The Charter of Nizza (2000) has recalled the attention to the theme of human dignity. Although human dignity is conceived as a supreme principle in many different present constitutional systems, we cannot escape from dealing with the problem of human dignity balancing, especially in a context where, for about twenty years, Courts have been treating rights, including human dignity, as balanceable principles. After having analyzed the main problems of juridical systems referring to human dignity (chapter 1) and detailed the most important meanings and contents of the locution ‘human dignity’ in the Charter of Nice and in other normative/juridical documents and contexts (chapter 2), my Ph.D Dissertation analyzes and compares two opposite ethical-normative macro-conceptions of human dignity in their different configurations, pointing out their strengths and their weaknesses: a conception of human dignity as a supreme norm (chapter 3) and a conception of human dignity as a balanceable principle (chapter 4). My hypothesis is that not a third conception beyond a conception of human dignity as a supreme norm and a conception of human dignity as a balanceable principle, but a particular configuration of the first one – a conception of human dignity as a supreme norm of «minimum» content – provides the better ethical-normative human dignity explanation theory, in and for a juridical system. I do not intend to provide a justification of human dignity as a supreme norm of «minimum» content; nevertheless I point out that such a conception allows to overcome weaknesses and to integrate strengths both of a conception of human dignity as a supreme norm on one hand, and of a conception of human dignity as a balanceable principle, on the other hand (chapter 5). The «minimum» content I refer to finds its most explicit formulation in the revision and extension of the Kantian conception of human dignity carried out by the phenomenological tradition. A significant role is played by Jeanne Hersch (1919-2000), with her extension of human dignity from the protection of the person as homo noumenon to the protection of the person as the unity of homo noumenon and homo phaenomenon (1919-2000). The «minimum» content integrates the concept of human dignity with the protection of individual autonomy without reducing human dignity to this last idea. I specifically identified three traits of a possible «minimum» content of human dignity: a personological trait, an eudemonological trait and a deontic trait.

Il tema della dignità umana è riportato all’attenzione giuridica dalla Carta di Nizza (2000). Per quanto la dignità umana sia concepita, in diversi ordinamenti costituzionali vigenti, come un principio supremo, non possiamo non confrontarci con il problema della sua bilanciabilità, specie nel contesto di una prassi giurisprudenziale che, da un ventennio, tratta i diritti, compresa la dignità umana, dal punto di vista della bilanciabilità. Dopo aver analizzato i principali problemi del rinvio alla dignità umana da parte degli ordinamenti (cap. 1) e dopo aver analizzato i principali significati e contenuti della locuzione ‘dignità umana’ nella Carta di Nizza e in altri documenti/contesti normativi/giuridici, analizzo e confronto, nelle loro varie configurazioni, due opposte macro-concezioni della dignità umana, mettendone in luce punti di forza e punti di debolezza: una concezione della dignità umana come norma suprema (cap. 3) ed una concezione della dignità umana come principio bilanciabile (cap. 4). Avanzo l’ipotesi che non una terza concezione della dignità umana rispetto ad una concezione della dignità umana come norma suprema e ad una concezione della dignità umana come principio bilanciabile, bensì una particolare configurazione della prima, una concezione della dignità umana come norma suprema dal contenuto «minimo», fornisca il modello teorico di spiegazione migliore della dignità umana in e per un ordinamento. La mia tesi non intende fornire una giustificazione di una norma suprema dal contenuto «minimo», ma mette in luce che una tale concezione permette di superare i punti di debolezza e di integrare i punti di forza di concezione della dignità umana come norma suprema dal contenuto «spesso», da un lato, e di una concezione della dignità umana come principio bilanciabile, dall’altro. Il contenuto «minimo» a cui mi riferisco trova la sua più esplicita formulazione nell’ampliamento e nella revisione del concetto kantiano di dignità umana, operato dalla tradizione fenomenologica. Un ruolo particolare è svolto da Jeanne Hersch (1910-2000), con il suo ampliamento del concetto di dignità umana dalla tutela della persona come homo noumenon alla tutela della persona come unità di homo noumenon e homo phaenomenon. Il contenuto «minimo» integra, nel concetto di dignità umana, la tutela dell’autonomia dell’individuo, pur senza ad essa ridursi. Più specificamente, ho individuato tre possibili tratti di un contenuto «minimo» di dignità umana: un tratto personologico, un tratto eudemonologico e un tratto deontico.

LA DIGNITÀ UMANA A PARTIRE DALLA 'CARTA DI NIZZA': NORMA SUPREMA NON BILANCIABILE?

MALVESTITI, BARBARA
2013

Abstract

The Charter of Nizza (2000) has recalled the attention to the theme of human dignity. Although human dignity is conceived as a supreme principle in many different present constitutional systems, we cannot escape from dealing with the problem of human dignity balancing, especially in a context where, for about twenty years, Courts have been treating rights, including human dignity, as balanceable principles. After having analyzed the main problems of juridical systems referring to human dignity (chapter 1) and detailed the most important meanings and contents of the locution ‘human dignity’ in the Charter of Nice and in other normative/juridical documents and contexts (chapter 2), my Ph.D Dissertation analyzes and compares two opposite ethical-normative macro-conceptions of human dignity in their different configurations, pointing out their strengths and their weaknesses: a conception of human dignity as a supreme norm (chapter 3) and a conception of human dignity as a balanceable principle (chapter 4). My hypothesis is that not a third conception beyond a conception of human dignity as a supreme norm and a conception of human dignity as a balanceable principle, but a particular configuration of the first one – a conception of human dignity as a supreme norm of «minimum» content – provides the better ethical-normative human dignity explanation theory, in and for a juridical system. I do not intend to provide a justification of human dignity as a supreme norm of «minimum» content; nevertheless I point out that such a conception allows to overcome weaknesses and to integrate strengths both of a conception of human dignity as a supreme norm on one hand, and of a conception of human dignity as a balanceable principle, on the other hand (chapter 5). The «minimum» content I refer to finds its most explicit formulation in the revision and extension of the Kantian conception of human dignity carried out by the phenomenological tradition. A significant role is played by Jeanne Hersch (1919-2000), with her extension of human dignity from the protection of the person as homo noumenon to the protection of the person as the unity of homo noumenon and homo phaenomenon (1919-2000). The «minimum» content integrates the concept of human dignity with the protection of individual autonomy without reducing human dignity to this last idea. I specifically identified three traits of a possible «minimum» content of human dignity: a personological trait, an eudemonological trait and a deontic trait.
22-feb-2013
Italiano
Il tema della dignità umana è riportato all’attenzione giuridica dalla Carta di Nizza (2000). Per quanto la dignità umana sia concepita, in diversi ordinamenti costituzionali vigenti, come un principio supremo, non possiamo non confrontarci con il problema della sua bilanciabilità, specie nel contesto di una prassi giurisprudenziale che, da un ventennio, tratta i diritti, compresa la dignità umana, dal punto di vista della bilanciabilità. Dopo aver analizzato i principali problemi del rinvio alla dignità umana da parte degli ordinamenti (cap. 1) e dopo aver analizzato i principali significati e contenuti della locuzione ‘dignità umana’ nella Carta di Nizza e in altri documenti/contesti normativi/giuridici, analizzo e confronto, nelle loro varie configurazioni, due opposte macro-concezioni della dignità umana, mettendone in luce punti di forza e punti di debolezza: una concezione della dignità umana come norma suprema (cap. 3) ed una concezione della dignità umana come principio bilanciabile (cap. 4). Avanzo l’ipotesi che non una terza concezione della dignità umana rispetto ad una concezione della dignità umana come norma suprema e ad una concezione della dignità umana come principio bilanciabile, bensì una particolare configurazione della prima, una concezione della dignità umana come norma suprema dal contenuto «minimo», fornisca il modello teorico di spiegazione migliore della dignità umana in e per un ordinamento. La mia tesi non intende fornire una giustificazione di una norma suprema dal contenuto «minimo», ma mette in luce che una tale concezione permette di superare i punti di debolezza e di integrare i punti di forza di concezione della dignità umana come norma suprema dal contenuto «spesso», da un lato, e di una concezione della dignità umana come principio bilanciabile, dall’altro. Il contenuto «minimo» a cui mi riferisco trova la sua più esplicita formulazione nell’ampliamento e nella revisione del concetto kantiano di dignità umana, operato dalla tradizione fenomenologica. Un ruolo particolare è svolto da Jeanne Hersch (1910-2000), con il suo ampliamento del concetto di dignità umana dalla tutela della persona come homo noumenon alla tutela della persona come unità di homo noumenon e homo phaenomenon. Il contenuto «minimo» integra, nel concetto di dignità umana, la tutela dell’autonomia dell’individuo, pur senza ad essa ridursi. Più specificamente, ho individuato tre possibili tratti di un contenuto «minimo» di dignità umana: un tratto personologico, un tratto eudemonologico e un tratto deontico.
human dignity ; Charter of Nice ; supreme norm ; balanceable principle ; «minimum» content ; homo noumenon ; homo phaenomenonon ; personological trait ; eudemonological trait ; deontic trait ; Dignità umana ; Carta di Nizza ; norma suprema ; principio bilanciabile ; contenuto «minimo» ; homo noumenon ; homo phaenomenonon ; tratto personologico ; tratto eudemonologico ; tratto deontico
DI LUCIA, PAOLO UMBERTO MARIA
Università degli Studi di Milano
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/169969
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIMI-169969