La ricerca verte sull’applicazione del principio di sussidiarietà orizzontale e la gestione dei servizi pubblici locali. La tesi si è sviluppata su due direttrici parallele: lo studio del principio di sussidiarietà e l’analisi della disciplina dei servizi pubblici locali. In primo luogo si è approfondito il termine giuridico “principio di sussidiarietà”. Si è analizzato lo sviluppo di tale principio nella storia, dai suoi primi utilizzi – tale formulazione lessicale trova la sua origine storica nel 1931, mediante l’enciclica Quadragesimo Anno di Pio XI –, sino alla codificazione positivistica datane dalla Costituzione italiana. Successivamente l’approfondimento si è focalizzato dapprima sui primi riferimenti normativi del concetto di sussidiarietà orizzontale e sui lavori dell’assemblea costituente in materia; si è poi analizzata l’interpretazione data da dottrina e giurisprudenza, amministrativa e contabile, circa il concetto e l’applicazione del principio di sussidiarietà orizzontale. Si è quindi proceduto ad analizzare l’articolo 118 della Costituzione quale strumento giuridico-costituzionale necessario ad una più efficace applicazione del principio di sussidiarietà orizzontale nella disciplina dei servizi pubblici locali. Il principio di sussidiarietà, infatti, trova testuale menzione all’interno della Costituzione italiana negli artt. 118, comma 1 e 4, e 120, comma 2, a seguito della novella costituzionale di cui agli artt. 4 e 6 della legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3; mentre gli artt. 118, comma 1, e 120, comma 2, Cost. si riferiscono, chiaramente, al principio di sussidiarietà nella sua accezione verticale, l’art. 118, ultimo comma, concerne propriamente il profilo orizzontale del principio prevedendo che «Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà». Il percorso di ricerca, sotto questo profilo, è quindi giunto allo studio delle sentenze della Corte Costituzionale, in cui si è approfondito come la Corte non ha mai affrontato, in maniera esplicita, l’interpretazione del comma 4 dell’art. 118 della Costituzione in relazione con la disciplina dei servizi pubblici locali, e che, con la sentenza n. 24/2011, ammettendo la legittimità del referendum abrogativo dell’art. 23 bis d.lgs. n. 112/2008, ha affermato che, qualora fosse abrogato tale articolo “ne conseguirebbe l’applicazione immediata nell’ordinamento italiano della normativa comunitaria” in materia di s.p.l. La prima parte della tesi si è conclusa con un capitolo comparatistico sulla normativa dei Lander Tedeschi in tema di sussidiarietà c.d. rinforzata. La seconda parte della tesi dottorale ha avuto come incipit l’approfondimento del concetto di servizio pubblico locale e la sua evoluzione storico-giuridica. In secondo luogo, la ricerca si è concentrata sulla disciplina della gestione dei servizi pubblici locali come si è susseguita negli ultimi anni cercando di coglierne i tratti caratteristici ancorché sia stata sottoposta a continui interventi legislativi (solo negli ultimi tre anni si è assistito ad una continua modifica della disciplina che ha portato dapprima ad un referendum abrogativo, poi ad una pedissequa riproposizione del precedente dettato normativo, ed infine alla declaratoria di illegittimità da parte della Corte Costituzionale). Nel settimo e penultimo capitolo, la ricerca si è concentra, in particolar modo, su due diverse prospettive per individuare e definire la disciplina dei servizi pubblici locali: a) la prima prospettiva è rinvenibile nell’analisi degli articoli dell’ordinamento italiano, non toccati dalla declaratoria di illegittimità costituzionale per mezzo della sentenza della Corte Costituzionale n. 199/2012; b) la seconda si è concentrata sullo studio della disciplina dell’ordinamento unionista in tema di servizi pubblici locali (rectius Servizi di Interesse Economico Generale – SIEG). L’ultima parte della tesi ha inteso sintetizzare quanto precedentemente analizzato al fine di riunire ed offrire una visione chiara e completa della tesi sostenuta: una sostenibile interpretazione dell’applicazione del principio di sussidiarietà alla disciplina dei servizi pubblici locali.
Principio di sussidiarietà orizzontale e gestione dei servizi pubblici locali
SELVA VERZICA, LUIGI
2015
Abstract
La ricerca verte sull’applicazione del principio di sussidiarietà orizzontale e la gestione dei servizi pubblici locali. La tesi si è sviluppata su due direttrici parallele: lo studio del principio di sussidiarietà e l’analisi della disciplina dei servizi pubblici locali. In primo luogo si è approfondito il termine giuridico “principio di sussidiarietà”. Si è analizzato lo sviluppo di tale principio nella storia, dai suoi primi utilizzi – tale formulazione lessicale trova la sua origine storica nel 1931, mediante l’enciclica Quadragesimo Anno di Pio XI –, sino alla codificazione positivistica datane dalla Costituzione italiana. Successivamente l’approfondimento si è focalizzato dapprima sui primi riferimenti normativi del concetto di sussidiarietà orizzontale e sui lavori dell’assemblea costituente in materia; si è poi analizzata l’interpretazione data da dottrina e giurisprudenza, amministrativa e contabile, circa il concetto e l’applicazione del principio di sussidiarietà orizzontale. Si è quindi proceduto ad analizzare l’articolo 118 della Costituzione quale strumento giuridico-costituzionale necessario ad una più efficace applicazione del principio di sussidiarietà orizzontale nella disciplina dei servizi pubblici locali. Il principio di sussidiarietà, infatti, trova testuale menzione all’interno della Costituzione italiana negli artt. 118, comma 1 e 4, e 120, comma 2, a seguito della novella costituzionale di cui agli artt. 4 e 6 della legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3; mentre gli artt. 118, comma 1, e 120, comma 2, Cost. si riferiscono, chiaramente, al principio di sussidiarietà nella sua accezione verticale, l’art. 118, ultimo comma, concerne propriamente il profilo orizzontale del principio prevedendo che «Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà». Il percorso di ricerca, sotto questo profilo, è quindi giunto allo studio delle sentenze della Corte Costituzionale, in cui si è approfondito come la Corte non ha mai affrontato, in maniera esplicita, l’interpretazione del comma 4 dell’art. 118 della Costituzione in relazione con la disciplina dei servizi pubblici locali, e che, con la sentenza n. 24/2011, ammettendo la legittimità del referendum abrogativo dell’art. 23 bis d.lgs. n. 112/2008, ha affermato che, qualora fosse abrogato tale articolo “ne conseguirebbe l’applicazione immediata nell’ordinamento italiano della normativa comunitaria” in materia di s.p.l. La prima parte della tesi si è conclusa con un capitolo comparatistico sulla normativa dei Lander Tedeschi in tema di sussidiarietà c.d. rinforzata. La seconda parte della tesi dottorale ha avuto come incipit l’approfondimento del concetto di servizio pubblico locale e la sua evoluzione storico-giuridica. In secondo luogo, la ricerca si è concentrata sulla disciplina della gestione dei servizi pubblici locali come si è susseguita negli ultimi anni cercando di coglierne i tratti caratteristici ancorché sia stata sottoposta a continui interventi legislativi (solo negli ultimi tre anni si è assistito ad una continua modifica della disciplina che ha portato dapprima ad un referendum abrogativo, poi ad una pedissequa riproposizione del precedente dettato normativo, ed infine alla declaratoria di illegittimità da parte della Corte Costituzionale). Nel settimo e penultimo capitolo, la ricerca si è concentra, in particolar modo, su due diverse prospettive per individuare e definire la disciplina dei servizi pubblici locali: a) la prima prospettiva è rinvenibile nell’analisi degli articoli dell’ordinamento italiano, non toccati dalla declaratoria di illegittimità costituzionale per mezzo della sentenza della Corte Costituzionale n. 199/2012; b) la seconda si è concentrata sullo studio della disciplina dell’ordinamento unionista in tema di servizi pubblici locali (rectius Servizi di Interesse Economico Generale – SIEG). L’ultima parte della tesi ha inteso sintetizzare quanto precedentemente analizzato al fine di riunire ed offrire una visione chiara e completa della tesi sostenuta: una sostenibile interpretazione dell’applicazione del principio di sussidiarietà alla disciplina dei servizi pubblici locali.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/174206
URN:NBN:IT:UNIPD-174206