L’uomo del nuovo millennio si trova a vivere in un contesto del tutto inedito per la sua portata, un contesto che in molti non esitano a definire liquido, sistemico, globale, incerto per le conseguenze che potrà generare. Come i suoi antenati, anche l’uomo del nuovo millennio dovrà affrontare il proprio contesto, dovrà porsi in relazione attiva con esso, modificarlo per quanto possibile e la-sciarsi modificare: dovrà costruire, tramite esso, la propria esistenza e riflettere con gli altri uomini su quale strada o strade intraprendere per proseguire il cammino comune di crescita. In questo senso, la qualità della relazione che sarà in grado di portare avanti con il fuori-da-sé si rivelerà fondamentale: per ora sembra che sia il timore a farla da padrone, la paura di perdere la bussola della propria umanizzazione e di fallire, così, il proprio compito primario in quanto uomo. La frammentazione relazionale con se stesso, con gli altri e con il proprio intorno sociale e naturale, e la mancanza di progettualità esistenziale si diffondono, rendendo gli obiettivi essenziali della for-mazione umana più lontani e difficili da raggiungere. Non tutto è perduto, comunque, dallo stesso contesto frantumato, liquido e complesso emergono nuove proposte, nuove possibilità: la novità, in realtà, però, spesso non riguarda la risposta in sé, ma le modalità in cui essa viene declinata nel-la contemporaneità. Così la comunità, antica formula aggregativa umana, torna nuovamente in auge, con idee nuove, caratteristiche finora sconosciute, finalità originali. Il lavoro di tesi che qui si presenta intende affrontare propriamente il tema della comunità, in mo-do speciale nella sua valenza formativa e nella sua possibilità di essere strumento di crescita dell’umano, luogo fecondo di umanizzazione. L’argomento, vista la sua natura complessa, è stato avvicinato e trattato da due punti di vista distinti, congiunti però da una finalità comune. Da una parte, allora, la comunità è stata affrontata da un punto di vista teorico pluridisciplinare, che inte-grando le letture che la psicologia, la filosofia, la politica, la sociologia, la storia, la pedagogia ecce-tera danno del fenomeno preso in esame, presenta una definizione della comunità costruita a par-tire dalle sue dimensioni fondanti: le dimensioni, cioè, spaziale-territoriale, temporale-narrativa, relazionale, culturale, formativa-educativa, socio-politica, psichica-spirituale e utopica-escatologica. Dall’altra parte, la stessa prassi di aggregazione umana è stata approfondita da un punto di vista empirico, attraverso lo studio di una specifica realtà comunitaria, il Programa Educa-tivo de Niños, Niñas y Adolescentes Trabajadores “Alejandro Cussiánovich” (PE) che opera in una delle molteplici periferie di Lima, la capitale del Perù. L’approccio di ricerca seguito è squisitamente i-diografico ed è composto dalla raccolta, analisi e interpretazione di interviste narrative focalizzate, dalla stesura di un diario del ricercatore, frutto di un periodo di circa un anno e mezzo di osserva-zione partecipata, e dall’analisi dei documenti istituzionali prodotti dal PE. Con lo scopo principale di evidenziare le possibili valenze formative della comunità e di compren-dere se e come essa possa presentarsi come efficace risposta ai problemi di frammentazione rela-zionale e di mancanza di intenzionalità esistenziale, si è cercato quindi di integrare la ricerca teori-ca con quella empirica su più piani: in particolare, la ricerca “dall’alto” ha permesso la costruzione di uno strumento interpretativo (formato dalle otto dimensioni summenzionate) che si è rivelato estremamente interessante ai fini dell’analisi e dell’interpretazione dei dati raccolti presso il PE, mentre la ricerca “dal basso” ha sottolineato l’esistenza di una ulteriore possibile dimensione (quella lavorativa-economica) e di alcuni altri nuclei concettuali (quali la famiglia, l’intercultura, la lotta e così via) che si devono tenere in debita considerazione sia che si intenda studiare la/le co-munità, sia che si intenda operare in favore di una sua promozione di esse sul territorio. Le conclusioni, tutt’altro che definitive, del lavoro di ricerca qui presentato hanno mostrato, oltre agli elementi già posti in evidenza, come sia possibile porre in comunicazione esperienze comuni-tarie anche distanti tra di loro, attraverso l’utilizzo dello strumento concettuale elaborato, e come sia auspicabile una ricaduta formativa nel PE di quanto emerso attraverso l’indagine.

Cum-munus...: Contributi per una comunità orientata pedagogicamente

CHIAROT, MANLIO
2011

Abstract

L’uomo del nuovo millennio si trova a vivere in un contesto del tutto inedito per la sua portata, un contesto che in molti non esitano a definire liquido, sistemico, globale, incerto per le conseguenze che potrà generare. Come i suoi antenati, anche l’uomo del nuovo millennio dovrà affrontare il proprio contesto, dovrà porsi in relazione attiva con esso, modificarlo per quanto possibile e la-sciarsi modificare: dovrà costruire, tramite esso, la propria esistenza e riflettere con gli altri uomini su quale strada o strade intraprendere per proseguire il cammino comune di crescita. In questo senso, la qualità della relazione che sarà in grado di portare avanti con il fuori-da-sé si rivelerà fondamentale: per ora sembra che sia il timore a farla da padrone, la paura di perdere la bussola della propria umanizzazione e di fallire, così, il proprio compito primario in quanto uomo. La frammentazione relazionale con se stesso, con gli altri e con il proprio intorno sociale e naturale, e la mancanza di progettualità esistenziale si diffondono, rendendo gli obiettivi essenziali della for-mazione umana più lontani e difficili da raggiungere. Non tutto è perduto, comunque, dallo stesso contesto frantumato, liquido e complesso emergono nuove proposte, nuove possibilità: la novità, in realtà, però, spesso non riguarda la risposta in sé, ma le modalità in cui essa viene declinata nel-la contemporaneità. Così la comunità, antica formula aggregativa umana, torna nuovamente in auge, con idee nuove, caratteristiche finora sconosciute, finalità originali. Il lavoro di tesi che qui si presenta intende affrontare propriamente il tema della comunità, in mo-do speciale nella sua valenza formativa e nella sua possibilità di essere strumento di crescita dell’umano, luogo fecondo di umanizzazione. L’argomento, vista la sua natura complessa, è stato avvicinato e trattato da due punti di vista distinti, congiunti però da una finalità comune. Da una parte, allora, la comunità è stata affrontata da un punto di vista teorico pluridisciplinare, che inte-grando le letture che la psicologia, la filosofia, la politica, la sociologia, la storia, la pedagogia ecce-tera danno del fenomeno preso in esame, presenta una definizione della comunità costruita a par-tire dalle sue dimensioni fondanti: le dimensioni, cioè, spaziale-territoriale, temporale-narrativa, relazionale, culturale, formativa-educativa, socio-politica, psichica-spirituale e utopica-escatologica. Dall’altra parte, la stessa prassi di aggregazione umana è stata approfondita da un punto di vista empirico, attraverso lo studio di una specifica realtà comunitaria, il Programa Educa-tivo de Niños, Niñas y Adolescentes Trabajadores “Alejandro Cussiánovich” (PE) che opera in una delle molteplici periferie di Lima, la capitale del Perù. L’approccio di ricerca seguito è squisitamente i-diografico ed è composto dalla raccolta, analisi e interpretazione di interviste narrative focalizzate, dalla stesura di un diario del ricercatore, frutto di un periodo di circa un anno e mezzo di osserva-zione partecipata, e dall’analisi dei documenti istituzionali prodotti dal PE. Con lo scopo principale di evidenziare le possibili valenze formative della comunità e di compren-dere se e come essa possa presentarsi come efficace risposta ai problemi di frammentazione rela-zionale e di mancanza di intenzionalità esistenziale, si è cercato quindi di integrare la ricerca teori-ca con quella empirica su più piani: in particolare, la ricerca “dall’alto” ha permesso la costruzione di uno strumento interpretativo (formato dalle otto dimensioni summenzionate) che si è rivelato estremamente interessante ai fini dell’analisi e dell’interpretazione dei dati raccolti presso il PE, mentre la ricerca “dal basso” ha sottolineato l’esistenza di una ulteriore possibile dimensione (quella lavorativa-economica) e di alcuni altri nuclei concettuali (quali la famiglia, l’intercultura, la lotta e così via) che si devono tenere in debita considerazione sia che si intenda studiare la/le co-munità, sia che si intenda operare in favore di una sua promozione di esse sul territorio. Le conclusioni, tutt’altro che definitive, del lavoro di ricerca qui presentato hanno mostrato, oltre agli elementi già posti in evidenza, come sia possibile porre in comunicazione esperienze comuni-tarie anche distanti tra di loro, attraverso l’utilizzo dello strumento concettuale elaborato, e come sia auspicabile una ricaduta formativa nel PE di quanto emerso attraverso l’indagine.
25-gen-2011
Italiano
comunità community pedagogia pedagogy educazione education
Università degli studi di Padova
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Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPD-174643