La leucemia linfatica cronica di tipo B (LLC-B) è la forma più comune di leucemia dell’adulto ed è caratterizzata dall’accumulo clonale di piccoli linfociti B CD5+ dovuto sia ad una crescita incontrollata che ad una resistenza all’apoptosi. Un ruolo importante nella sopravvivenza dei linfociti B leucemici è giocato dalla chinasi Lyn. Qualche anno fa abbiamo dimostrato che la Src chinasi Lyn è sovraespressa, costitutivamente attiva e distribuita in maniera anomala nelle cellule B neoplastiche rispetto ai linfociti B normali. Considerato che uno dei suoi substrati, la proteina HS1, si trova sovraespressa e coinvolta nella sopravvivenza del clone neoplastico, abbiamo focalizzato l’attenzione su un altro putativo substrato di Lyn: la proteina cortactina poiché omologa di HS1 e sovraespressa in diversi tumori. Mediante western blotting e real-time RT-PCR in questo studio abbiamo dimostrato che i linfociti B leucemici esprimono una maggiore quantità di cortactina rispetto ai linfociti B di soggetti sani. Correlando i dati di espressione con uno dei fattori prognostici più importanti della LLC-B, la presenza o assenza di ipermutazioni somatiche (SHM), abbiamo evidenziato che i livelli di espressione della cortactina sono più elevati in pazienti a prognosi sfavorevole (SHM-) rispetto a quelli a prognosi favorevole (SHM+). Inoltre, abbiamo dimostrato che nei linfociti B neoplastici la sovraespressione della cortactina correla sia con l’indice di migrazione cellulare (IdM) che con la produzione della metalloproteasi di matrice 9 (MMP-9), suggerendo come nei pazienti con LLC-B la cortactina possa essere in qualche modo coinvolta nel processo di invasione dei linfonodi e della milza. Come riportato in letteratura, la cortactina può influenzare la migrazione cellulare non solo attraverso la sua sovraespressione, ma anche mediante l’espressione di diverse varianti di splicing. Il nostro studio ha evidenziato che nei linfociti B normali è presente solo la variante di splicing SV1, mentre nei linfociti B di circa il 50% dei nostri pazienti è maggiormente espressa quella WT. Poiché è noto in letteratura che la variante WT rende alcuni tipi di cellule tumorali più aggressivi e mobili, si potrebbe pensare che l’espressione di tale isoforma abbia un ruolo rilevante nella diffusione della LLC-B. In conclusione, i dati finora ottenuti convergono tutti nell’affermare un ruolo negativo della cortactina nel decorso clinico della leucemia linfatica cronica di tipo B, suggerendo, quindi, che la cortactina possa essere coinvolta nella patogenesi della LLC-B.
ESPRESSIONE DELLA CORTACTINA E SUO COINVOLGIMENTO NELL'AGGRESSIVITA' DELLA LEUCEMIA LINFATICA CRONICA B
MARTINI, VERONICA
2011
Abstract
La leucemia linfatica cronica di tipo B (LLC-B) è la forma più comune di leucemia dell’adulto ed è caratterizzata dall’accumulo clonale di piccoli linfociti B CD5+ dovuto sia ad una crescita incontrollata che ad una resistenza all’apoptosi. Un ruolo importante nella sopravvivenza dei linfociti B leucemici è giocato dalla chinasi Lyn. Qualche anno fa abbiamo dimostrato che la Src chinasi Lyn è sovraespressa, costitutivamente attiva e distribuita in maniera anomala nelle cellule B neoplastiche rispetto ai linfociti B normali. Considerato che uno dei suoi substrati, la proteina HS1, si trova sovraespressa e coinvolta nella sopravvivenza del clone neoplastico, abbiamo focalizzato l’attenzione su un altro putativo substrato di Lyn: la proteina cortactina poiché omologa di HS1 e sovraespressa in diversi tumori. Mediante western blotting e real-time RT-PCR in questo studio abbiamo dimostrato che i linfociti B leucemici esprimono una maggiore quantità di cortactina rispetto ai linfociti B di soggetti sani. Correlando i dati di espressione con uno dei fattori prognostici più importanti della LLC-B, la presenza o assenza di ipermutazioni somatiche (SHM), abbiamo evidenziato che i livelli di espressione della cortactina sono più elevati in pazienti a prognosi sfavorevole (SHM-) rispetto a quelli a prognosi favorevole (SHM+). Inoltre, abbiamo dimostrato che nei linfociti B neoplastici la sovraespressione della cortactina correla sia con l’indice di migrazione cellulare (IdM) che con la produzione della metalloproteasi di matrice 9 (MMP-9), suggerendo come nei pazienti con LLC-B la cortactina possa essere in qualche modo coinvolta nel processo di invasione dei linfonodi e della milza. Come riportato in letteratura, la cortactina può influenzare la migrazione cellulare non solo attraverso la sua sovraespressione, ma anche mediante l’espressione di diverse varianti di splicing. Il nostro studio ha evidenziato che nei linfociti B normali è presente solo la variante di splicing SV1, mentre nei linfociti B di circa il 50% dei nostri pazienti è maggiormente espressa quella WT. Poiché è noto in letteratura che la variante WT rende alcuni tipi di cellule tumorali più aggressivi e mobili, si potrebbe pensare che l’espressione di tale isoforma abbia un ruolo rilevante nella diffusione della LLC-B. In conclusione, i dati finora ottenuti convergono tutti nell’affermare un ruolo negativo della cortactina nel decorso clinico della leucemia linfatica cronica di tipo B, suggerendo, quindi, che la cortactina possa essere coinvolta nella patogenesi della LLC-B.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/173396
URN:NBN:IT:UNIPD-173396