Il presente lavoro di tesi parte, essenzialmente, dalla seguente domanda di ricerca: si può pensare di profilare la figura del Manager della Terza Età all’interno del Repertorio delle professioni della Puglia? Questo progetto si colloca all’interno di una cornice più ampia che ha al centro il tema problema dell’Invecchiamento. Il numero crescente di persone anziane in Europa e l'aumento di patologie croniche rendono più importante che mai la questione della promozione dell'invecchiamento attivo per tutti e, in particolare, per gli anziani, sostenendone la vitalità e la dignità, tra l'altro garantendo l'accesso a un'assistenza sanitaria adeguata e di alta qualità, a un’assistenza a lungo termine e ai servizi sociali e sviluppando iniziative volte a promuovere la prevenzione dei rischi per la salute associati al processo di invecchiamento. Se si considera che nel 2050 un sesto della popolazione mondiale sarà over 65 questo significa che nei prossimi anni ci sarà bisogno di figure professionali che possano sviluppare piani efficaci di sostegno e supporto alle persone anziane. A tal fine, il presente lavoro di ricerca ha l’obiettivo di profilare una figura di sistema intesa come “Manager della Terza Età”, che si occupi di fornire servizi di orientamento, in-formazione e supporto che vadano incontro ai bisogni dell’anziano e dei suoi parenti e che funga da figura di coordinamento delle altre figure che si occupano di anziani. Si tratta di un’idea ma, anche, di una necessità che potrebbe rappresentare la chiave di volta per un sistema sanitario spesso ancora troppo ingarbugliato in dinamiche burocratiche che, il più delle volte, si dimenticano dell’importanza del “prendersi cura” dell’anziano non solo da un punto di vista medico. Il Manager potrebbe rappresentare una soluzione alla frammentazione presente tra i professionisti che lavorano a vario titolo con gli anziani, poiché questi troppo spesso non possiedono, infatti, una adeguata formazione umanistica a fronte di organizzazioni che richiedono sempre più la valorizzazione degli assetti intangibili e competenze trasversali indispensabili per “prendersi cura” di un’età della vita così delicata.
Il manager della terza età: funzioni, obiettivi, competenze
FRANCESCHELLI, FRANCESCA
2024
Abstract
Il presente lavoro di tesi parte, essenzialmente, dalla seguente domanda di ricerca: si può pensare di profilare la figura del Manager della Terza Età all’interno del Repertorio delle professioni della Puglia? Questo progetto si colloca all’interno di una cornice più ampia che ha al centro il tema problema dell’Invecchiamento. Il numero crescente di persone anziane in Europa e l'aumento di patologie croniche rendono più importante che mai la questione della promozione dell'invecchiamento attivo per tutti e, in particolare, per gli anziani, sostenendone la vitalità e la dignità, tra l'altro garantendo l'accesso a un'assistenza sanitaria adeguata e di alta qualità, a un’assistenza a lungo termine e ai servizi sociali e sviluppando iniziative volte a promuovere la prevenzione dei rischi per la salute associati al processo di invecchiamento. Se si considera che nel 2050 un sesto della popolazione mondiale sarà over 65 questo significa che nei prossimi anni ci sarà bisogno di figure professionali che possano sviluppare piani efficaci di sostegno e supporto alle persone anziane. A tal fine, il presente lavoro di ricerca ha l’obiettivo di profilare una figura di sistema intesa come “Manager della Terza Età”, che si occupi di fornire servizi di orientamento, in-formazione e supporto che vadano incontro ai bisogni dell’anziano e dei suoi parenti e che funga da figura di coordinamento delle altre figure che si occupano di anziani. Si tratta di un’idea ma, anche, di una necessità che potrebbe rappresentare la chiave di volta per un sistema sanitario spesso ancora troppo ingarbugliato in dinamiche burocratiche che, il più delle volte, si dimenticano dell’importanza del “prendersi cura” dell’anziano non solo da un punto di vista medico. Il Manager potrebbe rappresentare una soluzione alla frammentazione presente tra i professionisti che lavorano a vario titolo con gli anziani, poiché questi troppo spesso non possiedono, infatti, una adeguata formazione umanistica a fronte di organizzazioni che richiedono sempre più la valorizzazione degli assetti intangibili e competenze trasversali indispensabili per “prendersi cura” di un’età della vita così delicata.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/165567
URN:NBN:IT:UNIFG-165567