La presente ricerca ha preso le mosse dalla valorizzazione di un aspetto centrale nell’opera di Henri Bergson, quello del rapporto con le scienze. Essa ha inteso analizzare i caratteri costitutivi e gli snodi principali di tale rapporto, allo scopo di far emergere le sue ricadute sulla concezione bergsoniana della filosofia. Si sono considerati due livelli differenti ma connessi del confronto bergsoniano con il sapere scientifico: nella Prima parte l’analisi si è rivolta alla caratterizzazione generale della scienza, che emerge dalle riflessioni di natura teorica e metodologica presenti nell’opera bergsoniana (per esempio quelle contenute negli scritti de La pensée et le mouvant); nella Seconda parte, invece, si è preso in esame il lavoro concretamente svolto da Bergson in tre tappe principali della sua opera, ciascuna delle quali si confronta con un ambito scientifico determinato: Matière et mémoire con la psicologia, L’évolution créatrice con le scienze biologiche e Les deux sources de la morale et de la religion con le scienze sociali. Lo studio ha messo in luce che, sia negli scritti metodologici sia nelle opere monografiche considerate, la relazione tra la filosofia e la scienza presenta caratteri di ambivalenza ma che, in ultima istanza, la critica condotta da Bergson è indissociabile da una riqualificazione della scienza come sapere necessario alla costruzione della “metafisica positiva”. Il lavoro ha quindi insistito su aspetti che, sebbene non siano immediatamente riconducibili all’idea di filosofia teorizzata da Bergson, caratterizzano nondimeno la sua “pratica” filosofica, integrandola con un’istanza di critica della conoscenza, sia scientifica che filosofica, e con una problematizzazione dello statuto del sapere e delle sue trasformazioni. È attraverso queste poste in gioco epistemologiche che il pensiero bergsoniano incrocia e riflette il dibattito scientifico e filosofico francese a cavallo tra Otto e Novecento, dal pragmatismo scientifico alle questioni sollevate dall’emergere di nuovi saperi e di nuovi modelli di scientificità.
Metafisica e scienze nel pensiero di Henri Bergson
GAMBA, GIULIA
2014
Abstract
La presente ricerca ha preso le mosse dalla valorizzazione di un aspetto centrale nell’opera di Henri Bergson, quello del rapporto con le scienze. Essa ha inteso analizzare i caratteri costitutivi e gli snodi principali di tale rapporto, allo scopo di far emergere le sue ricadute sulla concezione bergsoniana della filosofia. Si sono considerati due livelli differenti ma connessi del confronto bergsoniano con il sapere scientifico: nella Prima parte l’analisi si è rivolta alla caratterizzazione generale della scienza, che emerge dalle riflessioni di natura teorica e metodologica presenti nell’opera bergsoniana (per esempio quelle contenute negli scritti de La pensée et le mouvant); nella Seconda parte, invece, si è preso in esame il lavoro concretamente svolto da Bergson in tre tappe principali della sua opera, ciascuna delle quali si confronta con un ambito scientifico determinato: Matière et mémoire con la psicologia, L’évolution créatrice con le scienze biologiche e Les deux sources de la morale et de la religion con le scienze sociali. Lo studio ha messo in luce che, sia negli scritti metodologici sia nelle opere monografiche considerate, la relazione tra la filosofia e la scienza presenta caratteri di ambivalenza ma che, in ultima istanza, la critica condotta da Bergson è indissociabile da una riqualificazione della scienza come sapere necessario alla costruzione della “metafisica positiva”. Il lavoro ha quindi insistito su aspetti che, sebbene non siano immediatamente riconducibili all’idea di filosofia teorizzata da Bergson, caratterizzano nondimeno la sua “pratica” filosofica, integrandola con un’istanza di critica della conoscenza, sia scientifica che filosofica, e con una problematizzazione dello statuto del sapere e delle sue trasformazioni. È attraverso queste poste in gioco epistemologiche che il pensiero bergsoniano incrocia e riflette il dibattito scientifico e filosofico francese a cavallo tra Otto e Novecento, dal pragmatismo scientifico alle questioni sollevate dall’emergere di nuovi saperi e di nuovi modelli di scientificità.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/173166
URN:NBN:IT:UNIPD-173166