La mia tesi propone un’analisi dettagliata dei personaggi comici nei romances Shakespeariani (Pericles, Cymbeline, The Winter’s Tale e The Tempest) in particolare quelli creati appositamente per Robert Armin, attore comico di punta dei King’s Men in quel periodo. Nel primo capitolo traccio la presenza di Armin nei quattro testi, individuando cioè gli indizi che rimandano alla sua figura e alla tipologia di comicità tipica dei suoi personaggi precedenti in Shakespeare e di quelli presenti nelle sue stesse opere. I quattro personaggi creati per lui da Shakespeare vengono analizzati in profondità nei seguenti capitoli, raggruppandoli a seconda dei loro ruoli sociali o professioni. Nel secondo capitolo mi occupo dei fools criminali, considerando Pericles e The Winter’s Tale, dove i personaggi di Boult e Autolycus sono rispettivamente un ruffiano di bordello e un delinquente di strada. Nel terzo capitolo mi concentro invece sui personaggi che esibiscono o vengono discriminati per una reale od imputata deficienza congenita (natural folly): il principe Cloten in Cymbeline e Caliban in The Tempest. Per ciascun caso discuto il rapporto del personaggio con le fonti shakespeariane ed eventualmente con la tradizione comica precedente o contemporanea a Shakespeare, il ruolo all’interno del testo, e il modo in cui il personaggio suscita l’effetto comico. Una parte importante di questi due capitoli è dedicata ad un analisi storico-testuale dei personaggi in rapporto alla situazione storica dell’Inghilterra di fine Cinquecento/inizio Seicento per quanto riguarda lo sfruttamento della prostituzione, la criminalità derivante dal vagabondaggio (secondo capitolo, Boult e Autolycus), e la nozione di disabilità mentale in medicina e società (terzo capitolo, Cloten e Caliban). Nel corso dell’analisi dei personaggi cerco in particolare di evidenziarne le ambiguità e i tratti tragicomici, che sono importanti in relazione allo specifico genere drammatico a cui questi testi afferiscono. Inoltre, discuto la drammatizzazione dei personaggi in rapporto alla nozione di follia sia come depravazione nel tardo medioevo e nel rinascimento, sia come giocosa e risibile innocenza nei precedenti lavori di Robert Armin, cercando di dare ulteriore forza alle recenti linee di ricerca che vedono l’opera di Shakespeare come il risultato di una collaborazione con i suoi attori e in particolare con il suo comico principale. Il capitolo conclusivo raccoglie le analogie tra i quattro personaggi e mette a fuoco le differenze tra questi e i personaggi comici precedenti interpretati da Armin.

"Armine... thou art a foole and knaue": The Fools of Shakespeare's Romances

EQUESTRI, ALICE
2014

Abstract

La mia tesi propone un’analisi dettagliata dei personaggi comici nei romances Shakespeariani (Pericles, Cymbeline, The Winter’s Tale e The Tempest) in particolare quelli creati appositamente per Robert Armin, attore comico di punta dei King’s Men in quel periodo. Nel primo capitolo traccio la presenza di Armin nei quattro testi, individuando cioè gli indizi che rimandano alla sua figura e alla tipologia di comicità tipica dei suoi personaggi precedenti in Shakespeare e di quelli presenti nelle sue stesse opere. I quattro personaggi creati per lui da Shakespeare vengono analizzati in profondità nei seguenti capitoli, raggruppandoli a seconda dei loro ruoli sociali o professioni. Nel secondo capitolo mi occupo dei fools criminali, considerando Pericles e The Winter’s Tale, dove i personaggi di Boult e Autolycus sono rispettivamente un ruffiano di bordello e un delinquente di strada. Nel terzo capitolo mi concentro invece sui personaggi che esibiscono o vengono discriminati per una reale od imputata deficienza congenita (natural folly): il principe Cloten in Cymbeline e Caliban in The Tempest. Per ciascun caso discuto il rapporto del personaggio con le fonti shakespeariane ed eventualmente con la tradizione comica precedente o contemporanea a Shakespeare, il ruolo all’interno del testo, e il modo in cui il personaggio suscita l’effetto comico. Una parte importante di questi due capitoli è dedicata ad un analisi storico-testuale dei personaggi in rapporto alla situazione storica dell’Inghilterra di fine Cinquecento/inizio Seicento per quanto riguarda lo sfruttamento della prostituzione, la criminalità derivante dal vagabondaggio (secondo capitolo, Boult e Autolycus), e la nozione di disabilità mentale in medicina e società (terzo capitolo, Cloten e Caliban). Nel corso dell’analisi dei personaggi cerco in particolare di evidenziarne le ambiguità e i tratti tragicomici, che sono importanti in relazione allo specifico genere drammatico a cui questi testi afferiscono. Inoltre, discuto la drammatizzazione dei personaggi in rapporto alla nozione di follia sia come depravazione nel tardo medioevo e nel rinascimento, sia come giocosa e risibile innocenza nei precedenti lavori di Robert Armin, cercando di dare ulteriore forza alle recenti linee di ricerca che vedono l’opera di Shakespeare come il risultato di una collaborazione con i suoi attori e in particolare con il suo comico principale. Il capitolo conclusivo raccoglie le analogie tra i quattro personaggi e mette a fuoco le differenze tra questi e i personaggi comici precedenti interpretati da Armin.
12-feb-2014
Inglese
Shakespeare, fools, clowns, romances, Robert Armin, Pericles, Cymbeline, The Winter's Tale, The Tempest, underworld, natural folly
PETRINA, ALESSANDRA
OBOE, ANNALISA
Università degli studi di Padova
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/171732
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPD-171732