The doctoral thesis "Picturesque polygraphy. The eccentric writing of Marie Gamél Holten between Italy and Denmark in the early twentieth century" represents an archival-documentary and historical-literary survey of a minor figure in the Danish literary panorama, the polygrapher and Italianist Marie Gamél Holten (1855-1943). Italian-themed journalistic collaborations author, appearing in Danish newspapers and magazines since the 1910s, Marie Gamél Holten is the Danish translator of Grazia Deledda, of Giovanni Pascoli's work, as well as of Giuseppe Cesare Abba's "Noterelle!; in 1913 in Copenhagen, she published a travel book of Sardinia, "The Unknown Island, as the result of two historical journeys made on the Island. A regular traveler in Italy and a frequent visitor, albeit marginally, to the main cultural institutions of the time, such as the National Central Library of Florence, the GP Vieusseux Scientific Literary Cabinet in Florence, the Vittorio Emanuele Library in Rome (future Central National Library in Rome ), the Scandinavian Circle in Rome, Marie Gamél Holten moves from the center to the Italian suburbs and vice versa, gravitating around the main networks without becoming an integral part of them, and placing the city alongside smaller places of Italian geography and history, whose stories she returns in many ways and forms; as a librarian, in Copenhagen, she actively promotes the Italian culture by participating and organizing the library of the Copenhagen Committee of the Dante Alighieri Society, to which she remains linked until at least 1938. Her creative production, in particular the journalistic one, includes a variety of concise literary forms, from news article to creative writing, from historical-literary essay to travel letters: together with the translations that serve as training for a proper literary activity, and for the travel book, it is configured as a "picturesque polygraphy", both in the sense of the eighteenth-century erudition and in its ability to give back to the Danish reader small stories about minor Italy, fragments of a "parceled" trip to Italy, that becomes innovative with respect to the practices of the Grand Tour, under the pressure of modern tourism. This dissertation consists of three chapters, each addressed to a specific goal. After a more personal preface, and a methodological introduction, chapter I presents the reconstruction of the historical figure of the author, semi-unknown at the beginning of the research, the result of a detailed work of archival investigation and the recovery of material traces, where possible. This "literary archeology" operation allowed a first interpretation as well as a systematization of the aforementioned materials. Chapter II aims to frame Holten's creative production within the wider network between Denmark and Italy’s cultural relationships in the early twentieth century, a field in which systematic studies are currently lacking. Therefore, the Danish Italianist, becomes an 'opportunity' for a more in-depth study of this complex cultural network, which was configured as an authentic "civilization of courtesy” at the beginning of the First World War. Alongside her, in this section emerges the central figure of Johannes Jørgensen, next to a myriad of silhouettes of publishers and minor characters who nevertheless play a crucial role in the transmission of Italian culture in Denmark, both during the Giolittian age and in the fascist era. Chapter III, through a philological analysis of the Holtenian production, aims to restore to Holten's creative production a poetic dignity, as well as to its author, recognizing in the pictorial polygraphy an original contribution to the history of culture between Denmark and Italy in the early twentieth century, and also to the Danish travel literature on Italy: "The Unknown Island" is investigated both from a stylistic point of view and in its relations with cultural history and ideas, as well as the rising practice of tourism, which changes the very nature of odeporic writing . After a few brief conclusions, the thesis ends with Bibliography, Index of Names, Index of Places, and two appendices, respectively ASE (Exemplary Writings Appendix) and AMO (Original Materials Appendix): the first one presents, in the Italian translation of the candidate, some writings considered exemplary with respect to the contemporary Danish literary tradition; the second one shows, in addition to the archival documents (realia) found during the early stages of the research, the entire Holtenian creative production in the original scans and in the Italian translation of the candidate: this is not a literary but cultural translation, and translation should be intended to guarantee to the no-danish speaker a general understanding of the Holtenian polygraphy.

La tesi dottorale "Poligrafia pittoresca. La scrittura eccentrica di Marie Gamél Holten tra l´Italia e la Danimarca del primo Novecento", rappresenta una ricognizione archivistico-documentaria e storico-letteraria su una figura minore del panorama letterario danese, la poligrafa e italianista Marie Gamél Holten (1855-1943). Autrice di collaborazioni giornalistiche a tematica italiana comparse su quotidiani e riviste danesi a partire dagli anni ’10 del Novecento, Marie Gamél Holten è traduttrice danese di Grazia Deledda, dell’opera di Giovanni Pascoli, come anche delle "Noterelle" di Giuseppe Cesare Abba; nel 1913, ella pubblica a Copenaghen un libro di viaggio in Sardegna, "L’Isola Sconosciuta", frutto di due viaggi storici compiuti nell’Isola. Assidua viaggiatrice in Italia e frequentatrice, anche se marginalmente, delle principali istituzioni culturali dell’epoca tempo, quali la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, il Gabinetto Scientifico Letterario G. P. Vieusseux di Firenze, la Biblioteca Vittorio Emanuele di Roma (futura Biblioteca Nazionale Centrale di Roma), il Circolo Scandinavo a Roma, Marie Gamél Holten si muove dal centro alla periferia italiana e viceversa, gravitando intorno ai principali networks senza divenirne parte integrante, e affiancando nella pratica di viaggio come anche nella scrittura le grandi città ai luoghi minori della geografia e della storia italiana, le cui 'storie' ella restituisce in patria in vari modi e forme. A Copenaghen, ella promuove attivamente la cultura italiana partecipando e organizzando in qualità di bibliotecaria la biblioteca del Comitato Copenaghense della Società Dante Alighieri, cui resta legata fino almeno al 1938. La sua produzione creativa, in particolare quella giornalistica, comprende una molteplicità di forme letterarie brevi, dall’articolo di cronaca allo scritto creativo, dal saggio storico-letterario alla lettera di viaggio: essa, unitamente alle traduzioni che costituiscono il punto di partenza per l’attività letteraria propriamente detta e al libro di viaggio, si configura quale "poligrafia pittoresca", sia nel senso dell’erudizione settecentesca che nella sua capacità di restituire al lettore danese piccole storie sull’Italia minore, frammenti cioè di un viaggio in Italia “parcellizzato” che, sotto la spinta del turismo moderno, diviene innovativo rispetto alle pratiche di viaggio e di scrittura del Grand Tour. La presente Dissertazione consiste in TRE CAPITOLI, ciascuno indirizzato a un suo obiettivo preciso. Dopo una Prefazione, di natura più personale, e un’’Introduzione metodologica, il Capitolo I presenta la ricostruzione della figura storica dell’autrice, semisconosciuta ai primordi della ricerca, frutto di un lavoro di indagine archivistica in senso puro e di recupero, ove possibile, di tracce materiali. Questa operazione di “archeologia letteraria” ha consentito una prima interpretazione nonché una sistematizzazione dei suddetti materiali. Il Capitolo II mira a inquadrare la produzione creativa holteniana all’interno della più ampia rete dei rapporti culturali tra Danimarca e Italia nel primo Novecento, un settore di studio in cui attualmente mancano studi sistematici. L’italianista danese, dunque, diviene ‘occasione’ per uno studio più approfondito di questa complessa rete culturale, la quale ai primordi della Prima Guerra Mondiale si configura quale autentica “civiltà della cortesia”. Accanto a lei, emerge in questa sezione la figura centrale di Johannes Jørgensen, unitamente a numerose silhouettes di editori e personaggi che, se pure di tono minore, giocano un ruolo decisivo nella trasmissione della cultura italiana in Danimarca, sia durante l’età giolittiana che in epoca fascista. Il Capitolo III, attraverso un’analisi filologica della produzione holteniana, mira a restituire alla produzione creativa holteniana nonché alla sua autrice una sua dignità poetica, riconoscendo nella sua poligrafia pittoresca un contributo originale alla storia della cultura tra Danimarca e Italia nei primi anni del Novecento, come anche un originale contributo alla letteratura di viaggio danese sull’Italia: il libro "L’Isola Sconosciuta" è indagato sia dal punto di vista stilistico che nei suoi rapporti con la storia culturale e delle idee, nonché della nascente pratica del turismo, che muta la natura stessa della scrittura odeporica. Dopo alcune brevi Conclusioni, la tesi si conclude con Bibliografia, Indice dei Nomi, Indice dei Luoghi, e due appendici, rispettivamente ASE (Appendice Scritti Esemplari) e AMO (Appendici Materiali Originali): la prima presenta, nella traduzione italiana della Candidata, da intendersi quale postilla traduttiva di valore culturale, non già in quanto traduzione letteraria, alcuni scritti ritenuti esemplari rispetto alla tradizione letteraria danese coeva; la seconda presenta, oltre ai documenti archivistici (realia) reperiti nel corso della prima fase della ricerca, l’intera produzione creativa holteniana nelle scansioni originali, presentati ancora in postille traduttive a firma della Candidata, da intendersi non già quali tradizioni letterarie quanto come modalità per garantire al lettore non danofono l'accesso alla poligrafia pittoresca di Marie Gamél Holten.

Poligrafia pittoresca. La scrittura eccentrica di Marie Gamél Holten tra l´Italia e la Danimarca del primo Novecento

SEVERINI, SARA
2020

Abstract

The doctoral thesis "Picturesque polygraphy. The eccentric writing of Marie Gamél Holten between Italy and Denmark in the early twentieth century" represents an archival-documentary and historical-literary survey of a minor figure in the Danish literary panorama, the polygrapher and Italianist Marie Gamél Holten (1855-1943). Italian-themed journalistic collaborations author, appearing in Danish newspapers and magazines since the 1910s, Marie Gamél Holten is the Danish translator of Grazia Deledda, of Giovanni Pascoli's work, as well as of Giuseppe Cesare Abba's "Noterelle!; in 1913 in Copenhagen, she published a travel book of Sardinia, "The Unknown Island, as the result of two historical journeys made on the Island. A regular traveler in Italy and a frequent visitor, albeit marginally, to the main cultural institutions of the time, such as the National Central Library of Florence, the GP Vieusseux Scientific Literary Cabinet in Florence, the Vittorio Emanuele Library in Rome (future Central National Library in Rome ), the Scandinavian Circle in Rome, Marie Gamél Holten moves from the center to the Italian suburbs and vice versa, gravitating around the main networks without becoming an integral part of them, and placing the city alongside smaller places of Italian geography and history, whose stories she returns in many ways and forms; as a librarian, in Copenhagen, she actively promotes the Italian culture by participating and organizing the library of the Copenhagen Committee of the Dante Alighieri Society, to which she remains linked until at least 1938. Her creative production, in particular the journalistic one, includes a variety of concise literary forms, from news article to creative writing, from historical-literary essay to travel letters: together with the translations that serve as training for a proper literary activity, and for the travel book, it is configured as a "picturesque polygraphy", both in the sense of the eighteenth-century erudition and in its ability to give back to the Danish reader small stories about minor Italy, fragments of a "parceled" trip to Italy, that becomes innovative with respect to the practices of the Grand Tour, under the pressure of modern tourism. This dissertation consists of three chapters, each addressed to a specific goal. After a more personal preface, and a methodological introduction, chapter I presents the reconstruction of the historical figure of the author, semi-unknown at the beginning of the research, the result of a detailed work of archival investigation and the recovery of material traces, where possible. This "literary archeology" operation allowed a first interpretation as well as a systematization of the aforementioned materials. Chapter II aims to frame Holten's creative production within the wider network between Denmark and Italy’s cultural relationships in the early twentieth century, a field in which systematic studies are currently lacking. Therefore, the Danish Italianist, becomes an 'opportunity' for a more in-depth study of this complex cultural network, which was configured as an authentic "civilization of courtesy” at the beginning of the First World War. Alongside her, in this section emerges the central figure of Johannes Jørgensen, next to a myriad of silhouettes of publishers and minor characters who nevertheless play a crucial role in the transmission of Italian culture in Denmark, both during the Giolittian age and in the fascist era. Chapter III, through a philological analysis of the Holtenian production, aims to restore to Holten's creative production a poetic dignity, as well as to its author, recognizing in the pictorial polygraphy an original contribution to the history of culture between Denmark and Italy in the early twentieth century, and also to the Danish travel literature on Italy: "The Unknown Island" is investigated both from a stylistic point of view and in its relations with cultural history and ideas, as well as the rising practice of tourism, which changes the very nature of odeporic writing . After a few brief conclusions, the thesis ends with Bibliography, Index of Names, Index of Places, and two appendices, respectively ASE (Exemplary Writings Appendix) and AMO (Original Materials Appendix): the first one presents, in the Italian translation of the candidate, some writings considered exemplary with respect to the contemporary Danish literary tradition; the second one shows, in addition to the archival documents (realia) found during the early stages of the research, the entire Holtenian creative production in the original scans and in the Italian translation of the candidate: this is not a literary but cultural translation, and translation should be intended to guarantee to the no-danish speaker a general understanding of the Holtenian polygraphy.
29-mag-2020
Italiano
La tesi dottorale "Poligrafia pittoresca. La scrittura eccentrica di Marie Gamél Holten tra l´Italia e la Danimarca del primo Novecento", rappresenta una ricognizione archivistico-documentaria e storico-letteraria su una figura minore del panorama letterario danese, la poligrafa e italianista Marie Gamél Holten (1855-1943). Autrice di collaborazioni giornalistiche a tematica italiana comparse su quotidiani e riviste danesi a partire dagli anni ’10 del Novecento, Marie Gamél Holten è traduttrice danese di Grazia Deledda, dell’opera di Giovanni Pascoli, come anche delle "Noterelle" di Giuseppe Cesare Abba; nel 1913, ella pubblica a Copenaghen un libro di viaggio in Sardegna, "L’Isola Sconosciuta", frutto di due viaggi storici compiuti nell’Isola. Assidua viaggiatrice in Italia e frequentatrice, anche se marginalmente, delle principali istituzioni culturali dell’epoca tempo, quali la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, il Gabinetto Scientifico Letterario G. P. Vieusseux di Firenze, la Biblioteca Vittorio Emanuele di Roma (futura Biblioteca Nazionale Centrale di Roma), il Circolo Scandinavo a Roma, Marie Gamél Holten si muove dal centro alla periferia italiana e viceversa, gravitando intorno ai principali networks senza divenirne parte integrante, e affiancando nella pratica di viaggio come anche nella scrittura le grandi città ai luoghi minori della geografia e della storia italiana, le cui 'storie' ella restituisce in patria in vari modi e forme. A Copenaghen, ella promuove attivamente la cultura italiana partecipando e organizzando in qualità di bibliotecaria la biblioteca del Comitato Copenaghense della Società Dante Alighieri, cui resta legata fino almeno al 1938. La sua produzione creativa, in particolare quella giornalistica, comprende una molteplicità di forme letterarie brevi, dall’articolo di cronaca allo scritto creativo, dal saggio storico-letterario alla lettera di viaggio: essa, unitamente alle traduzioni che costituiscono il punto di partenza per l’attività letteraria propriamente detta e al libro di viaggio, si configura quale "poligrafia pittoresca", sia nel senso dell’erudizione settecentesca che nella sua capacità di restituire al lettore danese piccole storie sull’Italia minore, frammenti cioè di un viaggio in Italia “parcellizzato” che, sotto la spinta del turismo moderno, diviene innovativo rispetto alle pratiche di viaggio e di scrittura del Grand Tour. La presente Dissertazione consiste in TRE CAPITOLI, ciascuno indirizzato a un suo obiettivo preciso. Dopo una Prefazione, di natura più personale, e un’’Introduzione metodologica, il Capitolo I presenta la ricostruzione della figura storica dell’autrice, semisconosciuta ai primordi della ricerca, frutto di un lavoro di indagine archivistica in senso puro e di recupero, ove possibile, di tracce materiali. Questa operazione di “archeologia letteraria” ha consentito una prima interpretazione nonché una sistematizzazione dei suddetti materiali. Il Capitolo II mira a inquadrare la produzione creativa holteniana all’interno della più ampia rete dei rapporti culturali tra Danimarca e Italia nel primo Novecento, un settore di studio in cui attualmente mancano studi sistematici. L’italianista danese, dunque, diviene ‘occasione’ per uno studio più approfondito di questa complessa rete culturale, la quale ai primordi della Prima Guerra Mondiale si configura quale autentica “civiltà della cortesia”. Accanto a lei, emerge in questa sezione la figura centrale di Johannes Jørgensen, unitamente a numerose silhouettes di editori e personaggi che, se pure di tono minore, giocano un ruolo decisivo nella trasmissione della cultura italiana in Danimarca, sia durante l’età giolittiana che in epoca fascista. Il Capitolo III, attraverso un’analisi filologica della produzione holteniana, mira a restituire alla produzione creativa holteniana nonché alla sua autrice una sua dignità poetica, riconoscendo nella sua poligrafia pittoresca un contributo originale alla storia della cultura tra Danimarca e Italia nei primi anni del Novecento, come anche un originale contributo alla letteratura di viaggio danese sull’Italia: il libro "L’Isola Sconosciuta" è indagato sia dal punto di vista stilistico che nei suoi rapporti con la storia culturale e delle idee, nonché della nascente pratica del turismo, che muta la natura stessa della scrittura odeporica. Dopo alcune brevi Conclusioni, la tesi si conclude con Bibliografia, Indice dei Nomi, Indice dei Luoghi, e due appendici, rispettivamente ASE (Appendice Scritti Esemplari) e AMO (Appendici Materiali Originali): la prima presenta, nella traduzione italiana della Candidata, da intendersi quale postilla traduttiva di valore culturale, non già in quanto traduzione letteraria, alcuni scritti ritenuti esemplari rispetto alla tradizione letteraria danese coeva; la seconda presenta, oltre ai documenti archivistici (realia) reperiti nel corso della prima fase della ricerca, l’intera produzione creativa holteniana nelle scansioni originali, presentati ancora in postille traduttive a firma della Candidata, da intendersi non già quali tradizioni letterarie quanto come modalità per garantire al lettore non danofono l'accesso alla poligrafia pittoresca di Marie Gamél Holten.
Danimarca; Italia; Primo Novecento; Marie Gamél Holten; Archeologia letteraria; Microstoria; Poligrafia; Pittoresco; Folkeminde; realia; odeporica; centri culturali; mediazione culturale; storia culturale dei rapporti; letteratura danese; letteratura italiana in Danimarca; turismo culturale, viaggio letterario; editoria.
FINCO, DAVIDE AGOSTINO
VERDINO, STEFANO FERNANDO
SALMON, LAURA
Università degli studi di Genova
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/169877
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIGE-169877