Partendo dal 1581, data di edizione delle prime versioni integrali della "Gerusalemme liberata", questa tesi prende in considerazione gli sviluppi del genere epico, in un percorso che ne ricerca le motivazioni da un lato nella canonizzazione di alcuni determinanti autori (Tasso, Marino, letti in un processo che, prima di accettare, mette in discussione i loro testi), dall'altro nel crearsi di alcune specifiche tipologie testuali indipendenti dalla ricezione di questi grandi modelli. La storia del genere epico viene dunque letta per i 70 anni successivi al poema tassiano come un capitolo intimamente coeso della storia letteraria, che si può spiegare leggendo poemi e opere teoriche senza dover ricorrere alle generalizzazioni utilizzate di norma per il tardo Cinquecento e il Seicento, volte a metterne in luce la sporadicità e casualità. Al contrario, l'epica rimane il genere principe tra i generi letterari e mostra delle linee di sviluppo estremamente razionali sotto il profilo dei temi e della forma, che trovano un ricettore formidabile in Graziani. Con Graziani si chiude la seconda grande parentesi dell'epica moderna, dopo quella che va da Ariosto a Tasso: il "Conquisto di Granata" è, infatti, il poema che meglio di tutti si presta a spiegare i meccanismi evolutivi di un genere che si sposta progressivamente verso la storia contemporanea e assume all'interno del proprio codice la lezione di Marino. Su queste due direttrici ho svolto la mia indagine.
Anatomia dell'epica da Tasso a Graziani
ARTICO, TANCREDI
2016
Abstract
Partendo dal 1581, data di edizione delle prime versioni integrali della "Gerusalemme liberata", questa tesi prende in considerazione gli sviluppi del genere epico, in un percorso che ne ricerca le motivazioni da un lato nella canonizzazione di alcuni determinanti autori (Tasso, Marino, letti in un processo che, prima di accettare, mette in discussione i loro testi), dall'altro nel crearsi di alcune specifiche tipologie testuali indipendenti dalla ricezione di questi grandi modelli. La storia del genere epico viene dunque letta per i 70 anni successivi al poema tassiano come un capitolo intimamente coeso della storia letteraria, che si può spiegare leggendo poemi e opere teoriche senza dover ricorrere alle generalizzazioni utilizzate di norma per il tardo Cinquecento e il Seicento, volte a metterne in luce la sporadicità e casualità. Al contrario, l'epica rimane il genere principe tra i generi letterari e mostra delle linee di sviluppo estremamente razionali sotto il profilo dei temi e della forma, che trovano un ricettore formidabile in Graziani. Con Graziani si chiude la seconda grande parentesi dell'epica moderna, dopo quella che va da Ariosto a Tasso: il "Conquisto di Granata" è, infatti, il poema che meglio di tutti si presta a spiegare i meccanismi evolutivi di un genere che si sposta progressivamente verso la storia contemporanea e assume all'interno del proprio codice la lezione di Marino. Su queste due direttrici ho svolto la mia indagine.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/172592
URN:NBN:IT:UNIPD-172592