L’obiettivo di questa tesi è di fornire una descrizione esaustiva e un’adeguata analisi sintattica per numerosi fenomeni che pertengono alla morfologia valutativa della lingua italiana. I temi discussi includono le proprietà semantiche fondamentali dei morfemi valutativi, la loro distribuzione a livello inter-categoriale e intra-categoriale, il loro statuto funzionale e la loro interazione con altri tratti morfosintattici rilevanti. L’ipotesi che i diversi aspetti del significato della morfologia valutativa - nonostante l’apparente variabilità e incoerenza – possano essere in realtà ridotti a nozioni semantiche generali è connessa all’idea che almeno un certo numero di principi astratti del riferimento siano comuni alle diverse categorie lessicali. Da un punto di vista sintattico, il riconoscimento di schemi funzionali paralleli all’interno delle proiezioni estese delle categorie lessicali ci porta ancora una volta a ribadire che le strutture sintattiche, nonostante la loro complessità interna, possano essere spiegate attraverso mappe strutturali.
Italian Evaluative Morphology: a syntactic approach
GAMBINO, MICHELE
2010
Abstract
L’obiettivo di questa tesi è di fornire una descrizione esaustiva e un’adeguata analisi sintattica per numerosi fenomeni che pertengono alla morfologia valutativa della lingua italiana. I temi discussi includono le proprietà semantiche fondamentali dei morfemi valutativi, la loro distribuzione a livello inter-categoriale e intra-categoriale, il loro statuto funzionale e la loro interazione con altri tratti morfosintattici rilevanti. L’ipotesi che i diversi aspetti del significato della morfologia valutativa - nonostante l’apparente variabilità e incoerenza – possano essere in realtà ridotti a nozioni semantiche generali è connessa all’idea che almeno un certo numero di principi astratti del riferimento siano comuni alle diverse categorie lessicali. Da un punto di vista sintattico, il riconoscimento di schemi funzionali paralleli all’interno delle proiezioni estese delle categorie lessicali ci porta ancora una volta a ribadire che le strutture sintattiche, nonostante la loro complessità interna, possano essere spiegate attraverso mappe strutturali.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/174996
URN:NBN:IT:UNIPD-174996