Introduzione: Nella storia naturale del cancro del colon–retto le metastasi epatiche costituiscono la causa maggiore di decesso. Il 20-25% dei pazienti presenta metastasi epatiche al momento della diagnosi del tumore primitivo mentre il 25-30% dei casi le svilupperà nel corso dell’evoluzione della malattia. Al momento della diagnosi solo il 10-20% di pazienti risulta candidato ad una resezione curativa del fegato pur rimanendo l’intervento chirurgico di resezione epatica l’unico trattamento potenzialmente curativo. Circa due terzi dei pazienti trattati con intento curativo va incontro a recidiva e il 75% di queste recidive si manifesta nei primi 2 anni dall’intervento chirurgico. Allo scopo di analizzare più accuratamente l'evoluzione clinica di questi pazienti sono stati considerati diversi fattori prognostici, in particolare è stato studiato l’andamento di molteplici marcatori molecolari, ma nessuno di questi è stato validato nella pratica clinica. Recentemente alcuni ricercatori hanno proposto lo studio del DNA circolante di origine tumorale come fattore prognostico in alcuni tumori solidi. Scopo dello Studio: Lo scopo dello studio è stato di verificare se la quantità di DNA circolante di origine tumorale misurata nel sangue dei pazienti prima e a 30 giorni dalla resezione epatica possa essere considerato un fattore prognostico di rischio di recidiva. Materiali e Metodi: Sono stati analizzati 26 pazienti sottoposti a resezione epatica per metastasi da cancro del colon-retto nel periodo compreso tra Marzo 2009 e Marzo 2011. 19 erano di sesso maschile e 7 di sesso femminile; l’età media è risultata di 63.7 anni (range 45-79). E’ stato effettuato un prelievo di sangue venoso prima dell’intervento (Tf0) e dopo 30 giorni dallo stesso (Tf1). In queste due serie di campioni è stata quantificata nel siero la quota di DNA circolante totale (ALU83) e la quota di DNA circolante di origine tumorale (ALU244).La quantificazione del DNA circolante è stata effettuata mediante mediante la q RT-PCR. Risultati: Il follow-up mediano di questi pazienti è risultato di 15 mesi (range 3-26); l’intervallo libero da malattia (DFS) mediano è risultato di 19 mesi Il valore mediano di ALU244/ALU83 è risultato pari a 0,28 (range 0.0652-0.763) Nei pazienti con rapporto ALU244/ALU83 > 0,28 l’hazard ratio di recidiva nei 12 mesi successivi all’intervento è risultato 8 volte superiore rispetto ai pazienti con rapporto ALU244/ALU83 0.28. (P- value: 0.0205). Conclusioni: Nel nostro studio il valore del rapporto ALU244/ALU83 del DNA circolante tumorale nei pazienti affetti da metastasi epatiche da cancro del colon-retto e sottoposti a resezione curativa del fegato è correlato con un elevato rischio di recidiva. Sarà indispensabile aumentare il follow-up di questo gruppo di pazienti ed implementare la casistica allo scopo di confermare i dati ottenuti.
Seric profile predictive for recurrence in patients undergone curative hepatic resection for metastasis from Colo-Rectal Carcinoma
PREVEDELLO, LUCA
2012
Abstract
Introduzione: Nella storia naturale del cancro del colon–retto le metastasi epatiche costituiscono la causa maggiore di decesso. Il 20-25% dei pazienti presenta metastasi epatiche al momento della diagnosi del tumore primitivo mentre il 25-30% dei casi le svilupperà nel corso dell’evoluzione della malattia. Al momento della diagnosi solo il 10-20% di pazienti risulta candidato ad una resezione curativa del fegato pur rimanendo l’intervento chirurgico di resezione epatica l’unico trattamento potenzialmente curativo. Circa due terzi dei pazienti trattati con intento curativo va incontro a recidiva e il 75% di queste recidive si manifesta nei primi 2 anni dall’intervento chirurgico. Allo scopo di analizzare più accuratamente l'evoluzione clinica di questi pazienti sono stati considerati diversi fattori prognostici, in particolare è stato studiato l’andamento di molteplici marcatori molecolari, ma nessuno di questi è stato validato nella pratica clinica. Recentemente alcuni ricercatori hanno proposto lo studio del DNA circolante di origine tumorale come fattore prognostico in alcuni tumori solidi. Scopo dello Studio: Lo scopo dello studio è stato di verificare se la quantità di DNA circolante di origine tumorale misurata nel sangue dei pazienti prima e a 30 giorni dalla resezione epatica possa essere considerato un fattore prognostico di rischio di recidiva. Materiali e Metodi: Sono stati analizzati 26 pazienti sottoposti a resezione epatica per metastasi da cancro del colon-retto nel periodo compreso tra Marzo 2009 e Marzo 2011. 19 erano di sesso maschile e 7 di sesso femminile; l’età media è risultata di 63.7 anni (range 45-79). E’ stato effettuato un prelievo di sangue venoso prima dell’intervento (Tf0) e dopo 30 giorni dallo stesso (Tf1). In queste due serie di campioni è stata quantificata nel siero la quota di DNA circolante totale (ALU83) e la quota di DNA circolante di origine tumorale (ALU244).La quantificazione del DNA circolante è stata effettuata mediante mediante la q RT-PCR. Risultati: Il follow-up mediano di questi pazienti è risultato di 15 mesi (range 3-26); l’intervallo libero da malattia (DFS) mediano è risultato di 19 mesi Il valore mediano di ALU244/ALU83 è risultato pari a 0,28 (range 0.0652-0.763) Nei pazienti con rapporto ALU244/ALU83 > 0,28 l’hazard ratio di recidiva nei 12 mesi successivi all’intervento è risultato 8 volte superiore rispetto ai pazienti con rapporto ALU244/ALU83 0.28. (P- value: 0.0205). Conclusioni: Nel nostro studio il valore del rapporto ALU244/ALU83 del DNA circolante tumorale nei pazienti affetti da metastasi epatiche da cancro del colon-retto e sottoposti a resezione curativa del fegato è correlato con un elevato rischio di recidiva. Sarà indispensabile aumentare il follow-up di questo gruppo di pazienti ed implementare la casistica allo scopo di confermare i dati ottenuti.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/175456
URN:NBN:IT:UNIPD-175456