I virus a RNA e a ssDNA rappresentano un affascinante campo di ricerca caratterizzato da una stretta interconnessione fra lo studio di aspetti più “speculativi”, inerenti all’evoluzione virale, e le implicazioni che questi comportano nella pratica veterinaria. La presente tesi è stata concepita come una raccolta di articoli che hanno esplorato diversi aspetti e livelli dell’evoluzione virale senza per questo trascurarne le ripercussioni pratiche. Diverse malattie infettive ed agenti eziologici sono stati selezionati onde investigare i diversi aspetti e implicazioni della rapida evoluzione di questi virus. In considerazione della natura eterogena dei manoscritti prodotti, questi sono stati organizzati secondo una “scala crescente”, dal livello più basso dell’evoluzione virale, procedendo verso scale via via maggiori. L’elaborato “Viral subpopulations in aMPV vaccines are unlikely to be responsible for reversion to virulence” affronta un analisi ad alta risoluzione della presenza di sottopopolazioni virali nei vaccini vivi attenuati basati sul sottotipo B del metapneumovirus aviare e del loro potenziale ruolo nel determinare fenomeni di reversione a virulenza. La somministrazione su vasta scala di vaccini vivi attenuati, nonostante gli ovvi vantaggi in termini di riduzione della prevalenza virale, dei segni clinici e delle perdite economiche, è associata a costi che non sono limitati a quelli di tipo meramente pecuniario. Sulla base di un ampia raccolta di campioni italiani, l’articolo “Continued use of IBV 793B vaccine needs reassessment after its withdrawal led to the genotype’s disappearance” descrive l’impatto di questi vaccini, in assenza di marker vaccinali noti, nel complicare il processo diagnostico e, conseguentemente, l’interpretazione dello scenario epidemiologico. Ovviamente, una conoscenza aggiornata degli stipiti virali circolanti in una particolare area è di fondamentale importanza per l’implementazione di adeguate misure di controllo. Con quest’obiettivo in mente, uno studio di campo , pubblicato in “Diffusione dell’infezione da metapneumovirus aviare in allevamenti di tacchini e broiler nel Nord Italia”, è stato condotto su centinaia di allevamenti al fine di stimare e caratterizzare i ceppi di AMPV circolanti nel nostro territorio. In aggiunta, al fine di favorire studi sempre più frequenti e estesi, è stato sviluppato un test diagnostico in grado di rilevare, quantificare e tipizzare i sottotipi di AMPV attualmente circolanti in Italia. In considerazione del fatto che le spese relative a questi test rappresentano spesso uno dei maggiori limiti all’attività diagnostica e di ricerca, si è cercato di ridurre i costi rispetto ad altre metodiche comunemente utilizzate, garantendo nel contempo le medesime o migliori performance diagnostiche(“A Sensitive, Reproducible, and Economic Real-Time Reverse Transcription PCR Detecting Avian Metapneumovirus Subtypes A and B”). Sfortunatamente la diagnosi dei virus a RNA, essendo caratterizzati da una rapida evoluzione, rappresenta di per se stessa un ardua sfida e richiede una continua dedizione alla rivalutazione e aggiornamento delle metodiche diagnostiche esistenti. Gli articoli Observation of high recombination occurrence of Porcine reproductive and respiratory syndrome virus in field condition” e “Phylodynamic analysis of Porcine reproductive and respiratory syndrome virus (PRRSV) in Italy: action of selective pressures and interactions between different clades.” sono incentrati sullo studio dell’epidemiologia molecolare del Porcine reproductive and respiratory syndrome virus (PRRSV) in Italia. In particolare sono state studiate le forze evolutive che ne modellano e condizionano l’evoluzione (i.e., alto tasso di sostituzione nucleotidica, interazione fra differenti clade e azione di diverse pressioni selettive). L’elevata eterogeneità genetica di PRRSV nel nostro territorio è stata poi analizzata alla luce delle sue ripercussioni nello sviluppo e validazione di metodiche diagnostiche basate sull’uso della RT-PCR e qRT-PCR (“Validation and comparison of different end point and real time RT-PCR assays for detection and genotyping of porcine reproductive and respiratory syndrome virus”) e ne è stato valutato l’impatto sull’accuratezza diagnostica (“The impact of porcine reproductive and respiratory syndrome virus genetic heterogeneity on molecular assay performances”). Similmente, “International trades, local spread and viral evolution: the case of Porcine circovirus type 2 (PCV2) strains heterogeneity in Italy”, indaga la variabilità genetica di PCV2 all’interno dei confine nazionali comparandola altresì con le informazioni di epidemiologia molecolare disponibili per altri Stati. Il presente studio ha permesso di fornire significative evidenze sul ruolo sia dei commerci internazionali che dell’evoluzione “in loco” nel determinare l’eterogeneità di PCV2 riscontrata in Italia. Il progressivo aumento delle sequenza di PCV2 depositate in database pubblici ne ha dimostrato la grande variabilità su scala mondiale e ha evidenziato i limiti dei criteri di classificazione attualmente in uso. Tuttavia, una conoscenza quantomeno superficiale dell’epidemiologia molecolare di PCV2 è di basilare importanza per la pianificazione e la valutazione delle strategie di controllo. “Revisiting the Taxonomical classification of PCV2: still a real challenge” propone dei nuovi criteri per la classificazione di questo virus in diversi genotipi. Il nostro intento è stato quello di fornire uno schema che, pur tenendo conto dei limiti imposti dalle caratteristiche biologiche del virus, permettesse una rapida, pratica e facile genotipizzazione dei ceppi di PCV2 e che potesse quindi rispondere alle esigenze imposte dalla routinaria l’attività diagnostica. Infine, “Genetic characterisation of porcine circovirus type 2 (PCV2) strains from feral pigs in the Brazilian Pantanal: an opportunity to reconstruct the history of PCV2 evolution”, si confronta con il campo, più specualtivo, dell’origine di PCV2. La scoperta di un ceppo appartenente al genotipo PCV2c, sino ad oggi ritenuto estinto, in una popolazione di suini selvatici caratterizzata da una peculiare storia e da complesse, a ancora solo parzialmente conosciute, relazioni con altre specie suscettibili a questo patogeno, apre nuovi ed eccitanti scenari concernenti la storia e l’origine di PCV2

Further insight into the molecular epidemiology and evolutionary dynamics of rapidly evolving RNA and ssDNA viruses

FRANZO, GIOVANNI
2015

Abstract

I virus a RNA e a ssDNA rappresentano un affascinante campo di ricerca caratterizzato da una stretta interconnessione fra lo studio di aspetti più “speculativi”, inerenti all’evoluzione virale, e le implicazioni che questi comportano nella pratica veterinaria. La presente tesi è stata concepita come una raccolta di articoli che hanno esplorato diversi aspetti e livelli dell’evoluzione virale senza per questo trascurarne le ripercussioni pratiche. Diverse malattie infettive ed agenti eziologici sono stati selezionati onde investigare i diversi aspetti e implicazioni della rapida evoluzione di questi virus. In considerazione della natura eterogena dei manoscritti prodotti, questi sono stati organizzati secondo una “scala crescente”, dal livello più basso dell’evoluzione virale, procedendo verso scale via via maggiori. L’elaborato “Viral subpopulations in aMPV vaccines are unlikely to be responsible for reversion to virulence” affronta un analisi ad alta risoluzione della presenza di sottopopolazioni virali nei vaccini vivi attenuati basati sul sottotipo B del metapneumovirus aviare e del loro potenziale ruolo nel determinare fenomeni di reversione a virulenza. La somministrazione su vasta scala di vaccini vivi attenuati, nonostante gli ovvi vantaggi in termini di riduzione della prevalenza virale, dei segni clinici e delle perdite economiche, è associata a costi che non sono limitati a quelli di tipo meramente pecuniario. Sulla base di un ampia raccolta di campioni italiani, l’articolo “Continued use of IBV 793B vaccine needs reassessment after its withdrawal led to the genotype’s disappearance” descrive l’impatto di questi vaccini, in assenza di marker vaccinali noti, nel complicare il processo diagnostico e, conseguentemente, l’interpretazione dello scenario epidemiologico. Ovviamente, una conoscenza aggiornata degli stipiti virali circolanti in una particolare area è di fondamentale importanza per l’implementazione di adeguate misure di controllo. Con quest’obiettivo in mente, uno studio di campo , pubblicato in “Diffusione dell’infezione da metapneumovirus aviare in allevamenti di tacchini e broiler nel Nord Italia”, è stato condotto su centinaia di allevamenti al fine di stimare e caratterizzare i ceppi di AMPV circolanti nel nostro territorio. In aggiunta, al fine di favorire studi sempre più frequenti e estesi, è stato sviluppato un test diagnostico in grado di rilevare, quantificare e tipizzare i sottotipi di AMPV attualmente circolanti in Italia. In considerazione del fatto che le spese relative a questi test rappresentano spesso uno dei maggiori limiti all’attività diagnostica e di ricerca, si è cercato di ridurre i costi rispetto ad altre metodiche comunemente utilizzate, garantendo nel contempo le medesime o migliori performance diagnostiche(“A Sensitive, Reproducible, and Economic Real-Time Reverse Transcription PCR Detecting Avian Metapneumovirus Subtypes A and B”). Sfortunatamente la diagnosi dei virus a RNA, essendo caratterizzati da una rapida evoluzione, rappresenta di per se stessa un ardua sfida e richiede una continua dedizione alla rivalutazione e aggiornamento delle metodiche diagnostiche esistenti. Gli articoli Observation of high recombination occurrence of Porcine reproductive and respiratory syndrome virus in field condition” e “Phylodynamic analysis of Porcine reproductive and respiratory syndrome virus (PRRSV) in Italy: action of selective pressures and interactions between different clades.” sono incentrati sullo studio dell’epidemiologia molecolare del Porcine reproductive and respiratory syndrome virus (PRRSV) in Italia. In particolare sono state studiate le forze evolutive che ne modellano e condizionano l’evoluzione (i.e., alto tasso di sostituzione nucleotidica, interazione fra differenti clade e azione di diverse pressioni selettive). L’elevata eterogeneità genetica di PRRSV nel nostro territorio è stata poi analizzata alla luce delle sue ripercussioni nello sviluppo e validazione di metodiche diagnostiche basate sull’uso della RT-PCR e qRT-PCR (“Validation and comparison of different end point and real time RT-PCR assays for detection and genotyping of porcine reproductive and respiratory syndrome virus”) e ne è stato valutato l’impatto sull’accuratezza diagnostica (“The impact of porcine reproductive and respiratory syndrome virus genetic heterogeneity on molecular assay performances”). Similmente, “International trades, local spread and viral evolution: the case of Porcine circovirus type 2 (PCV2) strains heterogeneity in Italy”, indaga la variabilità genetica di PCV2 all’interno dei confine nazionali comparandola altresì con le informazioni di epidemiologia molecolare disponibili per altri Stati. Il presente studio ha permesso di fornire significative evidenze sul ruolo sia dei commerci internazionali che dell’evoluzione “in loco” nel determinare l’eterogeneità di PCV2 riscontrata in Italia. Il progressivo aumento delle sequenza di PCV2 depositate in database pubblici ne ha dimostrato la grande variabilità su scala mondiale e ha evidenziato i limiti dei criteri di classificazione attualmente in uso. Tuttavia, una conoscenza quantomeno superficiale dell’epidemiologia molecolare di PCV2 è di basilare importanza per la pianificazione e la valutazione delle strategie di controllo. “Revisiting the Taxonomical classification of PCV2: still a real challenge” propone dei nuovi criteri per la classificazione di questo virus in diversi genotipi. Il nostro intento è stato quello di fornire uno schema che, pur tenendo conto dei limiti imposti dalle caratteristiche biologiche del virus, permettesse una rapida, pratica e facile genotipizzazione dei ceppi di PCV2 e che potesse quindi rispondere alle esigenze imposte dalla routinaria l’attività diagnostica. Infine, “Genetic characterisation of porcine circovirus type 2 (PCV2) strains from feral pigs in the Brazilian Pantanal: an opportunity to reconstruct the history of PCV2 evolution”, si confronta con il campo, più specualtivo, dell’origine di PCV2. La scoperta di un ceppo appartenente al genotipo PCV2c, sino ad oggi ritenuto estinto, in una popolazione di suini selvatici caratterizzata da una peculiare storia e da complesse, a ancora solo parzialmente conosciute, relazioni con altre specie suscettibili a questo patogeno, apre nuovi ed eccitanti scenari concernenti la storia e l’origine di PCV2
28-gen-2015
Inglese
Virus, evolution, classification, epidemiology, phylogenesis, phylodynamics, NGS, veterinary, diagnostic, molecular biology, PRRSV, PCV2, aMPV, IBV
DRIGO, MICHELE
GABAI, GIANFRANCO
Università degli studi di Padova
212
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/174281
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPD-174281