dello sguardo al femminile del foto-documentarismo del secondo dopoguerra
Zanon, Romina
2024
Abstract
Il progetto di ricerca è volto a indagare la polifonia di sguardi al femminile della fotografia di indagine sociale del secondo dopoguerra italiano. Lo studio si propone come contributo alla storicizzazione e alla lettura critica di autrici ignorate o dimenticate, se non addirittura mai censite dalla letteratura scientifica di settore; e intende, altresì, indagare fotografe più conosciute che necessitano di studi maggiormente approfonditi in termini di analisi e revisione complessiva della loro opera. Rileggere la storia della fotografia del secondo dopoguerra interpellando le fonti con uno sguardo diverso che presupponga un’ottica di genere significa riscoprire vicende autoriali che, «lungi dal considerare l'immagine come un documento neutrale, hanno usato il dispositivo fotografico come strumento di lotta per cause che andavano dall'antifascismo al femminismo, diventando le portabandiera della fotografia socialmente impegnata» (Bourvesse, 2020). Attraverso un peculiare approccio autoriale in bilico tra etica ed estetica, realismo documentario e linguaggio autoriale, le autrici in esame cristallizzano in immagine i profondi mutamenti di un Paese che si lascia alle spalle un passato arcaico e rurale e un tragico conflitto mondiale per rinnovarsi in un'identità modernizzata dal progresso tecnico-industriale determinato dal boom economico del miracolo italiano con particolare attenzione al ruolo della donna tra asservimento patriarcale e spinta verso l’emancipazione.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/160932
URN:NBN:IT:UNIPD-160932