The present thesis focuses on Conflict-related Sexual violence (CRSV) and, in particular, on the perspectives of international criminalization of wartime rape as a means to spread sexually transmitted infections (STIs), notably HIV. The research has been motivated by the evidence that CRSV, in all its forms, causes detrimental consequences for the victims, at an individual level – considering the physical, medical, and psychological implications that it carries –, but also with respect to their communities – in terms of stigma, discrimination and economic and social exclusion. Against this background, the obstacles and limits facing international criminal justice virtually hamper adequate investigations, prosecutions, and adjudication for sexual and gender-based crimes, notably under the framework of the International Criminal Court (ICC). Despite the enormous advancements in the understanding, recognition, and prosecution of sexual and gender-based crimes through global criminal justice, namely through the work of the ad hoc and hybrid International Tribunals and Courts, the analysis carried out attempts to demonstrate that the path towards ending impunity for these crimes at an international level indeed remains challenging due to various factors. This said, the research aims at unveiling and discussing the purposes of international criminal law application to the recognition of the unique harm inflicted on the victims of CRSV that are additionally infected with sexually transmitted diseases, and particularly HIV. In order to discuss the potential criminalization of the use of rape with the intent of transmitting STIs and HIV in the context of international and non-international armed conflicts, the research has been articulated on three main hypotheses: (i) the possibility of charging the conduct as a war crime, crime against humanity and/or crime of genocide under the ambit of the existing prohibited acts pertaining to each crime; (ii) the possibility of applying international humanitarian law (IHL) rules regulating the means and methods of warfare, the so-called “weapons framework”, and especially those relating to the employment of biological and bacteriological agents in warfare; and (iii) the perspective on whether the introduction of specific provisions that explicitly criminalize the intentional transmission of HIV and other STIs as a means of rape would be deemed advisable or desirable within the framework of international criminal law and under which circumstances.

La presente tesi si concentra sulle prospettive di diritto internazionale penale ai fini di una possibile criminalizzazione della trasmissione deliberata di malattie sessualmente trasmissibili, in particolare dell’HIV, tramite la violenza sessuale legata ai conflitti armati (Conflict-related Sexual Violence, CRSV) internazionali e non internazionali. La ricerca muove i suoi passi dall’assunto che la violenza sessuale legata ai conflitti armati comporti conseguenze gravi a livello fisico, psicologico, sociale ed economico per le vittime e per le famiglie e le comunità di cui esse fanno parte. In questo contesto, i limiti della giustizia penale internazionale in generale, e della Corte Penale Internazionale (CPI) in particolare – riscontrabili nelle fasi delle indagini, dell’esercizio dell’azione penale e del giudizio rispetto ai crimini di natura sessuale e di genere – nel garantire un adeguato contrasto all’impunità per tali crimini, implicano che la repressione penale internazionale della violenza sessuale legata ai conflitti armati sia da considerarsi allo stato attuale insoddisfacente, con conseguenze concrete in termini di riparazioni e di pieno riconoscimento degli specifici danni e offese subiti dalle vittime. Nonostante i progressi significativi compiuti negli ultimi decenni dalla giustizia penale internazionale nella comprensione e nel riconoscimento della CRSV, in particolare grazie alla giurisprudenza dei Tribunali penali internazionali ad hoc e delle Corti speciali e ibride, i quali hanno contribuito notevolmente alla qualificazione delle sue diverse forme come crimini di guerra, crimini contro l'umanità e atti di genocidio, l’effettivo ed efficace contrasto all’impunità per i crimini di natura sessuale e di genere presenta tuttora sfide complesse. Partendo da queste premesse, la presente tesi si propone di approfondire le conseguenze di natura giuridica che una possibile criminalizzazione della trasmissione intenzionale di malattie trasmesse sessualmente, in particolare dell’HIV, tramite la violenza sessuale legata ai conflitti armati, nello specifico lo stupro, potrebbe comportare nell’ambito della normativa applicabile nel quadro della CPI, nonché del diritto internazionale consuetudinario. A tal proposito, la trattazione si articola sulla base di tre ipotesi principali. Innanzitutto, la prima prospettiva analizzata concerne la possibilità che la trasmissione intenzionale di malattie sessualmente trasmissibili tramite lo stupro, in assenza di fattispecie applicabili alla condotta in oggetto allo stato attuale, possa essere perseguita sulla base delle disposizioni generali esistenti. In secondo luogo, l’analisi è dedicata alla discussione in merito ad una ipotetica applicazione alla condotta in oggetto delle norme del diritto internazionale umanitario (DIU) che regolano i mezzi e metodi di guerra, e in particolare delle norme che proibiscono l’impiego di agenti biologici in guerra, sia nel quadro della CPI che del diritto consuetudinario. La terza prospettiva analizzata e discussa, infine, concerne la possibile introduzione di disposizioni ad hoc volte a una esplicita criminalizzazione della condotta in oggetto, tenendo conto da un lato delle linee guida adottate da istituzioni competenti in materia a livello internazionale, nonché delle implicazioni della condotta in termini di salute sessuale e riproduttiva.

INTERNATIONAL CRIMINAL LAW PERSPECTIVES ON WARTIME RAPE AS A MEANS TO SPREAD STIS (PROSPETTIVE DI DIRITTO INTERNAZIONALE PENALE IN RELAZIONE ALL'UTILIZZO DELLO STUPRO IN GUERRA PER DIFFONDERE MALATTIE SESSUALMENTE TRASMISSIBILI)

GABRIELLI, GIULIA
2022

Abstract

The present thesis focuses on Conflict-related Sexual violence (CRSV) and, in particular, on the perspectives of international criminalization of wartime rape as a means to spread sexually transmitted infections (STIs), notably HIV. The research has been motivated by the evidence that CRSV, in all its forms, causes detrimental consequences for the victims, at an individual level – considering the physical, medical, and psychological implications that it carries –, but also with respect to their communities – in terms of stigma, discrimination and economic and social exclusion. Against this background, the obstacles and limits facing international criminal justice virtually hamper adequate investigations, prosecutions, and adjudication for sexual and gender-based crimes, notably under the framework of the International Criminal Court (ICC). Despite the enormous advancements in the understanding, recognition, and prosecution of sexual and gender-based crimes through global criminal justice, namely through the work of the ad hoc and hybrid International Tribunals and Courts, the analysis carried out attempts to demonstrate that the path towards ending impunity for these crimes at an international level indeed remains challenging due to various factors. This said, the research aims at unveiling and discussing the purposes of international criminal law application to the recognition of the unique harm inflicted on the victims of CRSV that are additionally infected with sexually transmitted diseases, and particularly HIV. In order to discuss the potential criminalization of the use of rape with the intent of transmitting STIs and HIV in the context of international and non-international armed conflicts, the research has been articulated on three main hypotheses: (i) the possibility of charging the conduct as a war crime, crime against humanity and/or crime of genocide under the ambit of the existing prohibited acts pertaining to each crime; (ii) the possibility of applying international humanitarian law (IHL) rules regulating the means and methods of warfare, the so-called “weapons framework”, and especially those relating to the employment of biological and bacteriological agents in warfare; and (iii) the perspective on whether the introduction of specific provisions that explicitly criminalize the intentional transmission of HIV and other STIs as a means of rape would be deemed advisable or desirable within the framework of international criminal law and under which circumstances.
18-mar-2022
Inglese
La presente tesi si concentra sulle prospettive di diritto internazionale penale ai fini di una possibile criminalizzazione della trasmissione deliberata di malattie sessualmente trasmissibili, in particolare dell’HIV, tramite la violenza sessuale legata ai conflitti armati (Conflict-related Sexual Violence, CRSV) internazionali e non internazionali. La ricerca muove i suoi passi dall’assunto che la violenza sessuale legata ai conflitti armati comporti conseguenze gravi a livello fisico, psicologico, sociale ed economico per le vittime e per le famiglie e le comunità di cui esse fanno parte. In questo contesto, i limiti della giustizia penale internazionale in generale, e della Corte Penale Internazionale (CPI) in particolare – riscontrabili nelle fasi delle indagini, dell’esercizio dell’azione penale e del giudizio rispetto ai crimini di natura sessuale e di genere – nel garantire un adeguato contrasto all’impunità per tali crimini, implicano che la repressione penale internazionale della violenza sessuale legata ai conflitti armati sia da considerarsi allo stato attuale insoddisfacente, con conseguenze concrete in termini di riparazioni e di pieno riconoscimento degli specifici danni e offese subiti dalle vittime. Nonostante i progressi significativi compiuti negli ultimi decenni dalla giustizia penale internazionale nella comprensione e nel riconoscimento della CRSV, in particolare grazie alla giurisprudenza dei Tribunali penali internazionali ad hoc e delle Corti speciali e ibride, i quali hanno contribuito notevolmente alla qualificazione delle sue diverse forme come crimini di guerra, crimini contro l'umanità e atti di genocidio, l’effettivo ed efficace contrasto all’impunità per i crimini di natura sessuale e di genere presenta tuttora sfide complesse. Partendo da queste premesse, la presente tesi si propone di approfondire le conseguenze di natura giuridica che una possibile criminalizzazione della trasmissione intenzionale di malattie trasmesse sessualmente, in particolare dell’HIV, tramite la violenza sessuale legata ai conflitti armati, nello specifico lo stupro, potrebbe comportare nell’ambito della normativa applicabile nel quadro della CPI, nonché del diritto internazionale consuetudinario. A tal proposito, la trattazione si articola sulla base di tre ipotesi principali. Innanzitutto, la prima prospettiva analizzata concerne la possibilità che la trasmissione intenzionale di malattie sessualmente trasmissibili tramite lo stupro, in assenza di fattispecie applicabili alla condotta in oggetto allo stato attuale, possa essere perseguita sulla base delle disposizioni generali esistenti. In secondo luogo, l’analisi è dedicata alla discussione in merito ad una ipotetica applicazione alla condotta in oggetto delle norme del diritto internazionale umanitario (DIU) che regolano i mezzi e metodi di guerra, e in particolare delle norme che proibiscono l’impiego di agenti biologici in guerra, sia nel quadro della CPI che del diritto consuetudinario. La terza prospettiva analizzata e discussa, infine, concerne la possibile introduzione di disposizioni ad hoc volte a una esplicita criminalizzazione della condotta in oggetto, tenendo conto da un lato delle linee guida adottate da istituzioni competenti in materia a livello internazionale, nonché delle implicazioni della condotta in termini di salute sessuale e riproduttiva.
PEDRAZZI, MARCO
BIONDI, FRANCESCA
Università degli Studi di Milano
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/171118
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