Punto di partenza della dissertazione è la distinzione intuitiva tra eventi, intesi come cose che accadono, e oggetti materiali, intesi come cose che prendono parte o partecipano ad eventi. La distinzione pone al metafisico due questioni connesse: quale possa essere una caratterizzazione adeguata della relazione di prendere parte o di partecipazione tra oggetti materiali ed eventi e quale relazione di priorità ontologica sussista tra gli uni e gli altri. La tesi “Un mondo di eventi” cerca di rispondere a tali questioni, a cominciare da quella della priorità ontologica, che sarà chiamata “Priorità”. La tesi si articola in 7 capitoli. Nel Capitolo 1 si fissano le caratterizzazioni di oggetto materiale e di evento. Nel Capitolo 2 si osserva che le questioni che motivano il lavoro di dottorato presuppongono l’esistenza degli eventi, ma questa non è stata sempre accettata. Nel corso del capitolo si esaminano gli argomenti contro l’esistenza degli eventi proposti da Aune (1977) e da Horgan (1978) e si sostiene che essi non sono conclusivi. Oggetto del Capitolo 3 è la nozione di priorità ontologica. Innanzitutto, si stabiliscono vari requisiti che una caratterizzazione adeguata della nozione di priorità ontologica deve soddisfare. Nella parte finale del capitolo si avanza una caratterizzazione della nozione di priorità ontologica e di dipendenza ontologica basata sui lavori di Fine (1994, 1995a, 1995b, 1995c) e di Correia (2006) che soddisfa i requisiti di adeguatezza stabiliti inizialmente. Nel Capitolo 4 si affronta la questione dell’adeguatezza di una teoria degli eventi. In letteratura essa è subordinata al soddisfacimento di due requisiti: il requisito R1), secondo cui un oggetto materiale è un’entità che partecipa ad eventi attraverso i quali rimane sempre lo stesso, e il requisito R2), secondo il quale gli eventi dipendono ontologicamente dagli oggetti materiali che vi partecipano. Nei capitoli 5 e 6 si esaminano, rispettivamente, due teorie metafisiche che si è ritenuto soddisfino i requisiti in questione: la teoria degli eventi come esemplificazioni di proprietà o relazioni e la teoria degli eventi come modi di essere particolari e non sostanziali. In particolare, nel Capitolo 5 si considerano le obiezioni mosse contro la teoria degli eventi come esemplificazioni di proprietà o relazioni e si formula una nuova versione di tale teoria che blocca le obiezioni in questione. Nella prima parte del Capitolo 7 si mette in questione la validità dei requisiti R1) e R2). Nella parte seguente del capitolo di esamina la plausibilità della teoria sostenuta da Quine (1953a, 1960, 1976b, 1985), Goodman (1951) e Lemmon (1967) che identifica gli eventi e gli oggetti materiali e si mettono in luce alcuni costi metafisici a cui tale teoria è soggetta.
Un mondo di eventi
BARATELLA, RICCARDO
2017
Abstract
Punto di partenza della dissertazione è la distinzione intuitiva tra eventi, intesi come cose che accadono, e oggetti materiali, intesi come cose che prendono parte o partecipano ad eventi. La distinzione pone al metafisico due questioni connesse: quale possa essere una caratterizzazione adeguata della relazione di prendere parte o di partecipazione tra oggetti materiali ed eventi e quale relazione di priorità ontologica sussista tra gli uni e gli altri. La tesi “Un mondo di eventi” cerca di rispondere a tali questioni, a cominciare da quella della priorità ontologica, che sarà chiamata “Priorità”. La tesi si articola in 7 capitoli. Nel Capitolo 1 si fissano le caratterizzazioni di oggetto materiale e di evento. Nel Capitolo 2 si osserva che le questioni che motivano il lavoro di dottorato presuppongono l’esistenza degli eventi, ma questa non è stata sempre accettata. Nel corso del capitolo si esaminano gli argomenti contro l’esistenza degli eventi proposti da Aune (1977) e da Horgan (1978) e si sostiene che essi non sono conclusivi. Oggetto del Capitolo 3 è la nozione di priorità ontologica. Innanzitutto, si stabiliscono vari requisiti che una caratterizzazione adeguata della nozione di priorità ontologica deve soddisfare. Nella parte finale del capitolo si avanza una caratterizzazione della nozione di priorità ontologica e di dipendenza ontologica basata sui lavori di Fine (1994, 1995a, 1995b, 1995c) e di Correia (2006) che soddisfa i requisiti di adeguatezza stabiliti inizialmente. Nel Capitolo 4 si affronta la questione dell’adeguatezza di una teoria degli eventi. In letteratura essa è subordinata al soddisfacimento di due requisiti: il requisito R1), secondo cui un oggetto materiale è un’entità che partecipa ad eventi attraverso i quali rimane sempre lo stesso, e il requisito R2), secondo il quale gli eventi dipendono ontologicamente dagli oggetti materiali che vi partecipano. Nei capitoli 5 e 6 si esaminano, rispettivamente, due teorie metafisiche che si è ritenuto soddisfino i requisiti in questione: la teoria degli eventi come esemplificazioni di proprietà o relazioni e la teoria degli eventi come modi di essere particolari e non sostanziali. In particolare, nel Capitolo 5 si considerano le obiezioni mosse contro la teoria degli eventi come esemplificazioni di proprietà o relazioni e si formula una nuova versione di tale teoria che blocca le obiezioni in questione. Nella prima parte del Capitolo 7 si mette in questione la validità dei requisiti R1) e R2). Nella parte seguente del capitolo di esamina la plausibilità della teoria sostenuta da Quine (1953a, 1960, 1976b, 1985), Goodman (1951) e Lemmon (1967) che identifica gli eventi e gli oggetti materiali e si mettono in luce alcuni costi metafisici a cui tale teoria è soggetta.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/172472
URN:NBN:IT:UNIPD-172472