Oggetto del presente lavoro è il capitolo sull’idea del bene nella Logica di Hegel. Alla sua base si collocano tre ipotesi interpretative, fra sé legate: a) che l’idea del bene riguardi il rapporto fra normatività pratica e realtà; b) che sia possibile leggerla come una metaetica, ovvero come una riflessione di carattere ontologico, epistemologico e metodologico intorno alla sfera dell’agire libero; c) che sia in grado di dialogare in modo proficuo con la riflessione metaetica contemporanea. La tesi si divide in quattro capitoli. Il primo fornisce le coordinate generali per leggere e comprendere l’idea del bene. Obiettivo di queste pagine è soprattutto mostrare la rilevanza dell’analisi hegeliana per una teoria della normatività pratica. A partire da ciò, il lavoro si confronta con quelle che possono essere considerate le tre coordinate fondamentali della normatività, ossia: oggettività (nel capitolo 2), realtà (nel capitolo 3), e verità (nel capitolo 4). Il secondo capitolo si concentra sulla definizione hegeliana dell’idea del bene come autodeterminazione. Al centro di queste pagine si colloca il confronto fra il testo di Hegel e il modello metaetico costruttivista di matrice kantiana (Korsgaard). Il terzo capitolo analizza la definizione dell’idea del bene come realizzazione, sviluppando un confronto con la posizione etica del proiettivismo (Mackie). Il punto di arrivo di entrambe queste analisi è la critica all’antirealismo etico, ossia alla concezione che intende la realtà come priva di portata morale e che relega quindi la sfera dei valori e dei doveri entro i confini della soggettività. Il quarto capitolo, infine, prende in considerazione l’idea del bene sotto una duplice prospettiva: da una parte, in rapporto all’idea del vero, dall’altra, nel suo passaggio all’idea assoluta. Questa analisi fa riferimento soprattutto al dibattito etico sul non-cognitivismo. L’affermazione di Hegel secondo la quale l’idea pratica può compiersi solo se integra quella teoretica consente di leggere in modo originale il rapporto fra conoscenza e volontà e, più in generale, fra normatività e realtà.
L'idea del bene in Hegel. Una teoria della normatività pratica.
MANCHISI, ARMANDO
2017
Abstract
Oggetto del presente lavoro è il capitolo sull’idea del bene nella Logica di Hegel. Alla sua base si collocano tre ipotesi interpretative, fra sé legate: a) che l’idea del bene riguardi il rapporto fra normatività pratica e realtà; b) che sia possibile leggerla come una metaetica, ovvero come una riflessione di carattere ontologico, epistemologico e metodologico intorno alla sfera dell’agire libero; c) che sia in grado di dialogare in modo proficuo con la riflessione metaetica contemporanea. La tesi si divide in quattro capitoli. Il primo fornisce le coordinate generali per leggere e comprendere l’idea del bene. Obiettivo di queste pagine è soprattutto mostrare la rilevanza dell’analisi hegeliana per una teoria della normatività pratica. A partire da ciò, il lavoro si confronta con quelle che possono essere considerate le tre coordinate fondamentali della normatività, ossia: oggettività (nel capitolo 2), realtà (nel capitolo 3), e verità (nel capitolo 4). Il secondo capitolo si concentra sulla definizione hegeliana dell’idea del bene come autodeterminazione. Al centro di queste pagine si colloca il confronto fra il testo di Hegel e il modello metaetico costruttivista di matrice kantiana (Korsgaard). Il terzo capitolo analizza la definizione dell’idea del bene come realizzazione, sviluppando un confronto con la posizione etica del proiettivismo (Mackie). Il punto di arrivo di entrambe queste analisi è la critica all’antirealismo etico, ossia alla concezione che intende la realtà come priva di portata morale e che relega quindi la sfera dei valori e dei doveri entro i confini della soggettività. Il quarto capitolo, infine, prende in considerazione l’idea del bene sotto una duplice prospettiva: da una parte, in rapporto all’idea del vero, dall’altra, nel suo passaggio all’idea assoluta. Questa analisi fa riferimento soprattutto al dibattito etico sul non-cognitivismo. L’affermazione di Hegel secondo la quale l’idea pratica può compiersi solo se integra quella teoretica consente di leggere in modo originale il rapporto fra conoscenza e volontà e, più in generale, fra normatività e realtà.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/172702
URN:NBN:IT:UNIPD-172702