Recentemente si è assistito ad un interesse crescente verso lo studio dello sviluppo delle competenze interattive precoci manifestate dal bambino in contesti interattivi che prevedevano la compresenza di due partner interattivi che ha portato alla definizione e validazione di paradigmi osservativi triadici (Nadel, Tremblay-Leveau, 1999; Tremblay-Leveau, 1999). Tra questi, la cornice teorica e metodologica proposta da Fivaz-Depeursinge and Corboz-Warnery (1999) per lo studio della qualità delle interazioni familiari sembra poter fornire una nuova prospettiva spostando il focus della ricerca verso il sistema interattivo triadico costituito dalla triade madre-padre-bambino, considerate come oggetto di indagine privilegiato. Le interazioni familiari sono quindi considerate come un contesto evolutivo primario per lo sviluppo socio-emotivo del bambino e un’unità di osservazione privilegiata delle competenze genitoriali. L’assunzione di una prospettiva teorica e metodologica di tipo triadico-sistemico nello studio delle competenze interattive del sistema madre-padre-bambino nel corso dell’infanzia e dell’età prescolare promuove l’interesse verso il ruolo di fattori individuali, relazionali e contestuali che ne possono influenzare le traiettorie evolutive. In questa prospettiva gli obiettivi dello studio sono stati di: a) analizzare lo sviluppo delle interazioni triadiche familiari nel periodo che va dai primi mesi di vita del bambino all’età prescolare; b) di analizzare la relazione tra caratteristiche individuali dei genitori (in particolare la storia affettivo-relazionale e la presenza nelle madri di sintomatologia depressiva nel periodo postnatale) e del bambino (il genere), e fonti di stress o supporto per il sistema famiglia (la qualità della relazione coniugale e cogenitoriale e il coinvolgimento paterno nella cura del bambino) sullo sviluppo delle competenze interattive triadiche e gli esiti psicofunzionali del bambino in età prescolare. Alla ricerca hanno partecipato 31 famiglie appartenenti ad una popolazione non clinica, reclutati presso i corsi di preparazione al parto. Lo studio ha previsto un disegno longitudinale in 5 tappe per cui tutte le famiglie sono state incontrate al 7° mese di gravidanza, al 4°, 9° e 12° mese di vita del bambino e durante l’età prescolare (3-4 anni del bambino). Gli strumenti utilizzati includono: questionari self-report (Dyadic Adjustment Scale, Questionario sul Coinvolgimento Paterno, Edinburgh Postnatal Depression Scale) e parents’ report (Symptom Checklist adattata), interviste (Adult Attachment Interview) e procedure osservative (Lausanne Trilogue Play Prenatale e Postnatale). I risultati hanno evidenziato: a) una parziale stabilità delle competenze interattive triadiche familiari dalla gravidanza all’età prescolare: infatti solo la qualità globale delle interazioni triadiche al 9° mese del bambino è risultata correlare significativamente e positivamente con quella valutata in età prescolare. Inoltre si è rilevato un incremento significativo della qualità delle interazioni madre-padre-bambino tra il 4° e il 9° mese e una progressiva stabilizzazione tra il 9° mese e l’età prescolare che coinvolge la maggior parte delle sottostanti competenze considerate nel sistema di codifica del LTP. b) I fattori risultati predittivi delle competenze interattive triadiche osservate in età prescolare sono il coinvolgimento paterno al 4° mese del bambino e le esperienze di coinvolgimento e preoccupazione per il benessere dei propri genitori nell’infanzia riportato dalle madri: entrambi questi fattori sono risultati associati in modo positivo alla successiva qualità delle interazioni madre-padre-bambino. c) Per quanto riguarda gli esiti psicofunzionali del bambino in età prescolare, la qualità della relazione di coppia percepita dai padri è risultata negativamente associata alla difficoltà dei bambini nell’addormentamento; anche per quanto riguarda le difficoltà nella regolazione, si sono rilevate associazioni significative negative con l’adattamento coniugale percepito dai genitori nel tempo e il coinvolgimento paterno al 9° mese e positive con le esperienze di neglect nella relazione con i genitori nell’infanzia riportati dalle madri. Infine, l’adattamento coniugale riportato dalle madri al 4° e 12° mese del bambino e le esperienze di neglect nella relazione con i genitori nell’infanzia riportati dalle madri sono risultati predittivi dei problemi comportamentali dei bambini nella tappa prescolare. In sintesi quindi si sono rilevati percorsi evolutivi differenti delle competenze socio-emotive ed interattive familiari nel periodo che va dai primi mesi di vita del bambino all’età prescolare: in particolare, mentre nel primo anno di vita del bambino la qualità complessiva delle interazioni familiari e le sue sottostanti e specifiche competenze sembrano caratterizzate da instabilità e da una significativa discontinuità tra il 4° e il 9° mese, il periodo successivo, dal 9° mese all’età prescolare presenta invece una maggiore stabilità e continuità di tali competenze. In linea con le ricerche condotte secondo paradigmi diadici, questi risultati sembrano sottolineare l’importanza delle interazioni precoci, in questo caso quelle co-costruite dalla triade madre-padre-bambino, nel formare le interazioni e relazioni successive e parallelamente, sembrano evidenziare la possibilità di guardare al primo anno del bambino come una finestra evolutiva per il sistema interattivo familiare, durante il quale la triade familiare può migliorare ed aumentare le proprie competenze interattive secondo un percorso non deterministico. Le significative associazioni trasversali e longitudinali tra il coinvolgimento paterno e le competenze interattive triadiche sembrano confermare la stretta relazione tra questi due aspetti durante la prima infanzia e la loro reciproca interdipendenza nel promuovere un contesto relazionale funzionale al benessere e allo sviluppo del bambino. Inoltre le precoci esperienze di coinvolgimento e preoccupazione per il benessere delle figure di attaccamento riportate dalle madri sono risultate a loro volta favorire la qualità degli scambi interattivi triadici osservati all’età prescolare del bambino. Viceversa, non si sono rilevate associazioni significative tra la qualità delle interazioni familiari e gli esiti psicofunzionali del bambino, che sembrano essere influenzati principalmente dall’adattamento coniugale, dal coinvolgimento paterno e dalle esperienze materne di neglect: i primi due sembrano predire esiti evolutivi più favorevoli mentre il terzo aspetto sembra esercitare un effetto negativo in particolare sulle difficoltà di regolazione e i problemi comportamentali del bambino in età prescolare.
Socio-emotional development within the family system: trends and outcomes from birth to the preschool age
PETECH, ERIKA
2010
Abstract
Recentemente si è assistito ad un interesse crescente verso lo studio dello sviluppo delle competenze interattive precoci manifestate dal bambino in contesti interattivi che prevedevano la compresenza di due partner interattivi che ha portato alla definizione e validazione di paradigmi osservativi triadici (Nadel, Tremblay-Leveau, 1999; Tremblay-Leveau, 1999). Tra questi, la cornice teorica e metodologica proposta da Fivaz-Depeursinge and Corboz-Warnery (1999) per lo studio della qualità delle interazioni familiari sembra poter fornire una nuova prospettiva spostando il focus della ricerca verso il sistema interattivo triadico costituito dalla triade madre-padre-bambino, considerate come oggetto di indagine privilegiato. Le interazioni familiari sono quindi considerate come un contesto evolutivo primario per lo sviluppo socio-emotivo del bambino e un’unità di osservazione privilegiata delle competenze genitoriali. L’assunzione di una prospettiva teorica e metodologica di tipo triadico-sistemico nello studio delle competenze interattive del sistema madre-padre-bambino nel corso dell’infanzia e dell’età prescolare promuove l’interesse verso il ruolo di fattori individuali, relazionali e contestuali che ne possono influenzare le traiettorie evolutive. In questa prospettiva gli obiettivi dello studio sono stati di: a) analizzare lo sviluppo delle interazioni triadiche familiari nel periodo che va dai primi mesi di vita del bambino all’età prescolare; b) di analizzare la relazione tra caratteristiche individuali dei genitori (in particolare la storia affettivo-relazionale e la presenza nelle madri di sintomatologia depressiva nel periodo postnatale) e del bambino (il genere), e fonti di stress o supporto per il sistema famiglia (la qualità della relazione coniugale e cogenitoriale e il coinvolgimento paterno nella cura del bambino) sullo sviluppo delle competenze interattive triadiche e gli esiti psicofunzionali del bambino in età prescolare. Alla ricerca hanno partecipato 31 famiglie appartenenti ad una popolazione non clinica, reclutati presso i corsi di preparazione al parto. Lo studio ha previsto un disegno longitudinale in 5 tappe per cui tutte le famiglie sono state incontrate al 7° mese di gravidanza, al 4°, 9° e 12° mese di vita del bambino e durante l’età prescolare (3-4 anni del bambino). Gli strumenti utilizzati includono: questionari self-report (Dyadic Adjustment Scale, Questionario sul Coinvolgimento Paterno, Edinburgh Postnatal Depression Scale) e parents’ report (Symptom Checklist adattata), interviste (Adult Attachment Interview) e procedure osservative (Lausanne Trilogue Play Prenatale e Postnatale). I risultati hanno evidenziato: a) una parziale stabilità delle competenze interattive triadiche familiari dalla gravidanza all’età prescolare: infatti solo la qualità globale delle interazioni triadiche al 9° mese del bambino è risultata correlare significativamente e positivamente con quella valutata in età prescolare. Inoltre si è rilevato un incremento significativo della qualità delle interazioni madre-padre-bambino tra il 4° e il 9° mese e una progressiva stabilizzazione tra il 9° mese e l’età prescolare che coinvolge la maggior parte delle sottostanti competenze considerate nel sistema di codifica del LTP. b) I fattori risultati predittivi delle competenze interattive triadiche osservate in età prescolare sono il coinvolgimento paterno al 4° mese del bambino e le esperienze di coinvolgimento e preoccupazione per il benessere dei propri genitori nell’infanzia riportato dalle madri: entrambi questi fattori sono risultati associati in modo positivo alla successiva qualità delle interazioni madre-padre-bambino. c) Per quanto riguarda gli esiti psicofunzionali del bambino in età prescolare, la qualità della relazione di coppia percepita dai padri è risultata negativamente associata alla difficoltà dei bambini nell’addormentamento; anche per quanto riguarda le difficoltà nella regolazione, si sono rilevate associazioni significative negative con l’adattamento coniugale percepito dai genitori nel tempo e il coinvolgimento paterno al 9° mese e positive con le esperienze di neglect nella relazione con i genitori nell’infanzia riportati dalle madri. Infine, l’adattamento coniugale riportato dalle madri al 4° e 12° mese del bambino e le esperienze di neglect nella relazione con i genitori nell’infanzia riportati dalle madri sono risultati predittivi dei problemi comportamentali dei bambini nella tappa prescolare. In sintesi quindi si sono rilevati percorsi evolutivi differenti delle competenze socio-emotive ed interattive familiari nel periodo che va dai primi mesi di vita del bambino all’età prescolare: in particolare, mentre nel primo anno di vita del bambino la qualità complessiva delle interazioni familiari e le sue sottostanti e specifiche competenze sembrano caratterizzate da instabilità e da una significativa discontinuità tra il 4° e il 9° mese, il periodo successivo, dal 9° mese all’età prescolare presenta invece una maggiore stabilità e continuità di tali competenze. In linea con le ricerche condotte secondo paradigmi diadici, questi risultati sembrano sottolineare l’importanza delle interazioni precoci, in questo caso quelle co-costruite dalla triade madre-padre-bambino, nel formare le interazioni e relazioni successive e parallelamente, sembrano evidenziare la possibilità di guardare al primo anno del bambino come una finestra evolutiva per il sistema interattivo familiare, durante il quale la triade familiare può migliorare ed aumentare le proprie competenze interattive secondo un percorso non deterministico. Le significative associazioni trasversali e longitudinali tra il coinvolgimento paterno e le competenze interattive triadiche sembrano confermare la stretta relazione tra questi due aspetti durante la prima infanzia e la loro reciproca interdipendenza nel promuovere un contesto relazionale funzionale al benessere e allo sviluppo del bambino. Inoltre le precoci esperienze di coinvolgimento e preoccupazione per il benessere delle figure di attaccamento riportate dalle madri sono risultate a loro volta favorire la qualità degli scambi interattivi triadici osservati all’età prescolare del bambino. Viceversa, non si sono rilevate associazioni significative tra la qualità delle interazioni familiari e gli esiti psicofunzionali del bambino, che sembrano essere influenzati principalmente dall’adattamento coniugale, dal coinvolgimento paterno e dalle esperienze materne di neglect: i primi due sembrano predire esiti evolutivi più favorevoli mentre il terzo aspetto sembra esercitare un effetto negativo in particolare sulle difficoltà di regolazione e i problemi comportamentali del bambino in età prescolare.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/174004
URN:NBN:IT:UNIPD-174004