This research was conducted with the aim of considering the impact that the introduction of printing had on the practices of institutional communication. This choice has led us to identify the sixteenth century as the chronological area of analysis. In fact, the sixteenth century is a moment of extreme restructuring of communication techniques and of profound coexistence between the practices of manual copying and those of printing. In order to propose accurate considerations, we have also limited the geographical area to the city of Milan, a very important center in the early modern landscape. In order to reach accurate reflections, we have chosen to approach the problem from four different perspectives. First of all, we tried to show the channels through which the “gride” were circulating. These were the officers in charge of the management of this material, and how such documents were framed within the Milanese administration. This section introduces the work as it is relevant for both the manuscripts and the typographical documents. A further aspect that we have taken into consideration is the logic by which the administration chose to commission the printing of official writings to certain printers. This subject is at the center of chapter two, in which we open up to themes belonging to the history of the book: we have shown the importance that such assignments had in the business of the printers. A third section is devoted to the characteristics that the typographical “gride” assumed over the years. In this sense, the material aspects of the documents have been studied, with consideration taken in relation to the social functions they had to perform. We have also highlighted the roles that languages other than the vernacular, especially Latin and Castilian, played within these writings. From this perspective emerges the complexity of the Milanese linguistic landscape and the political importance that languages other than the vernacular could assume in the 16 th century. Lastly, we gave an account of the plural life of these documents. To begin, we emphasized the spaces that were maintained by manuscript production even in the mid-sixteenth century. Then we pointed out the production processes that accompanied the realization of typographical documents. In this sense emerged the role that the agents of the chancery maintained in the production of printed material. We also highlighted the autonomy that pertained to the printers. Moreover we took into account the importance of the participation of different actors in the production phases, in terms of both tasks and cultural horizons. Finally, we have considered the value that the normative.

Abstract Questa ricerca nasce con lo scopo di considerare l’impatto che ebbe l’introduzione della stampa nelle pratiche della comunicazione istituzionale. Tale scelta ha condotto a identificare il Cinquecento come area cronologica di analisi: si tratta infatti di un momento di estremo ripensamento delle tecniche comunicative e di convivenza profonda fra le pratiche di copiatura manuale e quelle di impressione. Per proporre considerazioni accurate abbiamo inoltre deciso di limitare l’area geografica alla città di Milano, centro di grande rilievo nel panorama della prima età moderna. Pr giungere a riflessioni in questo senso accurate si è scelto di affrontare il problema a partire da quattro diverse prospettive. In primo luogo abbiamo cercato di mostrare quali fossero i canali attraverso cui si facevano circolare le norme, chi fossero gli ufficiali che avevano in carico la gestione di questo materiale e come questi fossero inquadrati nell’amministrazione milanese. Questa sezione apre il lavoro in quanto ha valore sia per le scritture manoscritte che per quelle tipografiche. Un aspetto ulteriore che abbiamo tenuto in considerazione è dedicato invece alle logiche per le quali l’amministrazione scelse di commissionare la stampa delle scritture ufficiali a determinati tipografi. Questo argomento è al centro del capitolo secondo, col quale apriamo a temi appartenenti alla storia del libro in senso stretto: si è mostrata quindi l’importanza che ebbero simili incarichi negli affari dei tipografi. Una sezione ulteriore è dedicata poi alle caratteristiche che assunsero le gride tipografiche nel corso degli anni. In questo senso si sono studiati gli aspetti materiali dei documenti considerandoli in relazione alle funzioni sociali che questi dovevano svolgere. Si sono messi in luce anche i ruoli che svolgevano all’interno di queste scritture lingue diverse dal volgare, latino e castigliano in special modo. Emerge da questa prospettiva la complessità del panorama linguistico milanese e si è considerata l’importanza politica che lingue diverse da quella corrente potevano assumere nel Cinquecento. Infine si è voluto dare conto della vita plurale di queste scritture, mettendo in luce da una parte gli spazi che vennero mantenuti dalla produzione manoscritta anche nel pieno Cinquecento, mostrando poi quali fossero i processi produttivi che accompagnavano la realizzazione delle scritture tipografiche. È emerso in questo senso il ruolo che mantennero i cancellieri nella produzione delle gride stampate, si sono messe in luce le autonomie che spettavano ai tipografi e si è dato conto del rilievo che ha avuto la partecipazione alle fasi della produzione di attori diversi, per incarico e per orizzonti culturali. In chiusura abbiamo considerato il valore che le scritture normative seppero esprimere in contesti distanti da quelli della prima loro diffusione, diventando vettori importanti di notizie e cambiando quindi profondamente.

LE GRIDE MILANESI NEL CINQUECENTO. CIRCOLAZIONE, PRODUTTORI E FUNZIONI SOCIALI

FRANCALANCI, MARCO
2022

Abstract

This research was conducted with the aim of considering the impact that the introduction of printing had on the practices of institutional communication. This choice has led us to identify the sixteenth century as the chronological area of analysis. In fact, the sixteenth century is a moment of extreme restructuring of communication techniques and of profound coexistence between the practices of manual copying and those of printing. In order to propose accurate considerations, we have also limited the geographical area to the city of Milan, a very important center in the early modern landscape. In order to reach accurate reflections, we have chosen to approach the problem from four different perspectives. First of all, we tried to show the channels through which the “gride” were circulating. These were the officers in charge of the management of this material, and how such documents were framed within the Milanese administration. This section introduces the work as it is relevant for both the manuscripts and the typographical documents. A further aspect that we have taken into consideration is the logic by which the administration chose to commission the printing of official writings to certain printers. This subject is at the center of chapter two, in which we open up to themes belonging to the history of the book: we have shown the importance that such assignments had in the business of the printers. A third section is devoted to the characteristics that the typographical “gride” assumed over the years. In this sense, the material aspects of the documents have been studied, with consideration taken in relation to the social functions they had to perform. We have also highlighted the roles that languages other than the vernacular, especially Latin and Castilian, played within these writings. From this perspective emerges the complexity of the Milanese linguistic landscape and the political importance that languages other than the vernacular could assume in the 16 th century. Lastly, we gave an account of the plural life of these documents. To begin, we emphasized the spaces that were maintained by manuscript production even in the mid-sixteenth century. Then we pointed out the production processes that accompanied the realization of typographical documents. In this sense emerged the role that the agents of the chancery maintained in the production of printed material. We also highlighted the autonomy that pertained to the printers. Moreover we took into account the importance of the participation of different actors in the production phases, in terms of both tasks and cultural horizons. Finally, we have considered the value that the normative.
18-mag-2022
Italiano
Abstract Questa ricerca nasce con lo scopo di considerare l’impatto che ebbe l’introduzione della stampa nelle pratiche della comunicazione istituzionale. Tale scelta ha condotto a identificare il Cinquecento come area cronologica di analisi: si tratta infatti di un momento di estremo ripensamento delle tecniche comunicative e di convivenza profonda fra le pratiche di copiatura manuale e quelle di impressione. Per proporre considerazioni accurate abbiamo inoltre deciso di limitare l’area geografica alla città di Milano, centro di grande rilievo nel panorama della prima età moderna. Pr giungere a riflessioni in questo senso accurate si è scelto di affrontare il problema a partire da quattro diverse prospettive. In primo luogo abbiamo cercato di mostrare quali fossero i canali attraverso cui si facevano circolare le norme, chi fossero gli ufficiali che avevano in carico la gestione di questo materiale e come questi fossero inquadrati nell’amministrazione milanese. Questa sezione apre il lavoro in quanto ha valore sia per le scritture manoscritte che per quelle tipografiche. Un aspetto ulteriore che abbiamo tenuto in considerazione è dedicato invece alle logiche per le quali l’amministrazione scelse di commissionare la stampa delle scritture ufficiali a determinati tipografi. Questo argomento è al centro del capitolo secondo, col quale apriamo a temi appartenenti alla storia del libro in senso stretto: si è mostrata quindi l’importanza che ebbero simili incarichi negli affari dei tipografi. Una sezione ulteriore è dedicata poi alle caratteristiche che assunsero le gride tipografiche nel corso degli anni. In questo senso si sono studiati gli aspetti materiali dei documenti considerandoli in relazione alle funzioni sociali che questi dovevano svolgere. Si sono messi in luce anche i ruoli che svolgevano all’interno di queste scritture lingue diverse dal volgare, latino e castigliano in special modo. Emerge da questa prospettiva la complessità del panorama linguistico milanese e si è considerata l’importanza politica che lingue diverse da quella corrente potevano assumere nel Cinquecento. Infine si è voluto dare conto della vita plurale di queste scritture, mettendo in luce da una parte gli spazi che vennero mantenuti dalla produzione manoscritta anche nel pieno Cinquecento, mostrando poi quali fossero i processi produttivi che accompagnavano la realizzazione delle scritture tipografiche. È emerso in questo senso il ruolo che mantennero i cancellieri nella produzione delle gride stampate, si sono messe in luce le autonomie che spettavano ai tipografi e si è dato conto del rilievo che ha avuto la partecipazione alle fasi della produzione di attori diversi, per incarico e per orizzonti culturali. In chiusura abbiamo considerato il valore che le scritture normative seppero esprimere in contesti distanti da quelli della prima loro diffusione, diventando vettori importanti di notizie e cambiando quindi profondamente.
Storia del libro; Storia della comunicazione; Cinquecento; Milano; Storia moderna
BRAIDA, LODOVICA
SORESINA, MARCO
Università degli Studi di Milano
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/171076
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIMI-171076