RIABILITAZIONE DELLA NEGLIGENZA SPAZIALE UNILATERALE: EFFICACIA DI DIVERSI TRATTAMENTI La riabilitazione cognitiva consiste in una serie di interventi terapeutici atti a migliorare il funzionamento cognitivo e le attività di ogni giorno che possono essere deficitarie dopo danno di una o più abilità cognitive. I trattamenti riabilitativi cognitivi basati sull’evidenza includono strategie di trattamento dei deficit cognitivi ed interventi per la riabilitazione neuropsicologica. La negligenza spaziale unilaterale (NSU) è definita come l’incapacità di esplorare, reagire, oppure orientarsi verso stimoli nello spazio controlesionale in pazienti che hanno subito una lesione cerebrale all’emisfero cerebrale destro (Heilman et al., 1979). La NSU non può essere considerata un deficit neuropsicologico unitario, ma una sindrome complessa che coinvolge differenti funzioni e diversi domini spaziali (personale, peripersonale, extrapersonale, e rappresentazionale). Numerosi approcci riabilitativi sono stati impiegati nel trattamento della NSU, molti dei quali con risultati positivi, anche a lungo termine (si veda Luauté et al., 2006). Tuttavia, alcuni autori hanno mostrato come la riabilitazione della NSU possa essere di scarso effetto, se non inefficace (si vedano Cubelli et al., 1999; Rousseaux et al., 2006). Nonostante ci sia una sostanziale evidenza a supporto della riabilitazione cognitiva, è ancora forte il bisogno di condurre ulteriori ricerche per capire perché, e come, i trattamenti cognitivi si dimostrano efficaci (o inefficaci), esaminando sia i fattori intrinseci al trattamento utilizzato, che che le caratteristiche del singolo paziente (Cicerone et al., 2005). Con il presente studio abbiamo confrontato direttamente, per la prima volta, l’effetto di tre trattamenti per la NSU: l’attivazione dell’arto controlesione (LAT; Robertson et al., 2002), l’adattamento prismatico (PA; Rossetti et al., 1998), e la scansione visiva (VS; Antonucci et al., 1995). Inoltre, abbiamo valutato gli effetti del recupero spontaneo, inteso come il cambiamento (miglioramento o peggioramento) dello stato cognitivo del paziente in assenza di trattamento neuropsicologico. A questo scopo, sono stati testati 21 pazienti con NSU in seguito a lesione dell’emisfero cerebrale destro. I pazienti sono stati trattati con LAT, PA e VS. Il confronto tra i trattamenti non ha mostrato alcuna differenza significativa. Il ruolo del recupero spontaneo è stato criticamente discusso considerando sia i dati del presente studio, che i dati precedentemente discussi in letteratura.
Rehabilitation of unilateral left neglect: effectiveness of different treatments
PITTERI, MARCO
2010
Abstract
RIABILITAZIONE DELLA NEGLIGENZA SPAZIALE UNILATERALE: EFFICACIA DI DIVERSI TRATTAMENTI La riabilitazione cognitiva consiste in una serie di interventi terapeutici atti a migliorare il funzionamento cognitivo e le attività di ogni giorno che possono essere deficitarie dopo danno di una o più abilità cognitive. I trattamenti riabilitativi cognitivi basati sull’evidenza includono strategie di trattamento dei deficit cognitivi ed interventi per la riabilitazione neuropsicologica. La negligenza spaziale unilaterale (NSU) è definita come l’incapacità di esplorare, reagire, oppure orientarsi verso stimoli nello spazio controlesionale in pazienti che hanno subito una lesione cerebrale all’emisfero cerebrale destro (Heilman et al., 1979). La NSU non può essere considerata un deficit neuropsicologico unitario, ma una sindrome complessa che coinvolge differenti funzioni e diversi domini spaziali (personale, peripersonale, extrapersonale, e rappresentazionale). Numerosi approcci riabilitativi sono stati impiegati nel trattamento della NSU, molti dei quali con risultati positivi, anche a lungo termine (si veda Luauté et al., 2006). Tuttavia, alcuni autori hanno mostrato come la riabilitazione della NSU possa essere di scarso effetto, se non inefficace (si vedano Cubelli et al., 1999; Rousseaux et al., 2006). Nonostante ci sia una sostanziale evidenza a supporto della riabilitazione cognitiva, è ancora forte il bisogno di condurre ulteriori ricerche per capire perché, e come, i trattamenti cognitivi si dimostrano efficaci (o inefficaci), esaminando sia i fattori intrinseci al trattamento utilizzato, che che le caratteristiche del singolo paziente (Cicerone et al., 2005). Con il presente studio abbiamo confrontato direttamente, per la prima volta, l’effetto di tre trattamenti per la NSU: l’attivazione dell’arto controlesione (LAT; Robertson et al., 2002), l’adattamento prismatico (PA; Rossetti et al., 1998), e la scansione visiva (VS; Antonucci et al., 1995). Inoltre, abbiamo valutato gli effetti del recupero spontaneo, inteso come il cambiamento (miglioramento o peggioramento) dello stato cognitivo del paziente in assenza di trattamento neuropsicologico. A questo scopo, sono stati testati 21 pazienti con NSU in seguito a lesione dell’emisfero cerebrale destro. I pazienti sono stati trattati con LAT, PA e VS. Il confronto tra i trattamenti non ha mostrato alcuna differenza significativa. Il ruolo del recupero spontaneo è stato criticamente discusso considerando sia i dati del presente studio, che i dati precedentemente discussi in letteratura.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/172585
URN:NBN:IT:UNIPD-172585