BACKGROUND. L'eziopatogenesi dell'ipertrofia prostatica benigna (IPB) resta ad oggi in parte sconosciuta. Sempre maggior attenzione è rivolta al ruolo dell'infiammazione cronica intraghiandolare. Tale condizione determina la comparsa di LUTS (Lower Urinary Tract Symtoms) in grado di consizionare la qualità di vita (QoL) del paziente. La PEMF (Pulsed Electromagnetic ield therapy) è una metodica efficace dotata di azione antinfiammatoria. SCOPO DEL LAVORO. Valutare l'efficacia della PEMF nel ridurre il volume prostatico (PV) e la sintomatologia del minzionale. MATERIALI E METODI. Ventisette pazienti affetti da IPB sintomatica sono stati arruolati in uno studio longitudinale, prospettico e di intervento. La numerosità campionaria è stata calcolata con il modello dell'optimal-two-stage di Simon. Al baseline (V0) i pazienti si sono sottoposti ad stadiazione ematochimica, ecografica prostatica transrettale e compilazione del questionario validato IPSS (International Prostate Symptoms Score). E' stato loro consegnato il dispositivo Magcell®Microcirc (Physiomed Elektromedizin) per l'esecuzione della terapia con PEMF. Il protocollo ha previsto l'applicazione del dispositivo in sede perineale per 5 minuti a cadenza bi-giornaliera per 28 giorni. Al termine del ciclo (V1) i pazienti sono stati nuovamente ristadiati per valutare gli effetti ottenuti. La numerosità campionaria è staa dunque suddivisa in due bracci: il primo (PT - patients treatment) ha protratto la terapia con PEMF ulteriori 90 giorni, il secondo (FU - Follow-Up patients) ha interrotto la terapia sottoponendosi esclusivamente a controlli. L'intero campione è stato rivalutato a 90 giorni (V2). RISULTATI. E' stata osservata una riduzione del PV sia al V1 sia al V2: PVV0 44.5 mL (38.0;61.6) vs PVV1 42.1 mL (33.7;61.5, P = .039) vs PVV2 41.7mL (32.7;62.8, P = .045). Una riduzione anche dell'IPSS è stata osservata sia al V1 sia al V2: IPSSV0 11 (5.7;23.2) vs IPSSV1 10 (6;16, P = .045) vs IPSSV2 9 (6;14, P = .015). Non sono emerse differenze statisticamente significative tra i due bracci in termini di PV ed IPSS al V2. Una migliore risposta in termini di riduzione del PV è stata osservata in pazienti non affetti da sindrome metabolica (ΔPVV1nMetS −4.7 mL, 95%CI −7.3;‐2.0) rispetto ai pazienti affetti da tale condizione (ΔPVV1MetS 1.7 mL, 95%CI −2.69;6.1)(P = .017, Relative RiskMetS = 6). DISCUSSIONE. Una riduzione statisticamente significativa del PV e l'IPSS è stata evidenziata dopo soli 28 giorni di terapia con PEMF. Non si sono registrati eventi avversi. I pazienti hanno mostrato buona compliance al trattamento. CONCLUSIONE. La PEMF può costituire una metodica di trattamento efficace e non invasiva in pazienti affetti da IPB sintomatica unfit per terapie convenzionali e preferibilmente indenni da sindome metabolica.
L'utilizzo della P.E.M.F. in pazienti affetti da ipertrofia prostatica benigna. Effetti su volume ghiandolare e sintomatologia urinaria in uno studio pilota
OLIVIERI, VALERIO
2020
Abstract
BACKGROUND. L'eziopatogenesi dell'ipertrofia prostatica benigna (IPB) resta ad oggi in parte sconosciuta. Sempre maggior attenzione è rivolta al ruolo dell'infiammazione cronica intraghiandolare. Tale condizione determina la comparsa di LUTS (Lower Urinary Tract Symtoms) in grado di consizionare la qualità di vita (QoL) del paziente. La PEMF (Pulsed Electromagnetic ield therapy) è una metodica efficace dotata di azione antinfiammatoria. SCOPO DEL LAVORO. Valutare l'efficacia della PEMF nel ridurre il volume prostatico (PV) e la sintomatologia del minzionale. MATERIALI E METODI. Ventisette pazienti affetti da IPB sintomatica sono stati arruolati in uno studio longitudinale, prospettico e di intervento. La numerosità campionaria è stata calcolata con il modello dell'optimal-two-stage di Simon. Al baseline (V0) i pazienti si sono sottoposti ad stadiazione ematochimica, ecografica prostatica transrettale e compilazione del questionario validato IPSS (International Prostate Symptoms Score). E' stato loro consegnato il dispositivo Magcell®Microcirc (Physiomed Elektromedizin) per l'esecuzione della terapia con PEMF. Il protocollo ha previsto l'applicazione del dispositivo in sede perineale per 5 minuti a cadenza bi-giornaliera per 28 giorni. Al termine del ciclo (V1) i pazienti sono stati nuovamente ristadiati per valutare gli effetti ottenuti. La numerosità campionaria è staa dunque suddivisa in due bracci: il primo (PT - patients treatment) ha protratto la terapia con PEMF ulteriori 90 giorni, il secondo (FU - Follow-Up patients) ha interrotto la terapia sottoponendosi esclusivamente a controlli. L'intero campione è stato rivalutato a 90 giorni (V2). RISULTATI. E' stata osservata una riduzione del PV sia al V1 sia al V2: PVV0 44.5 mL (38.0;61.6) vs PVV1 42.1 mL (33.7;61.5, P = .039) vs PVV2 41.7mL (32.7;62.8, P = .045). Una riduzione anche dell'IPSS è stata osservata sia al V1 sia al V2: IPSSV0 11 (5.7;23.2) vs IPSSV1 10 (6;16, P = .045) vs IPSSV2 9 (6;14, P = .015). Non sono emerse differenze statisticamente significative tra i due bracci in termini di PV ed IPSS al V2. Una migliore risposta in termini di riduzione del PV è stata osservata in pazienti non affetti da sindrome metabolica (ΔPVV1nMetS −4.7 mL, 95%CI −7.3;‐2.0) rispetto ai pazienti affetti da tale condizione (ΔPVV1MetS 1.7 mL, 95%CI −2.69;6.1)(P = .017, Relative RiskMetS = 6). DISCUSSIONE. Una riduzione statisticamente significativa del PV e l'IPSS è stata evidenziata dopo soli 28 giorni di terapia con PEMF. Non si sono registrati eventi avversi. I pazienti hanno mostrato buona compliance al trattamento. CONCLUSIONE. La PEMF può costituire una metodica di trattamento efficace e non invasiva in pazienti affetti da IPB sintomatica unfit per terapie convenzionali e preferibilmente indenni da sindome metabolica.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/175889
URN:NBN:IT:UNIROMA1-175889