Il gioco d’azzardo problematico nei giovani è ormai un emergente problema di salute pubblica in molti Stati. Il disturbo da gioco d’azzardo è una condizione multidimensionale caratterizzata da determinanti bio-psico-sociali che includono processi psicologici, caratteristiche individuali di personalità, influenze sociali e familiari e stressor ambientali. Gli studi basati su questa prospettiva multidimensionale del gioco d’azzardo sono ancora pochi. Per esempio, alcune limitazioni dell’attuale letteratura scientifica sul gioco d’azzardo giovanile sono: (i) la scarsa attenzione ai fattori comportamentali adolescenziali modificabili e all’ambiente sociale che favoriscono lo sviluppo del gioco d’azzardo problematico (Scholes-Balog, Hemphill, Dowling, & Toumbourou, 2014); (ii) pochi studi hanno indagato gli effetti di mediazione del contesto nella relazione gioco d’azzardo-caratteristiche individuali e viceversa (Ariyabuddhiphongs, 2013); (iii) nonostante l’impulsività sia stata associata al gioco d’azzardo in diversi studi, i meccanismi psicologici attraverso i quali può influenzare il disturbo da gioco d’azzardo non sono tuttora particolarmente chiari (Kraplin et al., 2014). In accordo con i framework teorici per lo sviluppo del gioco d’azzardo tra i giovani (Barnes, Welte, Hoffman, & Dintcheff, 1999) e del harmful gambling (Abbot et al., 2013), il presente progetto di ricerca ha lo scopo di contribuire alla letteratura esistente focalizzandosi sull’interazione tra fattori socio demografici, individuali/psicologici, della socializzazione e contestuali nell’influenzare il gioco d’azzardo problematico in adolescenti e giovani adulti. Studio 1: Il primo studio ha indagato il ruolo degli indicatori socioeconomici di welfare e le pratiche familiari nello spiegare il possibile gioco d’azzardo problematico durante l’adolescenza. E’ stato utilizzato un modello multilivello per valutare l’impatto delle influenze genitoriali (regole, cura e monitoring/conoscenza: a livello individuale) e contestuali (prodotto interno lordo, spesa in salute pubblica, benefici economici per famiglia/bambini: a livello aggregato di nazione) sul possibile gioco d’azzardo problematico in un campione rappresentativo di studenti che vivono in nove Stati Europei. I dati sono stati ottenuti dallo studio 2011 European School Survey Project on Alcohol and Other Drugs – ESPAD (n = 29952; 53% femmine; studenti sedicenni). Gli studenti che percepivano maggiore monitoring/conoscenza genitoriale e cura hanno riportato un minore coinvolgimento nel possibile gioco d’azzardo problematico. In aggiunta, gli studenti che hanno dichiarato di percepire maggiori regole fissate dai genitori avevano una maggiore probabilità di essere possibili giocatori d’azzardo problematici. A livello aggregato, la spesa di welfare in salute pubblica è risultata associata negativamente al possibile gioco d’azzardo problematico. Studio 2: Tra le pratiche genitoriali che influenzano il gioco d’azzardo adolescenziale nel primo studio, il secondo studio si è focalizzato sull’effetto protettivo che i genitori caratterizzati da alti livelli di conoscenza circa le attività dei figli possono avere nel prevenire o impedire il gioco d’azzardo giovanile, con lo scopo di elucidare alcuni dei meccanismi responsabili di questa associazione. I dati sono stati ottenuti dallo studio ESPAD®Italia2012 (European School Survey Project on Alcohol and Other Drugs) e si riferiscono ad un campione rappresentativo della popolazione italiana (n = 19573; 54% femmine; età media = 17.11 anni, DS = 1.43). Nello studio 2, una path analisi è stata utilizzata per testare un modello integrativo che lega la conoscenza genitoriale dell’attività dei figli con il gioco d’azzardo adolescenziale, valutando contemporaneamente gli effetti di mediazione degli atteggiamenti relativi al gioco d’azzardo (l’approvazione individuale del gioco d’azzardo degli adolescenti; la percezione del rischio del gioco d’azzardo; e le norme descrittive sul gioco d’azzardo condivise con gli amici). I risultati hanno dimostrato che gli adolescenti che hanno dichiarato di percepire maggiori livelli di conoscenza genitoriale avevano maggiore probabilità di disapprovare il gioco d’azzardo ed avere maggiore consapevolezza della sua pericolosità; questi fattori, a loro volta, sono risultati negativamente associati alla frequenza di gioco d’azzardo. Tali studenti con alti livelli di conoscenza genitoriale percepita avevano inoltre una minore probabilità di percepire i loro amici come giocatori d’azzardo, fattore a sua volta negativamente associato alla frequenza di gioco d’azzardo. Studi 3-4: Il terzo e quarto studio hanno indagato come gli atteggiamenti relativi al gioco d’azzardo (per esempio la percezione dei rischi e dei benefici del gioco d’azzardo) e i processi decisionali possano spiegare i comportamenti di gioco d’azzardo tramite lo studio del loro coinvolgimento a livello dei meccanismi psicologici che sottolineano l’influenza dell’impulsività sul gioco d’azzardo problematico. Nonostante i tratti d’impulsività siano stati collegati al gioco d’azzardo problematico, si ha una scarsa conoscenza dei meccanismi psicologici che spiegano tale associazione. Gli scopi degli studi 3-4 erano di esaminare un modello teorico che colleghi i tratti d’impulsività ai problemi di gioco d’azzardo considerando il ruolo delle motivazioni al gioco d’azzardo (Studio 3) e i processi di decision-making (Studio 4) come possibili mediatori. I partecipanti agli studi erano studenti iscritti in scuole pubbliche di secondo grado o università pubbliche. Nello studio 3 (n = 594; 73% maschi; età media = 19.92 anni; DS = 2.91), i giovani che tendevano ad agire d’impulso mentre provavano delle intense emozioni positive riportavano maggiori motivazioni di coping e di rinforzo al gioco d’azzardo, che a loro volta erano positivamente relate ai problemi di gioco d’azzardo. In aggiunta, giovani caratterizzati da alti livelli di sensation seeking avevano maggiore probabilità di riportare livelli più alti di motivazioni di rinforzo al gioco d’azzardo, che a loro volta erano positivamente associati ai problemi di gioco d’azzardo. Specifiche associazioni tra tratti d’impulsività, motivazioni al gioco d’azzardo e problemi di gioco d’azzardo erano significative solo in giovani che percepivano bassi rischi ed elevati benefici del gioco d’azzardo. Nello studio 4 (n = 986; 64% maschi; età media = 19.51 anni; DS = 2.30), i giovani che tendevano a comportarsi impulsivamente mentre provavano intense emozioni avevano maggiori probabilità di riportare bassi livelli di decision-making deliberativa e maggiori preferenze per rinforzi immediati ed economicamente sconvenienti, che a loro volta erano positivamente relati ai problemi di gioco d’azzardo. In conclusione, presi insieme, i risultati dei quattro studi suggeriscono che la frequenza ed i problemi di gioco d’azzardo sono il risultato sia di caratteristiche individuali che contestuali (Lussier, Derevensky, Gupta, & Vitaro, 2014). In accordo con i framework teorici per lo sviluppo del gioco d’azzardo tra i giovani (Barnes, Welte, Hoffman, & Dintcheff, 1999) e del harmful gambling (Abbot et al., 2013), questi risultati rappresentano un esempio originale di come caratteristiche individuali e contesto sociale possano interagire nell’influenzare il comportamento dell’individuo. Questi risultati possono anche avere importanti implicazioni per i programmi di prevenzione al gioco d’azzardo e le future politiche sociali di welfare.
AN EMPIRICAL INVESTIGATION INTO THE INDIVIDUAL AND CONTEXTUAL FACTORS IN ADOLESCENT GAMBLING
CANALE, NATALE
2016
Abstract
Il gioco d’azzardo problematico nei giovani è ormai un emergente problema di salute pubblica in molti Stati. Il disturbo da gioco d’azzardo è una condizione multidimensionale caratterizzata da determinanti bio-psico-sociali che includono processi psicologici, caratteristiche individuali di personalità, influenze sociali e familiari e stressor ambientali. Gli studi basati su questa prospettiva multidimensionale del gioco d’azzardo sono ancora pochi. Per esempio, alcune limitazioni dell’attuale letteratura scientifica sul gioco d’azzardo giovanile sono: (i) la scarsa attenzione ai fattori comportamentali adolescenziali modificabili e all’ambiente sociale che favoriscono lo sviluppo del gioco d’azzardo problematico (Scholes-Balog, Hemphill, Dowling, & Toumbourou, 2014); (ii) pochi studi hanno indagato gli effetti di mediazione del contesto nella relazione gioco d’azzardo-caratteristiche individuali e viceversa (Ariyabuddhiphongs, 2013); (iii) nonostante l’impulsività sia stata associata al gioco d’azzardo in diversi studi, i meccanismi psicologici attraverso i quali può influenzare il disturbo da gioco d’azzardo non sono tuttora particolarmente chiari (Kraplin et al., 2014). In accordo con i framework teorici per lo sviluppo del gioco d’azzardo tra i giovani (Barnes, Welte, Hoffman, & Dintcheff, 1999) e del harmful gambling (Abbot et al., 2013), il presente progetto di ricerca ha lo scopo di contribuire alla letteratura esistente focalizzandosi sull’interazione tra fattori socio demografici, individuali/psicologici, della socializzazione e contestuali nell’influenzare il gioco d’azzardo problematico in adolescenti e giovani adulti. Studio 1: Il primo studio ha indagato il ruolo degli indicatori socioeconomici di welfare e le pratiche familiari nello spiegare il possibile gioco d’azzardo problematico durante l’adolescenza. E’ stato utilizzato un modello multilivello per valutare l’impatto delle influenze genitoriali (regole, cura e monitoring/conoscenza: a livello individuale) e contestuali (prodotto interno lordo, spesa in salute pubblica, benefici economici per famiglia/bambini: a livello aggregato di nazione) sul possibile gioco d’azzardo problematico in un campione rappresentativo di studenti che vivono in nove Stati Europei. I dati sono stati ottenuti dallo studio 2011 European School Survey Project on Alcohol and Other Drugs – ESPAD (n = 29952; 53% femmine; studenti sedicenni). Gli studenti che percepivano maggiore monitoring/conoscenza genitoriale e cura hanno riportato un minore coinvolgimento nel possibile gioco d’azzardo problematico. In aggiunta, gli studenti che hanno dichiarato di percepire maggiori regole fissate dai genitori avevano una maggiore probabilità di essere possibili giocatori d’azzardo problematici. A livello aggregato, la spesa di welfare in salute pubblica è risultata associata negativamente al possibile gioco d’azzardo problematico. Studio 2: Tra le pratiche genitoriali che influenzano il gioco d’azzardo adolescenziale nel primo studio, il secondo studio si è focalizzato sull’effetto protettivo che i genitori caratterizzati da alti livelli di conoscenza circa le attività dei figli possono avere nel prevenire o impedire il gioco d’azzardo giovanile, con lo scopo di elucidare alcuni dei meccanismi responsabili di questa associazione. I dati sono stati ottenuti dallo studio ESPAD®Italia2012 (European School Survey Project on Alcohol and Other Drugs) e si riferiscono ad un campione rappresentativo della popolazione italiana (n = 19573; 54% femmine; età media = 17.11 anni, DS = 1.43). Nello studio 2, una path analisi è stata utilizzata per testare un modello integrativo che lega la conoscenza genitoriale dell’attività dei figli con il gioco d’azzardo adolescenziale, valutando contemporaneamente gli effetti di mediazione degli atteggiamenti relativi al gioco d’azzardo (l’approvazione individuale del gioco d’azzardo degli adolescenti; la percezione del rischio del gioco d’azzardo; e le norme descrittive sul gioco d’azzardo condivise con gli amici). I risultati hanno dimostrato che gli adolescenti che hanno dichiarato di percepire maggiori livelli di conoscenza genitoriale avevano maggiore probabilità di disapprovare il gioco d’azzardo ed avere maggiore consapevolezza della sua pericolosità; questi fattori, a loro volta, sono risultati negativamente associati alla frequenza di gioco d’azzardo. Tali studenti con alti livelli di conoscenza genitoriale percepita avevano inoltre una minore probabilità di percepire i loro amici come giocatori d’azzardo, fattore a sua volta negativamente associato alla frequenza di gioco d’azzardo. Studi 3-4: Il terzo e quarto studio hanno indagato come gli atteggiamenti relativi al gioco d’azzardo (per esempio la percezione dei rischi e dei benefici del gioco d’azzardo) e i processi decisionali possano spiegare i comportamenti di gioco d’azzardo tramite lo studio del loro coinvolgimento a livello dei meccanismi psicologici che sottolineano l’influenza dell’impulsività sul gioco d’azzardo problematico. Nonostante i tratti d’impulsività siano stati collegati al gioco d’azzardo problematico, si ha una scarsa conoscenza dei meccanismi psicologici che spiegano tale associazione. Gli scopi degli studi 3-4 erano di esaminare un modello teorico che colleghi i tratti d’impulsività ai problemi di gioco d’azzardo considerando il ruolo delle motivazioni al gioco d’azzardo (Studio 3) e i processi di decision-making (Studio 4) come possibili mediatori. I partecipanti agli studi erano studenti iscritti in scuole pubbliche di secondo grado o università pubbliche. Nello studio 3 (n = 594; 73% maschi; età media = 19.92 anni; DS = 2.91), i giovani che tendevano ad agire d’impulso mentre provavano delle intense emozioni positive riportavano maggiori motivazioni di coping e di rinforzo al gioco d’azzardo, che a loro volta erano positivamente relate ai problemi di gioco d’azzardo. In aggiunta, giovani caratterizzati da alti livelli di sensation seeking avevano maggiore probabilità di riportare livelli più alti di motivazioni di rinforzo al gioco d’azzardo, che a loro volta erano positivamente associati ai problemi di gioco d’azzardo. Specifiche associazioni tra tratti d’impulsività, motivazioni al gioco d’azzardo e problemi di gioco d’azzardo erano significative solo in giovani che percepivano bassi rischi ed elevati benefici del gioco d’azzardo. Nello studio 4 (n = 986; 64% maschi; età media = 19.51 anni; DS = 2.30), i giovani che tendevano a comportarsi impulsivamente mentre provavano intense emozioni avevano maggiori probabilità di riportare bassi livelli di decision-making deliberativa e maggiori preferenze per rinforzi immediati ed economicamente sconvenienti, che a loro volta erano positivamente relati ai problemi di gioco d’azzardo. In conclusione, presi insieme, i risultati dei quattro studi suggeriscono che la frequenza ed i problemi di gioco d’azzardo sono il risultato sia di caratteristiche individuali che contestuali (Lussier, Derevensky, Gupta, & Vitaro, 2014). In accordo con i framework teorici per lo sviluppo del gioco d’azzardo tra i giovani (Barnes, Welte, Hoffman, & Dintcheff, 1999) e del harmful gambling (Abbot et al., 2013), questi risultati rappresentano un esempio originale di come caratteristiche individuali e contesto sociale possano interagire nell’influenzare il comportamento dell’individuo. Questi risultati possono anche avere importanti implicazioni per i programmi di prevenzione al gioco d’azzardo e le future politiche sociali di welfare.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/176328
URN:NBN:IT:UNIPD-176328