La capacità di indurre emozioni sperimentalmente rappresenta il fulcro della ricerca nelle affective neurosciences. I filmati sono strumenti efficaci ma poco utilizzati, nonostante la loro comprovata efficacia. Una delle cause dello scarso utilizzo è la mancanza di stimoli standardizzati progettati per l’uso in psicofisiologia. La presente tesi introduce il database E-MOVIE, che include 39 clip selezionate per superare i limiti dei database esistenti. Esso include sei categorie affettive che coprono l’intero spettro di piacevolezza/spiacevolezza, fornendo al contempo una fine caratterizzazione di alcune emozioni abitualmente considerate sovrapponibili. Una seconda caratteristica di E-MOVIE è la durata omogenea delle clip (2 minuti ca.) che le rende abbastanza lunghe da generare un'esperienza intensa, consentendo comunque un numero sufficiente di ripetizioni. Nello studio 2, è stata indagata l’attività EEG associata agli stati affettivi suscitati dai film. L'attività Alpha è risultata sensibile all'arousal con una maggiore inibizione, indicativa di attivazione corticale, osservata in risposta alle clip più attivanti; la Beta si è rivelata sensibile alla spiacevolezza dei filmati. L'analisi di sorgente ha mostrato che la modulazione Alpha si associa all'attività delle aree parietali coinvolte nell'attenzione, l'integrazione ad alto livello delle informazioni e l’autoconsapevolezza. Le aree temporali deputate all'elaborazione delle caratteristiche affettive e sociali degli stimoli sono risultate coinvolte nell’attività Beta. Inoltre, questo lavoro ha indagato il ruolo delle differenze individuali nell’ empatia sulla reattività emozionale. I filmati sono uno mezzo ideale per studiare l'empatia, poiché coinvolgono sia la capacità di comprendere le intenzioni dei personaggi sia di condividerne le emozioni. I risultati dello studio 3 hanno dimostrato che alti tratti di empatia si associano ad un maggiore arousal, suggerendo una generale maggiore sensibilità emotiva in individui altamente empatici. L'analisi dell'attività corticale ha inoltre dimostrato che un'elevata empatia si associa ad una maggiore attività Gamma in risposta a tutti i filmati, mentre negli individui con bassa empatia si osserva una risposta specifica ai film negativi. Inoltre, l'analisi a livello di sorgente ha rivelato che in risposta a clip selezionate per suscitare una reazione empatica, nei soggetti con alta empatia l’attività nel lobulo parietale inferiore, una regione fondamentale per questa abilità, è predittiva dell’arousal esperito. Ciò suggerisce che i livelli di empatia possano agire da moderatori tra le risposte corticali e soggettive alla sofferenza degli altri. Nell'ultimo studio il ruolo dell'empatia nella risposta emotiva è stato indagato su individui con alti tratti di psicopatia primaria. L'analisi delle risposte soggettive e corticali ai filmati in partecipanti con alti e bassi tratti, ha rivelato che i primi sono caratterizzati da una ridotta reattività alle clip negative. L'analisi di sorgente ha mostrato che individui detached, quando elaborano stimoli minacciosi, mostrano una deattivazione in un network di regioni coinvolte nell'attenzione visiva, emozioni e cognizione sociale, suggerendo che la ridotta esperienza affettiva derivi dalla mancanza di integrazione tra regioni coinvolte nell'attenzione, integrazione multimodale e cognizione sociale. In conclusione, questo lavoro fornisce un nuovo database di film emozionali standardizzati per l'uso in psicofisiologia e neuroimaging. I risultati dello studio 2 forniscono nuove informazioni su come il contenuto affettivo influenzi l'elaborazione corticale di uno stimolo dinamico e complesso. I risultati degli studi 3 e 4 mirano infine a stabilire una nuova prospettiva su come l'empatia interagisca con l'elaborazione di stimoli affettivi e la risposta ad essi, sfruttando l’ecologia ed il naturalismo ottenibile con i film emozionali.
Using emotional movies to characterize cortical dynamics in emotions and individual differences in empathy
MAFFEI, ANTONIO
2018
Abstract
La capacità di indurre emozioni sperimentalmente rappresenta il fulcro della ricerca nelle affective neurosciences. I filmati sono strumenti efficaci ma poco utilizzati, nonostante la loro comprovata efficacia. Una delle cause dello scarso utilizzo è la mancanza di stimoli standardizzati progettati per l’uso in psicofisiologia. La presente tesi introduce il database E-MOVIE, che include 39 clip selezionate per superare i limiti dei database esistenti. Esso include sei categorie affettive che coprono l’intero spettro di piacevolezza/spiacevolezza, fornendo al contempo una fine caratterizzazione di alcune emozioni abitualmente considerate sovrapponibili. Una seconda caratteristica di E-MOVIE è la durata omogenea delle clip (2 minuti ca.) che le rende abbastanza lunghe da generare un'esperienza intensa, consentendo comunque un numero sufficiente di ripetizioni. Nello studio 2, è stata indagata l’attività EEG associata agli stati affettivi suscitati dai film. L'attività Alpha è risultata sensibile all'arousal con una maggiore inibizione, indicativa di attivazione corticale, osservata in risposta alle clip più attivanti; la Beta si è rivelata sensibile alla spiacevolezza dei filmati. L'analisi di sorgente ha mostrato che la modulazione Alpha si associa all'attività delle aree parietali coinvolte nell'attenzione, l'integrazione ad alto livello delle informazioni e l’autoconsapevolezza. Le aree temporali deputate all'elaborazione delle caratteristiche affettive e sociali degli stimoli sono risultate coinvolte nell’attività Beta. Inoltre, questo lavoro ha indagato il ruolo delle differenze individuali nell’ empatia sulla reattività emozionale. I filmati sono uno mezzo ideale per studiare l'empatia, poiché coinvolgono sia la capacità di comprendere le intenzioni dei personaggi sia di condividerne le emozioni. I risultati dello studio 3 hanno dimostrato che alti tratti di empatia si associano ad un maggiore arousal, suggerendo una generale maggiore sensibilità emotiva in individui altamente empatici. L'analisi dell'attività corticale ha inoltre dimostrato che un'elevata empatia si associa ad una maggiore attività Gamma in risposta a tutti i filmati, mentre negli individui con bassa empatia si osserva una risposta specifica ai film negativi. Inoltre, l'analisi a livello di sorgente ha rivelato che in risposta a clip selezionate per suscitare una reazione empatica, nei soggetti con alta empatia l’attività nel lobulo parietale inferiore, una regione fondamentale per questa abilità, è predittiva dell’arousal esperito. Ciò suggerisce che i livelli di empatia possano agire da moderatori tra le risposte corticali e soggettive alla sofferenza degli altri. Nell'ultimo studio il ruolo dell'empatia nella risposta emotiva è stato indagato su individui con alti tratti di psicopatia primaria. L'analisi delle risposte soggettive e corticali ai filmati in partecipanti con alti e bassi tratti, ha rivelato che i primi sono caratterizzati da una ridotta reattività alle clip negative. L'analisi di sorgente ha mostrato che individui detached, quando elaborano stimoli minacciosi, mostrano una deattivazione in un network di regioni coinvolte nell'attenzione visiva, emozioni e cognizione sociale, suggerendo che la ridotta esperienza affettiva derivi dalla mancanza di integrazione tra regioni coinvolte nell'attenzione, integrazione multimodale e cognizione sociale. In conclusione, questo lavoro fornisce un nuovo database di film emozionali standardizzati per l'uso in psicofisiologia e neuroimaging. I risultati dello studio 2 forniscono nuove informazioni su come il contenuto affettivo influenzi l'elaborazione corticale di uno stimolo dinamico e complesso. I risultati degli studi 3 e 4 mirano infine a stabilire una nuova prospettiva su come l'empatia interagisca con l'elaborazione di stimoli affettivi e la risposta ad essi, sfruttando l’ecologia ed il naturalismo ottenibile con i film emozionali.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/175393
URN:NBN:IT:UNIPD-175393