La presente ricerca si articola in due sezioni. La prima attiene all’analisi della teoria sulla legge naturale elaborata da Germain Grisez e John Finnis, autori viventi ed esponenti principali della scuola di pensiero denominata New Natural Law Theory, conosciuta in Italia con l’espressione “Scuola Neoclassica”. La seconda sezione riguarda alcuni rilievi critici alle tesi dei due suddetti autori. La seconda sezione quindi in merito ai temi trattati è speculare alla prima, cambia solo l’approccio che sarà appunto di carattere censorio. Nella prima sezione innanzitutto si inquadrerà questa nuova teoria giusfilosofica all’interno del panorama delle correnti di pensiero contemporanee di matrice giusnaturalista-tomista mettendo in evidenza le sue spiccate ascendenze analitiche. Successivamente si metteranno a tema i due elementi portanti di tutta la teoria neoclassica: i beni fondamentali e le esigenze della ragionevolezza pratica. I primi sono quegli elementi indispensabili per una piena fioritura umana. I secondi indicano invece alcuni criteri d’azione necessari per compiere un’azione valida sotto l’aspetto etico. L’iter di ricerca poi si orienterà nell’indagare il cardine della teoria dell’azione secondo la prospettiva neoclassica: la ragione pratica. Tale strumento cognitivo è la struttura portante del primo principio morale: “Nella volontarietà di realizzare i beni umani e di evitare ciò che ad essi è contrario, si deve scegliere solamente quelle possibilità compatibili con un’apertura interiore alla integrale e piena realizzazione umana”. La seconda parte della prima sezione è dedicata invece ad approfondire il ruolo del diritto positivo all’interno della New Classical Theory e quali sono le relazioni peculiari tra diritto codificato e legge naturale. Gli argomenti trattati perciò interesseranno temi quali le caratteristiche che devono avere un buon sistema di governo (Rule of Law) e una buona legge, le leggi ingiuste, la collaborazione ad una legge iniqua, il rapporto tra consenso e legittimità del potere pubblico, i principi di giustizia e libertà. La prima sezione si chiuderà con l’analisi del testo di Robert P. George Making Men Moral che attiene ai limiti del diritto positivo in relazione alle condotte che contrastano con la legge morale naturale. Nella seconda sezione si utilizzerà il pensiero di Tommaso D’Aquino, autore cui si ispirano dichiaratamente Grisez e Finnis, per approcciare criticamente le tesi di costoro in merito alla lex naturalis. Si evidenzieranno così una serie di aporie che riguardano più temi: la fonte della legge naturale (di origine metafisica per Tommaso, di matrice empirica per i neoclassici), il rigetto da parte di questi autori della tesi del fine ultimo, la dinamica tomista dell’atto morale che mette in crisi l’asserita pre-moralità, ed altre caratteristiche, dei beni fondamentali, delle esigenze della ragionevolezza pratica e del primo principio della ragione pratica, il ruolo dell’intenzione nell’agire, i principi di autonomia e autodeterminazione. La seconda parte della seconda sezione invece interesserà il tema della lex humana, così come è stato articolato dall’Aquinate. L’approccio critico lascia qui spazio ad una valutazione integrativa degli scritti di Grisez e Finnis. Si compirà dunque un’analisi della natura e dei fini dello ius positivum, delle modalità di derivazione di contenuto e validità dalla lex naturalis, delle insufficienze di entrambe le leggi, naturale e positiva, e delle differenze e analogie tra le stesse. Si proseguirà mettendo a tema il concetto di bene comune, limite invalicabile per l’azione legislativa, inteso sia come insieme di quelle condizioni utili affinchè ciascun consociato possa liberamente orientarsi al bene, sia come coesione sociale fondato sui valori della lex naturalis. La ricerca si chiuderà con una disanima di alcune problematiche connesse al tema della lex iniusta e delle leggi cosiddette “imperfette”.
La New Natural Law Theory di Germain G. Grisez e John M. Finnis: analisi e profili critici
SCANDROGLIO, TOMMASO
2011
Abstract
La presente ricerca si articola in due sezioni. La prima attiene all’analisi della teoria sulla legge naturale elaborata da Germain Grisez e John Finnis, autori viventi ed esponenti principali della scuola di pensiero denominata New Natural Law Theory, conosciuta in Italia con l’espressione “Scuola Neoclassica”. La seconda sezione riguarda alcuni rilievi critici alle tesi dei due suddetti autori. La seconda sezione quindi in merito ai temi trattati è speculare alla prima, cambia solo l’approccio che sarà appunto di carattere censorio. Nella prima sezione innanzitutto si inquadrerà questa nuova teoria giusfilosofica all’interno del panorama delle correnti di pensiero contemporanee di matrice giusnaturalista-tomista mettendo in evidenza le sue spiccate ascendenze analitiche. Successivamente si metteranno a tema i due elementi portanti di tutta la teoria neoclassica: i beni fondamentali e le esigenze della ragionevolezza pratica. I primi sono quegli elementi indispensabili per una piena fioritura umana. I secondi indicano invece alcuni criteri d’azione necessari per compiere un’azione valida sotto l’aspetto etico. L’iter di ricerca poi si orienterà nell’indagare il cardine della teoria dell’azione secondo la prospettiva neoclassica: la ragione pratica. Tale strumento cognitivo è la struttura portante del primo principio morale: “Nella volontarietà di realizzare i beni umani e di evitare ciò che ad essi è contrario, si deve scegliere solamente quelle possibilità compatibili con un’apertura interiore alla integrale e piena realizzazione umana”. La seconda parte della prima sezione è dedicata invece ad approfondire il ruolo del diritto positivo all’interno della New Classical Theory e quali sono le relazioni peculiari tra diritto codificato e legge naturale. Gli argomenti trattati perciò interesseranno temi quali le caratteristiche che devono avere un buon sistema di governo (Rule of Law) e una buona legge, le leggi ingiuste, la collaborazione ad una legge iniqua, il rapporto tra consenso e legittimità del potere pubblico, i principi di giustizia e libertà. La prima sezione si chiuderà con l’analisi del testo di Robert P. George Making Men Moral che attiene ai limiti del diritto positivo in relazione alle condotte che contrastano con la legge morale naturale. Nella seconda sezione si utilizzerà il pensiero di Tommaso D’Aquino, autore cui si ispirano dichiaratamente Grisez e Finnis, per approcciare criticamente le tesi di costoro in merito alla lex naturalis. Si evidenzieranno così una serie di aporie che riguardano più temi: la fonte della legge naturale (di origine metafisica per Tommaso, di matrice empirica per i neoclassici), il rigetto da parte di questi autori della tesi del fine ultimo, la dinamica tomista dell’atto morale che mette in crisi l’asserita pre-moralità, ed altre caratteristiche, dei beni fondamentali, delle esigenze della ragionevolezza pratica e del primo principio della ragione pratica, il ruolo dell’intenzione nell’agire, i principi di autonomia e autodeterminazione. La seconda parte della seconda sezione invece interesserà il tema della lex humana, così come è stato articolato dall’Aquinate. L’approccio critico lascia qui spazio ad una valutazione integrativa degli scritti di Grisez e Finnis. Si compirà dunque un’analisi della natura e dei fini dello ius positivum, delle modalità di derivazione di contenuto e validità dalla lex naturalis, delle insufficienze di entrambe le leggi, naturale e positiva, e delle differenze e analogie tra le stesse. Si proseguirà mettendo a tema il concetto di bene comune, limite invalicabile per l’azione legislativa, inteso sia come insieme di quelle condizioni utili affinchè ciascun consociato possa liberamente orientarsi al bene, sia come coesione sociale fondato sui valori della lex naturalis. La ricerca si chiuderà con una disanima di alcune problematiche connesse al tema della lex iniusta e delle leggi cosiddette “imperfette”.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/173462
URN:NBN:IT:UNIPD-173462