Lo studio della geometria è una parte fondamentale dell’apprendimento matematico ed ha una storia antica. Basti pensare come, ai tempi i cui Platone insegnava, l’ingresso nella scuola di Atene era proibito a coloro che non conoscevano la geometria. La geometria, inoltre, in epoca rinascimentale, faceva parte del ‘quadrivium’, ed era considerata uno studio necessario per intraprendere gli studi di filosofia. A dispetto dell’importanza che la geometria ha avuto nel passato, i processi cognitivi che sono alla base della geometria non sono ancora stati studiati in maniera dettagliata. Il presente lavoro di tesi si propone tre obiettivi. Primo, indagare la relazione tra vari aspetti della geometria e la memoria di lavoro visuospaziale (VSWM). Secondo, verificare se ragazzi con sindrome non verbale (NLD) presentino difficoltà in vari aspetti della geometria. Terzo, investigare la relazione tra vari aspetti della geometria, la memoria di lavoro (WM) e l’intelligenza (g). Nel secondo capitolo, viene fornita una panoramica sulla relazione tra geometria, WM e g. Dato che la geometria riguarda lo studio dello spazio, essa richiede un coinvolgimento attivo delle abilità spaziali. La WM, ed in particolare la VSWM, inoltre, sono coinvolte in maniera attiva in compiti geometrici. Risolvere problemi geometrici, in aggiunta, richiede di ragionare sul problema e trovare una soluzione tra le tante alternative possibili. Per questa ragione, l’intelligenza (g), è coinvolta in maniera attiva nella soluzione di problemi geometrici. Nel terzo capitolo, viene discussa la relazione tra geometria intuitiva (quella parte della geometria che sembra essere indipendente dalla cultura), geometria scolastica (la geometria che viene insegnata a scuola) e la VSWM. Vengono presentati due studi. Nel primo studio, è stata svolta una ricerca su 166 ragazzi frequentanti gli ultimi due anni della scuola secondaria di secondo grado. Lo studio prevedeva la presentazione di: 1) sei prove di VSWM, .2) una prova di geometria intuitiva (suddivisa in due parti: riguardanti principi core e mediati dalla cultura) 3) una prova di geometria scolastica. Dai risultati emerge come due prove di VSWM sono relate ad aspetti geometrici mediati dalla cultura i quali, insieme con principi ‘core’, che si pensa siano indipendenti dalla cultura, spiegano una porzione significativa di varianza delle prove di scolastica (14%). Nel secondo studio, la relazione tra VSWM e geometria (intuitiva e scolastica) è stata studiata considerando partecipanti con sintomi non verbali (NLD; i quali hanno problemi con prove spaziali, ma non con prove verbali). Lo studio ha preso in considerazione 16 partecipanti con NLD e 16 partecipanti appartenenti al gruppo di controllo. Dai risultati emerge come partecipanti con NLD cadano: i) in prove di geometria intuitiva (in aspetti ‘core’ e mediati dalla cultura), ii) in prove di geometria scolastica. partecipanti con NLD, inoltre, cadono anche in prove di VSWM. I risultati della ‘discriminant function analysis’, infine, confermano come prove di VSWM e geometriche siano importanti nel discriminare sintomi di NLD. Nel quarto capitolo, viene discussa la relazione tra geometria, memoria di lavoro e intelligenza . Nella prima parte dello studio viene analizzata la relazione tra WM e il fattore g. In un primo momento sono stati valutati diversi modelli di WM e il modello tripartito di Baddeley e Hitch (1974) è risultato essere quello che meglio si approssima ai dati (miglior fit). In un secondo momento, abbiamo analizzato la relazione tra il modello tripartito e il fattore g. L’analisi dimostra come due componenti della memoria di lavoro (memoria a breve termine verbale e memoria di lavoro) spighino una porzione consistente della varianza di g (65%). Nella seconda parte dello studio, vengono confrontati vari modelli concorrenti sulla relazione tra vari aspetti della geometria (intuitiva e scolastica), WM e g. Il modello con il migliore adattamento ai dati mostra come WM, con la mediazione del fattore g, spieghi una quota significativa di varianza della geometria scolastica e della geometria intuitiva. In aggiunta, i risultati dimostrano come una quota significativa di varianza sia condivisa tra il fattore generale e la geometria intuitiva. Nel quinto capitolo, viene presentata una panoramica generale degli studi presentati. Vengono, inoltre, evidenziati i limiti degli studi e i possibili sviluppi per studi futuri

Geometry, working memory and intelligence

GIOFRE', DAVID
2013

Abstract

Lo studio della geometria è una parte fondamentale dell’apprendimento matematico ed ha una storia antica. Basti pensare come, ai tempi i cui Platone insegnava, l’ingresso nella scuola di Atene era proibito a coloro che non conoscevano la geometria. La geometria, inoltre, in epoca rinascimentale, faceva parte del ‘quadrivium’, ed era considerata uno studio necessario per intraprendere gli studi di filosofia. A dispetto dell’importanza che la geometria ha avuto nel passato, i processi cognitivi che sono alla base della geometria non sono ancora stati studiati in maniera dettagliata. Il presente lavoro di tesi si propone tre obiettivi. Primo, indagare la relazione tra vari aspetti della geometria e la memoria di lavoro visuospaziale (VSWM). Secondo, verificare se ragazzi con sindrome non verbale (NLD) presentino difficoltà in vari aspetti della geometria. Terzo, investigare la relazione tra vari aspetti della geometria, la memoria di lavoro (WM) e l’intelligenza (g). Nel secondo capitolo, viene fornita una panoramica sulla relazione tra geometria, WM e g. Dato che la geometria riguarda lo studio dello spazio, essa richiede un coinvolgimento attivo delle abilità spaziali. La WM, ed in particolare la VSWM, inoltre, sono coinvolte in maniera attiva in compiti geometrici. Risolvere problemi geometrici, in aggiunta, richiede di ragionare sul problema e trovare una soluzione tra le tante alternative possibili. Per questa ragione, l’intelligenza (g), è coinvolta in maniera attiva nella soluzione di problemi geometrici. Nel terzo capitolo, viene discussa la relazione tra geometria intuitiva (quella parte della geometria che sembra essere indipendente dalla cultura), geometria scolastica (la geometria che viene insegnata a scuola) e la VSWM. Vengono presentati due studi. Nel primo studio, è stata svolta una ricerca su 166 ragazzi frequentanti gli ultimi due anni della scuola secondaria di secondo grado. Lo studio prevedeva la presentazione di: 1) sei prove di VSWM, .2) una prova di geometria intuitiva (suddivisa in due parti: riguardanti principi core e mediati dalla cultura) 3) una prova di geometria scolastica. Dai risultati emerge come due prove di VSWM sono relate ad aspetti geometrici mediati dalla cultura i quali, insieme con principi ‘core’, che si pensa siano indipendenti dalla cultura, spiegano una porzione significativa di varianza delle prove di scolastica (14%). Nel secondo studio, la relazione tra VSWM e geometria (intuitiva e scolastica) è stata studiata considerando partecipanti con sintomi non verbali (NLD; i quali hanno problemi con prove spaziali, ma non con prove verbali). Lo studio ha preso in considerazione 16 partecipanti con NLD e 16 partecipanti appartenenti al gruppo di controllo. Dai risultati emerge come partecipanti con NLD cadano: i) in prove di geometria intuitiva (in aspetti ‘core’ e mediati dalla cultura), ii) in prove di geometria scolastica. partecipanti con NLD, inoltre, cadono anche in prove di VSWM. I risultati della ‘discriminant function analysis’, infine, confermano come prove di VSWM e geometriche siano importanti nel discriminare sintomi di NLD. Nel quarto capitolo, viene discussa la relazione tra geometria, memoria di lavoro e intelligenza . Nella prima parte dello studio viene analizzata la relazione tra WM e il fattore g. In un primo momento sono stati valutati diversi modelli di WM e il modello tripartito di Baddeley e Hitch (1974) è risultato essere quello che meglio si approssima ai dati (miglior fit). In un secondo momento, abbiamo analizzato la relazione tra il modello tripartito e il fattore g. L’analisi dimostra come due componenti della memoria di lavoro (memoria a breve termine verbale e memoria di lavoro) spighino una porzione consistente della varianza di g (65%). Nella seconda parte dello studio, vengono confrontati vari modelli concorrenti sulla relazione tra vari aspetti della geometria (intuitiva e scolastica), WM e g. Il modello con il migliore adattamento ai dati mostra come WM, con la mediazione del fattore g, spieghi una quota significativa di varianza della geometria scolastica e della geometria intuitiva. In aggiunta, i risultati dimostrano come una quota significativa di varianza sia condivisa tra il fattore generale e la geometria intuitiva. Nel quinto capitolo, viene presentata una panoramica generale degli studi presentati. Vengono, inoltre, evidenziati i limiti degli studi e i possibili sviluppi per studi futuri
29-gen-2013
Inglese
geometry, working memory, intelligence
CORNOLDI, CESARE
REGOLIN, LUCIA
Università degli studi di Padova
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/172608
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPD-172608