Alla luce del recente rapporto della Commissione sulla Misura della Performance Economica e del progresso Sociale (CMEPSP), composta anche da Joseph Stiglitz, Amartya Sen e Jean Paul Fitoussi, gli indicatori statistici sono importanti per il design e la valutazione delle politiche pubbliche in termini di progresso sociale (Stiglitz, Sen, and Fitoussi, 2009). L'obiettivo principale della tesi in oggetto è l'analisi dell'informazione fornita dagli indici di vulnerabilità alla povertà e disuguaglianza. Il primo capitolo confronta in termini empirici le misure individuali di vulnerabilità alla povertà proposte in letteratura. Lo scopo è capire quale sia l'indice più preciso nel predire la povertà, affinchè questo possa essere utilizzato come fonte di informazione per le politiche pubbliche. La Receiver Operating Characteristic (ROC) curve, i coefficenti di correlazione di Pearson e Spearman sono utilizzati come criteri per la valutazione della precisione. Usando dati del British Household Panel Survey (BHPS), del German Socio-Economic Panel (SOEP) e della Survey on Household Income and Wealth (SHIW), i risultati mostrano che possono essere identificate due categorie di indici, high- e low-performers; fra i primi, l'indice proposto da Dutta, Foster, and Mishra (2011) è il più preciso nell'identificare i futuri poveri. Il secondo capitolo applica una scomposizione non parametrica dell'indice di povertà Foster-Greer-Thorbecke alla vulnerabilità alla povertà individuale. Questo approccio mostra come il rischio di povertà può essere espresso come funzione di incidenza attesa, intensità attesa e variabilità negativa attesa. La scomposizione proposta è utile in termini di politiche di risk management per le informazioni circa le caratteristiche del rischio di povertà. Il capitolo prevede due illustrazioni empiriche con dati del British Household Panel Survey e della Survey on Household Income and Wealth. Il terzo capitolo di focalizza sugli indici di disuguaglianza. Secondo Atkinson (1971), la disuguaglianza attribuibile all'età è irrilevante se l'interesse è concentrato nella distribuzione di reddito e ricchezza di lungo periodo (lifetime perspective). Riguardo ciò, il terzo capitolo propone delle misure di disuguaglianza basate sulla ricchezza netta e corrette per l'effetto dei cambiamenti demografici nella popolazione italiana fra il 1991 ed il 2008. Utilizzando i dati della Survey on Household Income and Wealth della Banca d'Italia, i risultati confermano quanto già osservato in letteratura: gli aggiustamenti demografici non risultano determinanti nella dinamica della disuguaglianza in termini di ricchezza netta.
Essays on vulnerability to poverty and inequality
CELIDONI, MARTINA
2012
Abstract
Alla luce del recente rapporto della Commissione sulla Misura della Performance Economica e del progresso Sociale (CMEPSP), composta anche da Joseph Stiglitz, Amartya Sen e Jean Paul Fitoussi, gli indicatori statistici sono importanti per il design e la valutazione delle politiche pubbliche in termini di progresso sociale (Stiglitz, Sen, and Fitoussi, 2009). L'obiettivo principale della tesi in oggetto è l'analisi dell'informazione fornita dagli indici di vulnerabilità alla povertà e disuguaglianza. Il primo capitolo confronta in termini empirici le misure individuali di vulnerabilità alla povertà proposte in letteratura. Lo scopo è capire quale sia l'indice più preciso nel predire la povertà, affinchè questo possa essere utilizzato come fonte di informazione per le politiche pubbliche. La Receiver Operating Characteristic (ROC) curve, i coefficenti di correlazione di Pearson e Spearman sono utilizzati come criteri per la valutazione della precisione. Usando dati del British Household Panel Survey (BHPS), del German Socio-Economic Panel (SOEP) e della Survey on Household Income and Wealth (SHIW), i risultati mostrano che possono essere identificate due categorie di indici, high- e low-performers; fra i primi, l'indice proposto da Dutta, Foster, and Mishra (2011) è il più preciso nell'identificare i futuri poveri. Il secondo capitolo applica una scomposizione non parametrica dell'indice di povertà Foster-Greer-Thorbecke alla vulnerabilità alla povertà individuale. Questo approccio mostra come il rischio di povertà può essere espresso come funzione di incidenza attesa, intensità attesa e variabilità negativa attesa. La scomposizione proposta è utile in termini di politiche di risk management per le informazioni circa le caratteristiche del rischio di povertà. Il capitolo prevede due illustrazioni empiriche con dati del British Household Panel Survey e della Survey on Household Income and Wealth. Il terzo capitolo di focalizza sugli indici di disuguaglianza. Secondo Atkinson (1971), la disuguaglianza attribuibile all'età è irrilevante se l'interesse è concentrato nella distribuzione di reddito e ricchezza di lungo periodo (lifetime perspective). Riguardo ciò, il terzo capitolo propone delle misure di disuguaglianza basate sulla ricchezza netta e corrette per l'effetto dei cambiamenti demografici nella popolazione italiana fra il 1991 ed il 2008. Utilizzando i dati della Survey on Household Income and Wealth della Banca d'Italia, i risultati confermano quanto già osservato in letteratura: gli aggiustamenti demografici non risultano determinanti nella dinamica della disuguaglianza in termini di ricchezza netta.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/176180
URN:NBN:IT:UNIPD-176180