Conosciuto fino dagli inizi del secolo scorso, l’icnosito di Iouaridène non è mai stato studiato in dettaglio, anche se viene citato spesso dalla letteratura per la presenza della pista di riferimento di Breviparopus taghbaloutensis. I livelli ad impronte appartengono al membro inferiore della Formazione di Iouaridène, presumibilmente di età Giurassica superiore. L’analisi startigrafico-sedimentological lella formazione ha consentito di ricostruire il paleoambiente come una bacino alluvionale fluviale, soggetto a periodiche inondazioni. In questo lavoro sono stati identificqati 21 livelli improntati, contententi probabilmente più di 1000 impronte; una completa icnocenosi, comprendente 12 morfotipi diversi, tra teropodi, sauropodi, ornitischi, tireofori e altri vertebrati ed invertebrati. Un così grande numero di impronte rilevate ha consentito di testare e affianare dei metodi di analisi statistica e morfometrica applciati all’icnologia: la PCA e la Landmark analysis. I risultati, per quanto preliminari, sono molto promettenti e aprono nuove prospettive verso un’icnologia e un’icnotassonomia più quantitative e oggettive.
Ichnological researches on the Upper Jurassic dinosaur tracks in the Iouaridène area (Demnat , central High-Atlas, Morocco)
BELVEDERE, MATTEO
2008
Abstract
Conosciuto fino dagli inizi del secolo scorso, l’icnosito di Iouaridène non è mai stato studiato in dettaglio, anche se viene citato spesso dalla letteratura per la presenza della pista di riferimento di Breviparopus taghbaloutensis. I livelli ad impronte appartengono al membro inferiore della Formazione di Iouaridène, presumibilmente di età Giurassica superiore. L’analisi startigrafico-sedimentological lella formazione ha consentito di ricostruire il paleoambiente come una bacino alluvionale fluviale, soggetto a periodiche inondazioni. In questo lavoro sono stati identificqati 21 livelli improntati, contententi probabilmente più di 1000 impronte; una completa icnocenosi, comprendente 12 morfotipi diversi, tra teropodi, sauropodi, ornitischi, tireofori e altri vertebrati ed invertebrati. Un così grande numero di impronte rilevate ha consentito di testare e affianare dei metodi di analisi statistica e morfometrica applciati all’icnologia: la PCA e la Landmark analysis. I risultati, per quanto preliminari, sono molto promettenti e aprono nuove prospettive verso un’icnologia e un’icnotassonomia più quantitative e oggettive.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/174881
URN:NBN:IT:UNIPD-174881