Scopo del presente lavoro è l'analisi dell'effettiva compatibilità tra il principio del ne bis in idem convenzionale ed il sistema repressivo del c.d. "doppio binario" sanzionatorio, con particolare riferimento alla possibilità di una doppia sanzione, penale ed amministrativa, nei confronti dello stesso soggetto in risposta alla commissione di un fatto illecito sostanzialmente unitario. Chiarito il rilievo del ne bis in idem nell'attuale ordinamento giuridico nazionale e sovranazionale, la ricerca proposta mira a definire la nozione autonoma di matière pénale, anche alla luce della qualificazione dell'illecito e della procedura amministrativa come "sostanzialmente" penali sulla base dei c.d. criteri di Engel, nonché i concetti di idem e di bis elaborati dalla Corte di Strasburgo e ripresi in buona parte dalla Corte di giustizia e viceversa. Successivamente si è tentato di individuare e di evidenziare, in termini propositivi, talune possibili interpretazioni dei criteri ermeneutici attualmente utilizzati in materia di concorso di norme nel contesto dell'ordinamento nazionale, che risultino conformi alle indicazioni provenienti dalle Corti europee. Nell'ultima parte del lavoro, infine, sono state proposte talune soluzioni tecnico-giuridiche idonee a garantire l'efficiente funzionamento del sistema sanzionatorio: in particolare, una delle possibili soluzioni potrebbe forse essere individuata nell'attribuzione al solo giudice penale del potere di irrogare sia le sanzioni penali sia quelle amministrative punitive, nell'ambito di un unico procedimento che presuppone una valutazione unitaria del fatto concretamente realizzato.
La compatibilità del sistema repressivo del "doppio binario" sanzionatorio con il diritto fondamentale al ne bis in idem: tra prospettiva interna ed europea.
CARERI, ALESSIA
2018
Abstract
Scopo del presente lavoro è l'analisi dell'effettiva compatibilità tra il principio del ne bis in idem convenzionale ed il sistema repressivo del c.d. "doppio binario" sanzionatorio, con particolare riferimento alla possibilità di una doppia sanzione, penale ed amministrativa, nei confronti dello stesso soggetto in risposta alla commissione di un fatto illecito sostanzialmente unitario. Chiarito il rilievo del ne bis in idem nell'attuale ordinamento giuridico nazionale e sovranazionale, la ricerca proposta mira a definire la nozione autonoma di matière pénale, anche alla luce della qualificazione dell'illecito e della procedura amministrativa come "sostanzialmente" penali sulla base dei c.d. criteri di Engel, nonché i concetti di idem e di bis elaborati dalla Corte di Strasburgo e ripresi in buona parte dalla Corte di giustizia e viceversa. Successivamente si è tentato di individuare e di evidenziare, in termini propositivi, talune possibili interpretazioni dei criteri ermeneutici attualmente utilizzati in materia di concorso di norme nel contesto dell'ordinamento nazionale, che risultino conformi alle indicazioni provenienti dalle Corti europee. Nell'ultima parte del lavoro, infine, sono state proposte talune soluzioni tecnico-giuridiche idonee a garantire l'efficiente funzionamento del sistema sanzionatorio: in particolare, una delle possibili soluzioni potrebbe forse essere individuata nell'attribuzione al solo giudice penale del potere di irrogare sia le sanzioni penali sia quelle amministrative punitive, nell'ambito di un unico procedimento che presuppone una valutazione unitaria del fatto concretamente realizzato.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/176099
URN:NBN:IT:UNIPD-176099