La produzione di carne da parte degli allevamenti di vacche da latte rappresenta un’interessante opportunità per gli allevatori come strategia per l’incremento della redditività aziendale. L’impiego del toro da carne per la fecondazione di bovine da latte non destinate a produrre la rimonta aziendale permette di ottenere un indubbio guadagno dalla vendita dei vitelli meticci se paragonata alla vendita dei vitelli puri. Purtroppo, tale pratica è quasi scomparsa nelle stalle specializzate ad alta produttività di pianura a causa di un’elevata quota di rimonta dovuta principalmente a problemi di fertilità e longevità delle bovine da latte. Nelle aree di montagna, caratterizzate da una dimensione aziendale medio-piccola, la pratica dell’uso del toro da carne sulle vacche da latte rappresenta ancor oggi la normalità poiché il livello produttivo medio aziendale associato ad una buona fertilità e longevità delle razze bovine allevate permette di mantenere una bassa quota di rimonta e quindi di poter destinare tutte le bovine eccedenti la rimonta ad essere fecondate con razze specializzate da carne in modo da massimizzare il profitto ottenibile dalla vendita dei vitelli baliotti. In provincia di Trento la federazione degli allevatori ritira e vende settimanalmente i vitelli dalle stalle dei soci ad un’età media di circa 24 giorni. I soggetti che presentano le migliori potenzialità per quanto riguarda la produzione della carne sono dapprima ceduti ad aziende specializzate per lo svezzamento e poi trasferiti presso centri specializzati d’ingrasso. Alla fine del ciclo d’ingrasso tali soggetti sono macellati e la carne è venduta all’interno di una filiera controllata distribuita capillarmente a livello provinciale per cui l’animale nasce, è allevato e macellato nella stessa area di produzione; il tutto garantito da marchio di certificazione. Oltre a seguire vitelli e ingrasso degli stessi la Federazione allevatori di Trento ritira settimanalmente dagli allevamenti da latte dei soci e vende ad un unico macello, a cui è associata, tutte le bovine a fine carriera. Gli obiettivi della presente tesi di dottorato sono stati quelli di valutare dal punto di vista produttivo ed economico l’intera filiera di produzione della carne in ambiente montano. Il primo contributo ha studiato le fonti di variazione che influenzano l’età, il peso, il prezzo e il valore commerciale di vacche a fine carriera in fase di macellazione. Nel secondo contributo sono state analizzate le fonti di variazione che influenzano età, peso vivo, e valore dei vitelli raccolti a circa 24 giorni di vita dalla Federazione allevatori di Trento e nel terzo contributo è stata valutata l’influenza della destinazione del vitello (carne bianca o vitellone) e della razza sui caratteri produttivi ed economici degli animali. Infine, nel quarto contributo, sono stati analizzati i caratteri legati al peso e al valore finale di vitelloni e manze da carne in fase di macellazione. I risultati del primo contributo hanno evidenziato l’importanza economica delle vacche da riforma e hanno mostrato significative differenze fra le razze analizzate. Le vacche di razza Frisona Italiana hanno mostrato delle performance in termini di peso e valore alla macellazione peggiori della Bruna Italiana, mentre le razze a duplice attitudine (Pezzata Rossa) hanno mostrato una maggiore redditività alla vendita. I risultati derivanti dall’analisi delle performance produttive ed economiche dei vitelli raccolti settimanalmente dalla Federazione Allevatori di Trento hanno evidenziato maggiori pesi alla vendita e valori commerciali per i vitelli provenienti da razze a duplice attitudine rispetto alle razze specializzate da latte. I vitelli ottenuti dall’incrocio fra toro da carne (Blue Belga) e vacche a duplice attitudine (Pezzata Rossa) sono risultati i migliori sia in termini di peso vivo che di prezzo e valore alla vendita. La maggior parte dei vitelli maschi derivanti da razze specializzate da latte sono destinati alla produzione del vitello a carne bianca mentre i vitelli derivanti dall’incrocio con il toro da carne sono maggiormente destinati alla produzione del vitellone da carne. I risultati del contributo finale hanno permesso di caratterizzare i pesi e i valori commerciali di vitelloni e manze da carne ingrassati all’interno della Provincia di Trento. I vitelloni e le manze derivanti dall’incrocio fra toro Blue Belga e vacca Pezzata Rossa hanno evidenziato le migliori performance produttive (peso della carcassa e accrescimento medio giornaliero) ed economiche alla macellazione. Tuttavia i migliori risultati economici sono stati evidenziati dai vitelloni e manze da carne derivanti dalla combinazione fra Blue Belga e Frisona Italiana e dai vitelloni derivanti dalla Pezzata Rossa; questo risultato è legato alla ridotta valutazione economica dei vitelli che derivano dall’incrocio con la razza Frisona Italiana. I risultati saranno utili per gli allevatori come linea guida per massimizzare il reddito proveniente dalla vendita di vitelli, dell’ingrasso degli stessi e dalla vendita delle vacche a fine carriera come fonte di integrazione del reddito aziendale.

Production and economic traits of purebreed and crossbred animals in diary herds of mountain areas

BAZZOLI, ILARIO
2013

Abstract

La produzione di carne da parte degli allevamenti di vacche da latte rappresenta un’interessante opportunità per gli allevatori come strategia per l’incremento della redditività aziendale. L’impiego del toro da carne per la fecondazione di bovine da latte non destinate a produrre la rimonta aziendale permette di ottenere un indubbio guadagno dalla vendita dei vitelli meticci se paragonata alla vendita dei vitelli puri. Purtroppo, tale pratica è quasi scomparsa nelle stalle specializzate ad alta produttività di pianura a causa di un’elevata quota di rimonta dovuta principalmente a problemi di fertilità e longevità delle bovine da latte. Nelle aree di montagna, caratterizzate da una dimensione aziendale medio-piccola, la pratica dell’uso del toro da carne sulle vacche da latte rappresenta ancor oggi la normalità poiché il livello produttivo medio aziendale associato ad una buona fertilità e longevità delle razze bovine allevate permette di mantenere una bassa quota di rimonta e quindi di poter destinare tutte le bovine eccedenti la rimonta ad essere fecondate con razze specializzate da carne in modo da massimizzare il profitto ottenibile dalla vendita dei vitelli baliotti. In provincia di Trento la federazione degli allevatori ritira e vende settimanalmente i vitelli dalle stalle dei soci ad un’età media di circa 24 giorni. I soggetti che presentano le migliori potenzialità per quanto riguarda la produzione della carne sono dapprima ceduti ad aziende specializzate per lo svezzamento e poi trasferiti presso centri specializzati d’ingrasso. Alla fine del ciclo d’ingrasso tali soggetti sono macellati e la carne è venduta all’interno di una filiera controllata distribuita capillarmente a livello provinciale per cui l’animale nasce, è allevato e macellato nella stessa area di produzione; il tutto garantito da marchio di certificazione. Oltre a seguire vitelli e ingrasso degli stessi la Federazione allevatori di Trento ritira settimanalmente dagli allevamenti da latte dei soci e vende ad un unico macello, a cui è associata, tutte le bovine a fine carriera. Gli obiettivi della presente tesi di dottorato sono stati quelli di valutare dal punto di vista produttivo ed economico l’intera filiera di produzione della carne in ambiente montano. Il primo contributo ha studiato le fonti di variazione che influenzano l’età, il peso, il prezzo e il valore commerciale di vacche a fine carriera in fase di macellazione. Nel secondo contributo sono state analizzate le fonti di variazione che influenzano età, peso vivo, e valore dei vitelli raccolti a circa 24 giorni di vita dalla Federazione allevatori di Trento e nel terzo contributo è stata valutata l’influenza della destinazione del vitello (carne bianca o vitellone) e della razza sui caratteri produttivi ed economici degli animali. Infine, nel quarto contributo, sono stati analizzati i caratteri legati al peso e al valore finale di vitelloni e manze da carne in fase di macellazione. I risultati del primo contributo hanno evidenziato l’importanza economica delle vacche da riforma e hanno mostrato significative differenze fra le razze analizzate. Le vacche di razza Frisona Italiana hanno mostrato delle performance in termini di peso e valore alla macellazione peggiori della Bruna Italiana, mentre le razze a duplice attitudine (Pezzata Rossa) hanno mostrato una maggiore redditività alla vendita. I risultati derivanti dall’analisi delle performance produttive ed economiche dei vitelli raccolti settimanalmente dalla Federazione Allevatori di Trento hanno evidenziato maggiori pesi alla vendita e valori commerciali per i vitelli provenienti da razze a duplice attitudine rispetto alle razze specializzate da latte. I vitelli ottenuti dall’incrocio fra toro da carne (Blue Belga) e vacche a duplice attitudine (Pezzata Rossa) sono risultati i migliori sia in termini di peso vivo che di prezzo e valore alla vendita. La maggior parte dei vitelli maschi derivanti da razze specializzate da latte sono destinati alla produzione del vitello a carne bianca mentre i vitelli derivanti dall’incrocio con il toro da carne sono maggiormente destinati alla produzione del vitellone da carne. I risultati del contributo finale hanno permesso di caratterizzare i pesi e i valori commerciali di vitelloni e manze da carne ingrassati all’interno della Provincia di Trento. I vitelloni e le manze derivanti dall’incrocio fra toro Blue Belga e vacca Pezzata Rossa hanno evidenziato le migliori performance produttive (peso della carcassa e accrescimento medio giornaliero) ed economiche alla macellazione. Tuttavia i migliori risultati economici sono stati evidenziati dai vitelloni e manze da carne derivanti dalla combinazione fra Blue Belga e Frisona Italiana e dai vitelloni derivanti dalla Pezzata Rossa; questo risultato è legato alla ridotta valutazione economica dei vitelli che derivano dall’incrocio con la razza Frisona Italiana. I risultati saranno utili per gli allevatori come linea guida per massimizzare il reddito proveniente dalla vendita di vitelli, dell’ingrasso degli stessi e dalla vendita delle vacche a fine carriera come fonte di integrazione del reddito aziendale.
30-gen-2013
Inglese
incrocio/crossbreeding allevamenti da latte/dairy herd
DE MARCHI, MASSIMO
MANTOVANI, ROBERTO
Università degli studi di Padova
127
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Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPD-173799