The associations, which have a religious and worship purpose, are growing, hand in hand with immigration and with the integration willingness. As regards the religious ferment of the associations, the legislature has remained inert so that there is no single text or legislation on non-Catholic cults and the legislation of the years 1929-1930 is still used. My thesis intends to explore the theme of religious associations, particularly of the Muslim ones, both to account for the existing law and to understand which prospects it is possible to outline. The first chapter contains some introductory remarks which illustrate the interpretive guidelines and the starting point of the work. In the second one the constitutional reference framework is given. In the third chapter I discuss the different forms of religious associations in the special law and in the civil law; then, I attempt a definition of confession and association as well as of confessional and contractual autonomy. The fourth one takes into account the instruments of civil law used by Muslim associations to escape the "trap" of the law on allowed cults, analyzing some statutes of Muslim associations and indicating the common mistakes to avoid, and then trying to propose one from which it is inferred with transparency the purpose of religion and worship. The final part of the chapter contains a reflection on the legal structure of a possible federation of Muslim associations. In the fifth chapter, finally, space is given to recent openings, that is to the experience of the Municipality of Milan, that established in July 2012 the Register of Associations and Religious Organizations, to signify the importance of the religious associative phenomenon in the local territorial area. In conclusion, I suggest an answer to the question of whether the Muslim association is challenge for the right of religious freedom.

Le associazioni, che hanno finalità di religione e di culto, stanno crescendo, di pari passo con l’immigrazione e con la volontà di integrazione. Di fronte al fermento dell’associazionismo religioso, il legislatore è rimasto inerte tant’è che manca un testo unico o una legislazione sui culti non cattolici e si fa tuttora ricorso a quella del 1929-1930. Nella tesi si approfondisce il tema dell'associazionismo religioso in generale e di quello musulmano in particolare, sia per dar conto del diritto vigente sia per comprendere quali prospettive si possono delineare. Nel primo capitolo si fanno alcune considerazioni introduttive, illustrando le tracce interpretative seguite e il punto di partenza del lavoro. Nel secondo si dà conto del quadro costituzionale di riferimento. Nel terzo capitolo si illustrano le forme dell’associazionismo religioso nel diritto speciale e nel diritto comune; quindi, si tenta una definizione di confessione e di associazione oltre che di autonomia confessionale e negoziale. Nel quarto capitolo si prende atto degli strumenti civilistici utilizzati dalle associazioni musulmane per sfuggire alla “trappola” della legge sui culti ammessi, analizzando alcuni statuti di associazioni musulmane, indicando gli errori più comuni da evitare e tentando poi di proporne uno da cui si evinca con trasparenza il fine di religione e di culto. Si chiude poi con una riflessione sulla struttura giuridica di una possibile federazione di associazioni musulmane. Nel quinto capitolo, infine, si e' dato spazio a recenti aperture, ovvero all’esperienza del Comune di Milano che, nel luglio 2012, ha istituito l’Albo delle Associazioni e Organizzazioni religiose, a significare l’importanza del fenomeno associativo religioso nella realtà territoriale locale. In conclusione, si ipotizza una risposta alla domanda se l'associazionismo musulmano sia sfida per il diritto di libertà religiosa.

L'ASSOCIAZIONISMO MUSULMANO IN ITALIA: UNA SFIDA PER IL DIRITTO SPECIALE DI LIBERTA' RELIGIOSA.

ANGELUCCI, ANTONIO
2013

Abstract

The associations, which have a religious and worship purpose, are growing, hand in hand with immigration and with the integration willingness. As regards the religious ferment of the associations, the legislature has remained inert so that there is no single text or legislation on non-Catholic cults and the legislation of the years 1929-1930 is still used. My thesis intends to explore the theme of religious associations, particularly of the Muslim ones, both to account for the existing law and to understand which prospects it is possible to outline. The first chapter contains some introductory remarks which illustrate the interpretive guidelines and the starting point of the work. In the second one the constitutional reference framework is given. In the third chapter I discuss the different forms of religious associations in the special law and in the civil law; then, I attempt a definition of confession and association as well as of confessional and contractual autonomy. The fourth one takes into account the instruments of civil law used by Muslim associations to escape the "trap" of the law on allowed cults, analyzing some statutes of Muslim associations and indicating the common mistakes to avoid, and then trying to propose one from which it is inferred with transparency the purpose of religion and worship. The final part of the chapter contains a reflection on the legal structure of a possible federation of Muslim associations. In the fifth chapter, finally, space is given to recent openings, that is to the experience of the Municipality of Milan, that established in July 2012 the Register of Associations and Religious Organizations, to signify the importance of the religious associative phenomenon in the local territorial area. In conclusion, I suggest an answer to the question of whether the Muslim association is challenge for the right of religious freedom.
18-set-2013
Italiano
Le associazioni, che hanno finalità di religione e di culto, stanno crescendo, di pari passo con l’immigrazione e con la volontà di integrazione. Di fronte al fermento dell’associazionismo religioso, il legislatore è rimasto inerte tant’è che manca un testo unico o una legislazione sui culti non cattolici e si fa tuttora ricorso a quella del 1929-1930. Nella tesi si approfondisce il tema dell'associazionismo religioso in generale e di quello musulmano in particolare, sia per dar conto del diritto vigente sia per comprendere quali prospettive si possono delineare. Nel primo capitolo si fanno alcune considerazioni introduttive, illustrando le tracce interpretative seguite e il punto di partenza del lavoro. Nel secondo si dà conto del quadro costituzionale di riferimento. Nel terzo capitolo si illustrano le forme dell’associazionismo religioso nel diritto speciale e nel diritto comune; quindi, si tenta una definizione di confessione e di associazione oltre che di autonomia confessionale e negoziale. Nel quarto capitolo si prende atto degli strumenti civilistici utilizzati dalle associazioni musulmane per sfuggire alla “trappola” della legge sui culti ammessi, analizzando alcuni statuti di associazioni musulmane, indicando gli errori più comuni da evitare e tentando poi di proporne uno da cui si evinca con trasparenza il fine di religione e di culto. Si chiude poi con una riflessione sulla struttura giuridica di una possibile federazione di associazioni musulmane. Nel quinto capitolo, infine, si e' dato spazio a recenti aperture, ovvero all’esperienza del Comune di Milano che, nel luglio 2012, ha istituito l’Albo delle Associazioni e Organizzazioni religiose, a significare l’importanza del fenomeno associativo religioso nella realtà territoriale locale. In conclusione, si ipotizza una risposta alla domanda se l'associazionismo musulmano sia sfida per il diritto di libertà religiosa.
associazioni, libertà religiosa, diritto speciale, islam, autonomia confessionale
FERRARI, ALESSANDRO
Università degli Studi di Milano
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/170254
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIMI-170254