Negli ultimi anni si è assistito ad un crescente interesse, a livello internazionale, per gli impatti ambientali delle attività produttive. La sfida per le aziende sta nell’introdurre nuovi prodotti o processi che riducano l’impatto sull’ambiente mentre consolidano il proprio vantaggio competitivo. Le specificità di queste innovazioni e la crescente suddivisione del lavoro su scala globale richiedono alle aziende di coordinarsi con le imprese della propria catena del valore per ridurre l’impatto ambientale complessivo. Attraverso un metodo di ricerca misto, questa tesi di dottorato vuole contribuire alla letteratura indagando come le aziende manifatturiere cooperano con attori esterni, in modo particolare i fornitori, per lo sviluppo di innovazioni ambientali. La tesi è composta di due parti: la prima analizza l’importanza della collaborazione con enti esterni per lo sviluppo di innovazioni ambientali attraverso un’analisi quantitativa; la seconda esplora in che modo le aziende leader interagiscono con i fornitori e coordinano le attività della catena del valore per ridurre gli impatti ambientali attraverso dei casi studio. Mantenendo costante l’unità di analisi – le innovazioni ambientali – la tesi è organizzata in modo che il focus dell’analisi si estenda progressivamente dall’azienda (capitolo 1), alla relazione fornitore-cliente (capitolo 5) e, infine, all’intera catena del valore (capitolo 6). Il primo capitolo sviluppa la letteratura sulle innovazioni ambientali investigando l’impatto delle strategie di collaborazione con attori esterni sulla propensione a introdurre innovazioni ambientali, usando dati relativi alle aziende manifatturiere ricavati dalla Community Innovation Survey spagnola del 2008. Controllando per la potenziale distorsione da selezione campionaria, l’analisi suggerisce che le aziende che introducono innovazioni sostenibili cooperano più di altre aziende innovative. Fornitori, università e altri enti di ricerca risultano partner ancora più importanti che nel processo di sviluppo di innovazioni non ambientali, supportando teorie che affermano l’emergere di interdipendenze in termini di competenze e risorse e l’aumentare della complessità in relazione allo sviluppo di innovazioni a ridotto impatto ambientale. Casi di studio nel settore dell’arredamento in Italia, selezionati per rappresentare esempi contrastanti, supportano la discussione della parte due. I capitoli 2, 3 e 4 sono propedeutici ai successivi, presentando, rispettivamente, le domande di ricerca e gli approcci e concetti teorici rilevanti, la strategia metodologica utilizzata e le strategie di innovazione ambientale e di gestione della catena del valore delle due aziende leader analizzate. Il capitolo quinto contribuisce alla letteratura sul Green Supply Chain Management sviluppando un modello per comprendere le interazioni tra aziende leader e fornitori per il miglioramento delle performance ambientali. In particolare, i casi suggeriscono che le aziende leader si impegnano con i fornitori in tutti e tre i seguenti fronti: i) la cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti e processi, ii) il controllo diretto delle loro attività, attraverso standard e codici di condotta o attraverso meccanismi informali e iii) il sostegno del loro sforzo attraverso la condivisione di conoscenze sui temi ambientali. L’analisi suggerisce, inoltre, un passaggio da relazioni di mercato verso più complesse forme di rete di imprese. Nel capitolo sesto approdondisco queste forme, utilizzando in modo pionieristico il framework sulle Global Value Chain per comprendere la riduzione degli impatti ambientali in un contesto di suddivisione della produzione su scala globale. Sulla base della ricerca empirica, identifico due tipi di rete, regolate da standard o da relazioni informali, e le loro principali determinanti. L’analisi identifica vari strumenti che le aziende leader possono utilizzare per ridurre gli impatti ambientali della propria catena del valore, anche oltre i fornitori di primo livello, e incentivi che possono stimolare i fornitori a sostenere i costi necessari per introdurre innovazioni ambientali. Nonostante si focalizzino ognuno su diversi aspetti, i capitoli convergono nel riconoscere la maggiore importanza della cooperazione con la rete di imprese per lo sviluppo di innovazioni ambientali, rispetto ad altri tipi di innovazioni. Se l’analisi quantitativa aveva suggerito la sua sostituibilità con le risorse di R&S interne, i casi studio suggeriscono che questa valga nel caso di fornitori e sub-fornitori, ma vi sia invece un’importante complementarietà nel caso delle aziende che stimolino il processo di riduzione degli impatti. Inoltre, le analisi concordano sull’importanza delle strategie di internazionalizzazione e del modello di business dell’azienda nel determinare come vengano ridotti gli impatti ambientali lungo le catene del valore.

Greening Global Value Chains: the Role of Lead Firms in Fostering Environmental Innovations

DE MARCHI, VALENTINA
2011

Abstract

Negli ultimi anni si è assistito ad un crescente interesse, a livello internazionale, per gli impatti ambientali delle attività produttive. La sfida per le aziende sta nell’introdurre nuovi prodotti o processi che riducano l’impatto sull’ambiente mentre consolidano il proprio vantaggio competitivo. Le specificità di queste innovazioni e la crescente suddivisione del lavoro su scala globale richiedono alle aziende di coordinarsi con le imprese della propria catena del valore per ridurre l’impatto ambientale complessivo. Attraverso un metodo di ricerca misto, questa tesi di dottorato vuole contribuire alla letteratura indagando come le aziende manifatturiere cooperano con attori esterni, in modo particolare i fornitori, per lo sviluppo di innovazioni ambientali. La tesi è composta di due parti: la prima analizza l’importanza della collaborazione con enti esterni per lo sviluppo di innovazioni ambientali attraverso un’analisi quantitativa; la seconda esplora in che modo le aziende leader interagiscono con i fornitori e coordinano le attività della catena del valore per ridurre gli impatti ambientali attraverso dei casi studio. Mantenendo costante l’unità di analisi – le innovazioni ambientali – la tesi è organizzata in modo che il focus dell’analisi si estenda progressivamente dall’azienda (capitolo 1), alla relazione fornitore-cliente (capitolo 5) e, infine, all’intera catena del valore (capitolo 6). Il primo capitolo sviluppa la letteratura sulle innovazioni ambientali investigando l’impatto delle strategie di collaborazione con attori esterni sulla propensione a introdurre innovazioni ambientali, usando dati relativi alle aziende manifatturiere ricavati dalla Community Innovation Survey spagnola del 2008. Controllando per la potenziale distorsione da selezione campionaria, l’analisi suggerisce che le aziende che introducono innovazioni sostenibili cooperano più di altre aziende innovative. Fornitori, università e altri enti di ricerca risultano partner ancora più importanti che nel processo di sviluppo di innovazioni non ambientali, supportando teorie che affermano l’emergere di interdipendenze in termini di competenze e risorse e l’aumentare della complessità in relazione allo sviluppo di innovazioni a ridotto impatto ambientale. Casi di studio nel settore dell’arredamento in Italia, selezionati per rappresentare esempi contrastanti, supportano la discussione della parte due. I capitoli 2, 3 e 4 sono propedeutici ai successivi, presentando, rispettivamente, le domande di ricerca e gli approcci e concetti teorici rilevanti, la strategia metodologica utilizzata e le strategie di innovazione ambientale e di gestione della catena del valore delle due aziende leader analizzate. Il capitolo quinto contribuisce alla letteratura sul Green Supply Chain Management sviluppando un modello per comprendere le interazioni tra aziende leader e fornitori per il miglioramento delle performance ambientali. In particolare, i casi suggeriscono che le aziende leader si impegnano con i fornitori in tutti e tre i seguenti fronti: i) la cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti e processi, ii) il controllo diretto delle loro attività, attraverso standard e codici di condotta o attraverso meccanismi informali e iii) il sostegno del loro sforzo attraverso la condivisione di conoscenze sui temi ambientali. L’analisi suggerisce, inoltre, un passaggio da relazioni di mercato verso più complesse forme di rete di imprese. Nel capitolo sesto approdondisco queste forme, utilizzando in modo pionieristico il framework sulle Global Value Chain per comprendere la riduzione degli impatti ambientali in un contesto di suddivisione della produzione su scala globale. Sulla base della ricerca empirica, identifico due tipi di rete, regolate da standard o da relazioni informali, e le loro principali determinanti. L’analisi identifica vari strumenti che le aziende leader possono utilizzare per ridurre gli impatti ambientali della propria catena del valore, anche oltre i fornitori di primo livello, e incentivi che possono stimolare i fornitori a sostenere i costi necessari per introdurre innovazioni ambientali. Nonostante si focalizzino ognuno su diversi aspetti, i capitoli convergono nel riconoscere la maggiore importanza della cooperazione con la rete di imprese per lo sviluppo di innovazioni ambientali, rispetto ad altri tipi di innovazioni. Se l’analisi quantitativa aveva suggerito la sua sostituibilità con le risorse di R&S interne, i casi studio suggeriscono che questa valga nel caso di fornitori e sub-fornitori, ma vi sia invece un’importante complementarietà nel caso delle aziende che stimolino il processo di riduzione degli impatti. Inoltre, le analisi concordano sull’importanza delle strategie di internazionalizzazione e del modello di business dell’azienda nel determinare come vengano ridotti gli impatti ambientali lungo le catene del valore.
31-gen-2011
Inglese
Innovazioni ambientali, aziende leader, Green Supply Chain Management, Global Value Chain, cooperazione, relazione fornitore-cliente, settore arredamento/ environmental innovations, lead firms, Green Supply Chain Management, Global Value Chain, R\&D cooperation, buyer-supplier relations, furniture industry
Università degli studi di Padova
141
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/173315
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPD-173315