La tesi di dottorato si inserisce nella letteratura sul tema delle relazioni di aiuto, osservate dalla prospettiva del ricevente. Dopo aver notato, tramite una rassegna bibliografica sistematica condotta con metodo PRISMA, la scarsità di studi che approfondiscono le specifiche emozioni che l’aiuto può provocare in chi lo riceve - al di là della gratitudine -, la tesi si propone di esplorarle più dettagliatamente, scegliendo come caso di studio l'aiuto tra uomini e donne, come interazione tra gruppi di diversa dominanza sociale. Sono stati, pertanto, condotti due studi empirici a carattere semi-sperimentale. Entrambi gli studi usano uno stimolo semi-proiettivo basato su una narrazione scritta (studio 1) o su una breve animazione (studio 2) che descrivono una situazione in cui un/a protagonista (una matricola universitaria nel primo studio, un impiegato/a nel secondo) dello stesso sesso del partecipante viene aiutato/a da un pari uomo o donna in uno scambio teoricamente ottimale e poco minaccioso per il sé, poiché l’aiuto è necessario e viene fornito in forma strumentale, cioè orientata all’autonomia del ricevente. Al termine dello stimolo i partecipanti di entrambi gli studi (180 studenti universitari, 90 uomini – 90 donne, età media = 20.12 anni per lo studio 1; 132 partecipanti, 66 donne - 66 uomini; età media = 29.25 anni per lo studio 2) hanno valutato tramite un questionario self-report le specifiche risposte emotive che avrebbero provato se fossero stati in quella situazione. Le specifiche emozioni emerse nei due studi sono diverse per gli uomini e le donne: nello studio 1 entrambi affermano che avrebbero provato tristezza se aiutati dall’outgroup, accanto alla quale gli uomini citano anche la rabbia in risposta all’aiuto femminile e le donne la vergogna, la debolezza e l’incompetenza se aiutate da un uomo mentre si sentirebbero comprese se aiutate da una donna. Lo studio 2 conferma solo in parte queste emozioni: rispetto agli uomini, le partecipanti donne di fronte all’aiuto maschile affermano che si sarebbero sentite più deboli (come nello studio 1) e che avrebbero provato più emozioni di auto-consapevolezza negativa, come la vergogna (di nuovo come nello studio 1), l’imbarazzo e l’umiliazione, quest’ultima sperimentata più fortemente anche quando ricevono aiuto da un uomo piuttosto che da una donna. Si discutono infine i limiti del lavoro e le prospettive di avanzamenti futuri.

Al di là della gratitudine. Le emozioni nell’aiuto tra uomini e donne

MASTROPIETRO, ALESSIA
2024

Abstract

La tesi di dottorato si inserisce nella letteratura sul tema delle relazioni di aiuto, osservate dalla prospettiva del ricevente. Dopo aver notato, tramite una rassegna bibliografica sistematica condotta con metodo PRISMA, la scarsità di studi che approfondiscono le specifiche emozioni che l’aiuto può provocare in chi lo riceve - al di là della gratitudine -, la tesi si propone di esplorarle più dettagliatamente, scegliendo come caso di studio l'aiuto tra uomini e donne, come interazione tra gruppi di diversa dominanza sociale. Sono stati, pertanto, condotti due studi empirici a carattere semi-sperimentale. Entrambi gli studi usano uno stimolo semi-proiettivo basato su una narrazione scritta (studio 1) o su una breve animazione (studio 2) che descrivono una situazione in cui un/a protagonista (una matricola universitaria nel primo studio, un impiegato/a nel secondo) dello stesso sesso del partecipante viene aiutato/a da un pari uomo o donna in uno scambio teoricamente ottimale e poco minaccioso per il sé, poiché l’aiuto è necessario e viene fornito in forma strumentale, cioè orientata all’autonomia del ricevente. Al termine dello stimolo i partecipanti di entrambi gli studi (180 studenti universitari, 90 uomini – 90 donne, età media = 20.12 anni per lo studio 1; 132 partecipanti, 66 donne - 66 uomini; età media = 29.25 anni per lo studio 2) hanno valutato tramite un questionario self-report le specifiche risposte emotive che avrebbero provato se fossero stati in quella situazione. Le specifiche emozioni emerse nei due studi sono diverse per gli uomini e le donne: nello studio 1 entrambi affermano che avrebbero provato tristezza se aiutati dall’outgroup, accanto alla quale gli uomini citano anche la rabbia in risposta all’aiuto femminile e le donne la vergogna, la debolezza e l’incompetenza se aiutate da un uomo mentre si sentirebbero comprese se aiutate da una donna. Lo studio 2 conferma solo in parte queste emozioni: rispetto agli uomini, le partecipanti donne di fronte all’aiuto maschile affermano che si sarebbero sentite più deboli (come nello studio 1) e che avrebbero provato più emozioni di auto-consapevolezza negativa, come la vergogna (di nuovo come nello studio 1), l’imbarazzo e l’umiliazione, quest’ultima sperimentata più fortemente anche quando ricevono aiuto da un uomo piuttosto che da una donna. Si discutono infine i limiti del lavoro e le prospettive di avanzamenti futuri.
21-mag-2024
Italiano
LEONE, GIOVANNA
DE GENNARO, Luigi
Università degli Studi di Roma "La Sapienza"
156
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/166221
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIROMA1-166221