La tesi ha come obiettivo l’approfondimento del sistema di pianificazione e controllo della produzione noto come Workload Control (WLC). Da tempo infatti è stata riconosciuta l’idea che tecniche di gestione della produzione come il Just-In-Time (JIT) non sono di facile applicazione in ambienti fortemente complessi con produzione poco ripetitiva e molto estesa in termini di varietà offerta al cliente. Alla fine degli anni ‘70, in più parti del mondo, i ricercatori hanno iniziato a sviluppare ed implementare alcuni metodi per il rilascio controllato degli ordini, noti come ORR systems (Order Review and Release), che consentissero di limitare il work-in-process in produzione ottenendo un reparto snello, prescindendo dall’utilizzo di complessi e costosi software per schedulazione. Benché il WLC sia stato sviluppato a partire dai primi anni ‘80, fin ora sono state riportate solamente una manciata di casi applicativi di successo. Il progetto di ricerca condotto ha permesso il raggiungimento dei seguenti obiettivi: approfondire le conoscenze teoriche di funzionamento di alcuni metodi e regole facenti parte del modello WLC in un sistema complesso, considerando integralmente la struttura di prodotto e dei cicli tecnologici, dei flussi di materiali e la distribuzione degli ordini cliente. valutare l‘effetto e l‘interazione dei vari parametri di funzionamento e delle differenti logiche di WLC definiti all‘interno del modello proposto su alcuni indicatori di prestazione operativi. Testare le prestazioni di un nuovo metodo di rilascio degli ordini facente parte della categoria del load balancing. Il lavoro di tesi, attraverso un approccio simulativo, esamina i parametri costituenti il metodo WLC in un ambiente manifatturiero esistente di tipo job shop operante con logica to-order. L‘approccio simulativo consente in primo luogo di testare alcune logiche e in secondo luogo di variare tali logiche e i valori dei parametri di funzionamento del modello senza intervenire direttamente in azienda. L‘unicità ed il valore del lavoro di tesi deriva dalla complessità del modello adottato, che riproduce molto fedelmente quello aziendale. Le dimensioni del piano sperimentale sviluppato, in termini di numerosità dei fattori e dei livelli considerati costituisce un ulteriore elemento di pregio. L‘estensione del piano sperimentale consente infatti di valutare gli effetti e le interazioni di molti dei parametri costituenti il modello WLC. Le analisi dei dati sperimentali, nonché un’ulteriore analisi della letteratura scientifica di riferimento, hanno permesso di approfondire le conoscenze teoriche e le problematiche di funzionamento inerenti l’implementazione del Workload Control all’interno di un sistema manifatturiero complesso, e di individuare alcune possibili leve di intervento. Alcuni risultati si discostano fortemente da quanto presente in letteratura; questo fatto è principalmente legato alla complessità e alle verosimiglianza del modello impiegato, che si distingue nettamente da quelli stilizzati di sovente impiegati nelle ricerche di carattere simulativo
VALUTAZIONE DEI PARAMETRI E DELLE LOGICHE DI FUNZIONAMENTO DEL WORKLOAD CONTROL (WLC) TRAMITE SIMULAZIONE DI UN SISTEMA PRODUTTIVO COMPLESSO
MARTINAZZO, DAVIDE
2011
Abstract
La tesi ha come obiettivo l’approfondimento del sistema di pianificazione e controllo della produzione noto come Workload Control (WLC). Da tempo infatti è stata riconosciuta l’idea che tecniche di gestione della produzione come il Just-In-Time (JIT) non sono di facile applicazione in ambienti fortemente complessi con produzione poco ripetitiva e molto estesa in termini di varietà offerta al cliente. Alla fine degli anni ‘70, in più parti del mondo, i ricercatori hanno iniziato a sviluppare ed implementare alcuni metodi per il rilascio controllato degli ordini, noti come ORR systems (Order Review and Release), che consentissero di limitare il work-in-process in produzione ottenendo un reparto snello, prescindendo dall’utilizzo di complessi e costosi software per schedulazione. Benché il WLC sia stato sviluppato a partire dai primi anni ‘80, fin ora sono state riportate solamente una manciata di casi applicativi di successo. Il progetto di ricerca condotto ha permesso il raggiungimento dei seguenti obiettivi: approfondire le conoscenze teoriche di funzionamento di alcuni metodi e regole facenti parte del modello WLC in un sistema complesso, considerando integralmente la struttura di prodotto e dei cicli tecnologici, dei flussi di materiali e la distribuzione degli ordini cliente. valutare l‘effetto e l‘interazione dei vari parametri di funzionamento e delle differenti logiche di WLC definiti all‘interno del modello proposto su alcuni indicatori di prestazione operativi. Testare le prestazioni di un nuovo metodo di rilascio degli ordini facente parte della categoria del load balancing. Il lavoro di tesi, attraverso un approccio simulativo, esamina i parametri costituenti il metodo WLC in un ambiente manifatturiero esistente di tipo job shop operante con logica to-order. L‘approccio simulativo consente in primo luogo di testare alcune logiche e in secondo luogo di variare tali logiche e i valori dei parametri di funzionamento del modello senza intervenire direttamente in azienda. L‘unicità ed il valore del lavoro di tesi deriva dalla complessità del modello adottato, che riproduce molto fedelmente quello aziendale. Le dimensioni del piano sperimentale sviluppato, in termini di numerosità dei fattori e dei livelli considerati costituisce un ulteriore elemento di pregio. L‘estensione del piano sperimentale consente infatti di valutare gli effetti e le interazioni di molti dei parametri costituenti il modello WLC. Le analisi dei dati sperimentali, nonché un’ulteriore analisi della letteratura scientifica di riferimento, hanno permesso di approfondire le conoscenze teoriche e le problematiche di funzionamento inerenti l’implementazione del Workload Control all’interno di un sistema manifatturiero complesso, e di individuare alcune possibili leve di intervento. Alcuni risultati si discostano fortemente da quanto presente in letteratura; questo fatto è principalmente legato alla complessità e alle verosimiglianza del modello impiegato, che si distingue nettamente da quelli stilizzati di sovente impiegati nelle ricerche di carattere simulativoFile | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/175556
URN:NBN:IT:UNIPD-175556