Un numero consistente di opere letterarie elaborate e pubblicate in Spagna negli ultimi anni presenta all’interno delle rispettive trame il tema ricorrente della memoria della guerra civile spagnola e della successiva dittatura franchista. Proposta da autori impossibilitati a ricorrere a un’esperienza biografica degli eventi che narrano, questa tipologia narrativa si incarica di esplicitare in forma romanzata eventi dolorosi che, ancora oggi, sembrano conservare il loro carattere conflittuale e traumatico. Il lavoro si propone di approfondire il riflesso letterario che la memoria del conflitto del 1936-1939 conserva all’interno della narrativa peninsulare di seconda e terza generazione. Obiettivo della ricerca è la definizione delle modalità, strategie e finalità di rappresentazione transgenerazionale della guerra e delle sue sequele mnemoniche, con un’attenzione specifica per la nozione di trauma storico ereditato, in dialogo con le suggestioni provenienti dal dibattito socio-politico spagnolo degli ultimi due decenni. In primo luogo, la tesi affronta una discussione semiotica e pluridisciplinare della nozione nebulosa della ‘memoria’, occupandosi in particolare del discusso sintagma ‘memoria storica’, che tenta di definire facendo convergere apporti neurologici, psicanalitici, sociologici e storiografici. In un secondo momento, approccia la memoria del conflitto come un divenire emotivo, soffermandosi sui diversi discorsi dominanti che, in prospettiva diacronica, hanno restituito un’immagine dello stesso dal momento della sua conclusione fino ai giorni nostri (in particolare, il Franchismo, la transizione e lo stato democratico). Nucleo centrale dell’argomentazione proposta è una serie di considerazioni relative alla persistenza mnemonica del conflitto nella narrativa contemporanea, con un interesse specifico per la questione generazionale (per affrontare la quale si fa ricorso alle teorie sulla postmemoria di Marianne Hirsch); l’analisi dell’influenza del mercato e del motivo della spettralità nella recente super-produzione memorialista; la rassegna delle etichette formali applicate dalla critica al corpus analizzato; la tipologia rappresentativa del ‘passato a partire dal presente’; e, da ultimo, il commento della narrativizzazione della violenza. Completa il testo un’analisi specifica ed esemplificativa di quattro romanzi selezionati come particolarmente rappresentativi, ovvero La voz dormida di Dulce Chacón (2002); ¡Otra maldita novela sobre la guerra civil! di Isaac Rosa (2007); El corazón helado di Almudena grandes (2007) e Ayer no más di Andrés Trapiello (2012).
La memoria transgeneracional: presencia y persistencia de la guerra civil en la narrativa española contemporánea
ROSSI, MAURA
2015
Abstract
Un numero consistente di opere letterarie elaborate e pubblicate in Spagna negli ultimi anni presenta all’interno delle rispettive trame il tema ricorrente della memoria della guerra civile spagnola e della successiva dittatura franchista. Proposta da autori impossibilitati a ricorrere a un’esperienza biografica degli eventi che narrano, questa tipologia narrativa si incarica di esplicitare in forma romanzata eventi dolorosi che, ancora oggi, sembrano conservare il loro carattere conflittuale e traumatico. Il lavoro si propone di approfondire il riflesso letterario che la memoria del conflitto del 1936-1939 conserva all’interno della narrativa peninsulare di seconda e terza generazione. Obiettivo della ricerca è la definizione delle modalità, strategie e finalità di rappresentazione transgenerazionale della guerra e delle sue sequele mnemoniche, con un’attenzione specifica per la nozione di trauma storico ereditato, in dialogo con le suggestioni provenienti dal dibattito socio-politico spagnolo degli ultimi due decenni. In primo luogo, la tesi affronta una discussione semiotica e pluridisciplinare della nozione nebulosa della ‘memoria’, occupandosi in particolare del discusso sintagma ‘memoria storica’, che tenta di definire facendo convergere apporti neurologici, psicanalitici, sociologici e storiografici. In un secondo momento, approccia la memoria del conflitto come un divenire emotivo, soffermandosi sui diversi discorsi dominanti che, in prospettiva diacronica, hanno restituito un’immagine dello stesso dal momento della sua conclusione fino ai giorni nostri (in particolare, il Franchismo, la transizione e lo stato democratico). Nucleo centrale dell’argomentazione proposta è una serie di considerazioni relative alla persistenza mnemonica del conflitto nella narrativa contemporanea, con un interesse specifico per la questione generazionale (per affrontare la quale si fa ricorso alle teorie sulla postmemoria di Marianne Hirsch); l’analisi dell’influenza del mercato e del motivo della spettralità nella recente super-produzione memorialista; la rassegna delle etichette formali applicate dalla critica al corpus analizzato; la tipologia rappresentativa del ‘passato a partire dal presente’; e, da ultimo, il commento della narrativizzazione della violenza. Completa il testo un’analisi specifica ed esemplificativa di quattro romanzi selezionati come particolarmente rappresentativi, ovvero La voz dormida di Dulce Chacón (2002); ¡Otra maldita novela sobre la guerra civil! di Isaac Rosa (2007); El corazón helado di Almudena grandes (2007) e Ayer no más di Andrés Trapiello (2012).File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/175936
URN:NBN:IT:UNIPD-175936