Il presente lavoro di tesi indaga all’interno della vasta produzione di testi scolastici in adozione nelle scuole classiche, per delineare il ruolo periferico che le antologie e, in parte, le storie letterarie hanno nell’insegnamento dell’Italiano. Il periodo preso in esame segna un cambiamento epocale sul piano sociale, politico e istituzionale importante nel sistema scolastico italiano. Dopo una rigorosa indagine archivistica in alcuni dei più prestigiosi Regi Ginnasi Licei italiani presi a campione, si analizzano i Programmi ministeriali e i verbali per la parte riguardante Italiano e Lettere italiane. La ricerca mette in luce le discrepanze tra le indicazioni normative ministeriali, i testi in adozione e i pareri discordi tra la classe docente. In particolar modo, la lettura dei verbali rivela un dibattito molto aperto e vivo, che, riflettendo di volta in volta su quali siano le migliori metodologie didattiche e i contenuti più stimolanti, porta i professori a variare le tematiche trattate. I verbali confermano l’adozione di alcune opere al Ginnasio Liceo che, all’interno del quadro disciplinare e orario complessivo designato nella scuola classica, sono degne di particolare attenzione perché rispecchiano e rinsaldano la presenza di un “canone esterno” al volume di Storia letteraria e antologico, ampliandone la prospettiva di analisi. Per la loro particolarità fanno senz’altro parte di questo “canone esterno” alcune opere a uso nelle scuole classiche e secondarie di cui è stata tracciata una breve disamina sulla ricezione scolastica ottocentesca e di inizio Novecento: La Cronica (Dino Compagni), Le Istorie fiorentine (Machiavelli), I fatti d’Enea (Guido da Pisa), l’ottima ricezione della Gerusalemme Liberata rispetto all’Orlando Furioso e le Novelle di Gasparo Gozzi. Eccellenza assoluta è data all’adozione dell’intera Divina Commedia al Liceo. Il presente lavoro di tesi indaga anche sul tentativo di avvicendamento antologico Carducci-Pascoli, l’antologia Fior da Fiore sostituisce nel primo decennio del Novecento, le Letture italiane carducciane: dopo un ventennio dalla pubblicazione del volume di Carducci di evidente tradizione letteraria classicista, in cui ancora dominante è una letteratura come exempla e racconto didascalico, viene adottata l’antologia pascoliana come nuova enunciazione di tematiche: epica moderna, letterature straniere, letteratura popolare, spirituale, che apre nuove prospettive di interpretazione critico-culturale. L’ampio carteggio Sandron a Pascoli, che qui si presenta nella sezione finale di tesi, indaga con precisione i motivi di ordine compositivo, editoriale e per l’appunto di ricezione scolastica delle due antologie pascoliane, Sul limitare e Fior da fiore
Antologie e storie letterarie nell'insegnamento dell'Italiano nelle scuole classiche dal 1870 al 1923: una ricognizione
LANDO, MARIANGELA
2015
Abstract
Il presente lavoro di tesi indaga all’interno della vasta produzione di testi scolastici in adozione nelle scuole classiche, per delineare il ruolo periferico che le antologie e, in parte, le storie letterarie hanno nell’insegnamento dell’Italiano. Il periodo preso in esame segna un cambiamento epocale sul piano sociale, politico e istituzionale importante nel sistema scolastico italiano. Dopo una rigorosa indagine archivistica in alcuni dei più prestigiosi Regi Ginnasi Licei italiani presi a campione, si analizzano i Programmi ministeriali e i verbali per la parte riguardante Italiano e Lettere italiane. La ricerca mette in luce le discrepanze tra le indicazioni normative ministeriali, i testi in adozione e i pareri discordi tra la classe docente. In particolar modo, la lettura dei verbali rivela un dibattito molto aperto e vivo, che, riflettendo di volta in volta su quali siano le migliori metodologie didattiche e i contenuti più stimolanti, porta i professori a variare le tematiche trattate. I verbali confermano l’adozione di alcune opere al Ginnasio Liceo che, all’interno del quadro disciplinare e orario complessivo designato nella scuola classica, sono degne di particolare attenzione perché rispecchiano e rinsaldano la presenza di un “canone esterno” al volume di Storia letteraria e antologico, ampliandone la prospettiva di analisi. Per la loro particolarità fanno senz’altro parte di questo “canone esterno” alcune opere a uso nelle scuole classiche e secondarie di cui è stata tracciata una breve disamina sulla ricezione scolastica ottocentesca e di inizio Novecento: La Cronica (Dino Compagni), Le Istorie fiorentine (Machiavelli), I fatti d’Enea (Guido da Pisa), l’ottima ricezione della Gerusalemme Liberata rispetto all’Orlando Furioso e le Novelle di Gasparo Gozzi. Eccellenza assoluta è data all’adozione dell’intera Divina Commedia al Liceo. Il presente lavoro di tesi indaga anche sul tentativo di avvicendamento antologico Carducci-Pascoli, l’antologia Fior da Fiore sostituisce nel primo decennio del Novecento, le Letture italiane carducciane: dopo un ventennio dalla pubblicazione del volume di Carducci di evidente tradizione letteraria classicista, in cui ancora dominante è una letteratura come exempla e racconto didascalico, viene adottata l’antologia pascoliana come nuova enunciazione di tematiche: epica moderna, letterature straniere, letteratura popolare, spirituale, che apre nuove prospettive di interpretazione critico-culturale. L’ampio carteggio Sandron a Pascoli, che qui si presenta nella sezione finale di tesi, indaga con precisione i motivi di ordine compositivo, editoriale e per l’appunto di ricezione scolastica delle due antologie pascoliane, Sul limitare e Fior da fioreFile | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/174078
URN:NBN:IT:UNIPD-174078