L'impatto ambientale del settore zootecnico nel Nord-Est Italia colpisce direttamente l'acqua (accumulo di nitrati e eutrofizzazione). Le limitazioni introdotte dopo l’applicazione della Direttiva CE 91/676 si traducono spesso in un aumento della richiesta di superfici disponibili per la distribuzione dei reflui. In alcune zone, la carenza di terreni e l’elevato carico zootecnico hanno comportato un costo aggiuntivo che gli allevatori devono sostenere per potere disporre di terreni di altri agricoltori dove potere delocalizzare gli effluenti prodotti. Per valutare le possibilità applicative della fitodepurazione per il trattamento dell’azoto nella frazione liquida degli effluenti suini è stato condotto un monitoraggio di un impianto ibrido operante a scala aziendale. L’impianto ibrido di fitodepurazione occupa un’area di 130 m2, è costituito da tre vaschea flusso sub superficiale verticale (VF) operanti in parallelo seguite da una vasca a flusso sub superficiale orizzontale (HF). Durante la sperimentazione (2010-2012) le prestazioni dell’impianto di fitodepurazione sono state valutate variando: condizioni ambientali, concentrazioni e volumi in ingresso, modalità e tempi di carico e scarico delle vasche verticali. Nello specifico durante il primo periodo (Aprile 2010-Luglio 2010) il sistema è stato caricato con 5 m3/giorno di liquame pre-trattato. L’unità verticale ha funzionatocome “filtro biologico”. Nel secondo periodo (Ottobre 2010-Aprile 2011) il sistema è stato caricato con 5 m3/giorno di liquame non pre-trattato in modalità sequenziale batch, alternando fasi di “tutto pieno” e “tutto vuoto” grazie a un sistema di temporizzatori modulari pausa/lavoro a tempi indipendenti. Per valutare l’influenza delle basse temperature sui processi di rimozione dell’azoto, nel terzo periodo (Maggio 2011-Luglio 2012) il sistema è stato caricato con 1.7 m3/giorno di refluo ricostruito in modalitàsequenziale batch. Nel complesso, il sistema ibrido di fitodepurazione ha ridotto le concentrazioni in ingresso del COD dal 46 al 56%, del azoto totale dal 40 al 54%, del azoto ammoniacale dal 43 al 60%, del azoto nitrico dal 21 al 55%, del fosforo totale dal 32 al 35% e del ortofosfato dal 24 al 34%.

Performance of hybrid constructed wetland for piggery wastewater treatment

POLITEO, MARCO
2013

Abstract

L'impatto ambientale del settore zootecnico nel Nord-Est Italia colpisce direttamente l'acqua (accumulo di nitrati e eutrofizzazione). Le limitazioni introdotte dopo l’applicazione della Direttiva CE 91/676 si traducono spesso in un aumento della richiesta di superfici disponibili per la distribuzione dei reflui. In alcune zone, la carenza di terreni e l’elevato carico zootecnico hanno comportato un costo aggiuntivo che gli allevatori devono sostenere per potere disporre di terreni di altri agricoltori dove potere delocalizzare gli effluenti prodotti. Per valutare le possibilità applicative della fitodepurazione per il trattamento dell’azoto nella frazione liquida degli effluenti suini è stato condotto un monitoraggio di un impianto ibrido operante a scala aziendale. L’impianto ibrido di fitodepurazione occupa un’area di 130 m2, è costituito da tre vaschea flusso sub superficiale verticale (VF) operanti in parallelo seguite da una vasca a flusso sub superficiale orizzontale (HF). Durante la sperimentazione (2010-2012) le prestazioni dell’impianto di fitodepurazione sono state valutate variando: condizioni ambientali, concentrazioni e volumi in ingresso, modalità e tempi di carico e scarico delle vasche verticali. Nello specifico durante il primo periodo (Aprile 2010-Luglio 2010) il sistema è stato caricato con 5 m3/giorno di liquame pre-trattato. L’unità verticale ha funzionatocome “filtro biologico”. Nel secondo periodo (Ottobre 2010-Aprile 2011) il sistema è stato caricato con 5 m3/giorno di liquame non pre-trattato in modalità sequenziale batch, alternando fasi di “tutto pieno” e “tutto vuoto” grazie a un sistema di temporizzatori modulari pausa/lavoro a tempi indipendenti. Per valutare l’influenza delle basse temperature sui processi di rimozione dell’azoto, nel terzo periodo (Maggio 2011-Luglio 2012) il sistema è stato caricato con 1.7 m3/giorno di refluo ricostruito in modalitàsequenziale batch. Nel complesso, il sistema ibrido di fitodepurazione ha ridotto le concentrazioni in ingresso del COD dal 46 al 56%, del azoto totale dal 40 al 54%, del azoto ammoniacale dal 43 al 60%, del azoto nitrico dal 21 al 55%, del fosforo totale dal 32 al 35% e del ortofosfato dal 24 al 34%.
31-gen-2013
Inglese
Fitodepurazione, Reflui zootecnici, Azoto, Nitrificazione, Hybrid constructed wetland, piggery wastewater, Nitrogen, Vertical flow system, Horizontal flow system
BORIN, MAURIZIO
BERTI, ANTONIO
Università degli studi di Padova
134
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/172653
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPD-172653