Le deformita' ossee rappresentano un problema relativamente comune in mediacina veterinaria. Queste alterazioni sono frequentemente associate ad alcune delle principali patologie ortopediche dell'arto posteriore che comunemente affliggono i nostri animali, come per esempio la displasia dell'anca, la rottura del legamento crociato craniale e la lussazione di rotula. E' stato dimostrata la necessita' di eseguire planning preoperatori accurati e precisi, cio' risulta fondamentale per il successo di eventuali chirurgie correttive. Le principali linee guida per la misurazione delle deviazioni ossee sono state studiate nel corso degli anni e ad oggi persiste un ampio dibattito su quale possa essere considerato il metodo migliore per una valutazione delle deformita'. Sono stati suggeriti diversi metodi per la misura degli angoli femorali e tibiali, alcuni lavori suggeriscono l'impiego di tac e risonanza magnetica. Durante gli ultimi anni sono stati proposti metodi innovativi che combinano le metodologie tradizionali con l'impiego di elaborati software ingegneristici per la rielaborazione delle immagini e creazione di modelli tridimensionali. Nonostante sia stato suggerito l'impego di diverse tecniche, nel panorama odierno la radiografia continua a rappresentare il metodo piu' comunemente utilizzato per l'interpretazione delle deformita' scheletriche dell'arto posteriore. Questo studio vuole confrontare un modello 3-dimensionale e il metodo radiografico standard nella valutazione degli angoli femorali e tibiali. Sono stati ottenuti otto cadaveri di cani adulti, deceduti per cause esterne allo studio. Tutti i soggetti sono stati sottoposti a studio radiografico di entrambi gli arti posteriori, eseguendo quattro proiezioni standard: una proiezione ventrodorsale “a cane seduto”, una proiezione mediolaterale del femore, una caudocraniale ed una mediolaterale del ginocchio e della gamba. Tutte le radiografie incluse nel presente studio sono state selezionate in termini di qualita' e posizionamento da tre diversi operatori. E' stata quidi eseguita la valutazione dell'angolo cervico-diafisario, dell'aLPFA, mLPFA e mMDFA, l'angolo di versione e l'angolo di varismo femorale per il femore, e dell'angolo mMPTA, mMDTA e MAD, per la tibia, utilizzando alcuni dei principali metodi descritti in letteratura. Dopo l'esecuzione delle proiezioni radiografiche, sono stati scheletrizzati i femori e le tibie risparmiando la cartilagine articolare. L'immagine di ogni osso e' stata quindi acquisita tramite l'impiego di uno scanner per creare successivamente un modello tridimensionale. Usando il programma RAPIDFORM 2006 (Inus Technology INC.) abbiamo potuto lavorare con il nostro modello per valutare tutti I valori precedentemente calcolati nell'immagine radiografica. L'errore medio nella valutazione del mLPFA , mMDFA , mMPTA and mMDTA, e' stato inferiore al 5% confrontando il modello bidimensionale con quello tridimensionale. Basandoci su questi risultati ci sentiamo di suggerire che le metodologie radiografiche descritte possono essere utilizzate per diagnosticare e quantificare le deformita' degli arti posteriori con una buona accuratezza. I valori ottenuti per gli angli aLPFA e aMDFA sono stati accettabili in tre dei quettro metodi applicati mentre il metodo che meglio ha rappresentato l'angolo crevico-diafisario e' risultato dalla combinazione dell'utilizzo dell'asse cervicale Symax con l'anatomico di Kowalesky . I metodi utilizzati per il calcolo degli angoli di varismo femorale, verione e MAD sono risultati non accettabili con un valore del parametro p significativamente > 0.1 in tutti I casi.

Comparison of a 3-dimensional model and standard radiographic evaluation of femoral and tibial angles in the dog

MEGGIOLARO, SILVIA
2009

Abstract

Le deformita' ossee rappresentano un problema relativamente comune in mediacina veterinaria. Queste alterazioni sono frequentemente associate ad alcune delle principali patologie ortopediche dell'arto posteriore che comunemente affliggono i nostri animali, come per esempio la displasia dell'anca, la rottura del legamento crociato craniale e la lussazione di rotula. E' stato dimostrata la necessita' di eseguire planning preoperatori accurati e precisi, cio' risulta fondamentale per il successo di eventuali chirurgie correttive. Le principali linee guida per la misurazione delle deviazioni ossee sono state studiate nel corso degli anni e ad oggi persiste un ampio dibattito su quale possa essere considerato il metodo migliore per una valutazione delle deformita'. Sono stati suggeriti diversi metodi per la misura degli angoli femorali e tibiali, alcuni lavori suggeriscono l'impiego di tac e risonanza magnetica. Durante gli ultimi anni sono stati proposti metodi innovativi che combinano le metodologie tradizionali con l'impiego di elaborati software ingegneristici per la rielaborazione delle immagini e creazione di modelli tridimensionali. Nonostante sia stato suggerito l'impego di diverse tecniche, nel panorama odierno la radiografia continua a rappresentare il metodo piu' comunemente utilizzato per l'interpretazione delle deformita' scheletriche dell'arto posteriore. Questo studio vuole confrontare un modello 3-dimensionale e il metodo radiografico standard nella valutazione degli angoli femorali e tibiali. Sono stati ottenuti otto cadaveri di cani adulti, deceduti per cause esterne allo studio. Tutti i soggetti sono stati sottoposti a studio radiografico di entrambi gli arti posteriori, eseguendo quattro proiezioni standard: una proiezione ventrodorsale “a cane seduto”, una proiezione mediolaterale del femore, una caudocraniale ed una mediolaterale del ginocchio e della gamba. Tutte le radiografie incluse nel presente studio sono state selezionate in termini di qualita' e posizionamento da tre diversi operatori. E' stata quidi eseguita la valutazione dell'angolo cervico-diafisario, dell'aLPFA, mLPFA e mMDFA, l'angolo di versione e l'angolo di varismo femorale per il femore, e dell'angolo mMPTA, mMDTA e MAD, per la tibia, utilizzando alcuni dei principali metodi descritti in letteratura. Dopo l'esecuzione delle proiezioni radiografiche, sono stati scheletrizzati i femori e le tibie risparmiando la cartilagine articolare. L'immagine di ogni osso e' stata quindi acquisita tramite l'impiego di uno scanner per creare successivamente un modello tridimensionale. Usando il programma RAPIDFORM 2006 (Inus Technology INC.) abbiamo potuto lavorare con il nostro modello per valutare tutti I valori precedentemente calcolati nell'immagine radiografica. L'errore medio nella valutazione del mLPFA , mMDFA , mMPTA and mMDTA, e' stato inferiore al 5% confrontando il modello bidimensionale con quello tridimensionale. Basandoci su questi risultati ci sentiamo di suggerire che le metodologie radiografiche descritte possono essere utilizzate per diagnosticare e quantificare le deformita' degli arti posteriori con una buona accuratezza. I valori ottenuti per gli angli aLPFA e aMDFA sono stati accettabili in tre dei quettro metodi applicati mentre il metodo che meglio ha rappresentato l'angolo crevico-diafisario e' risultato dalla combinazione dell'utilizzo dell'asse cervicale Symax con l'anatomico di Kowalesky . I metodi utilizzati per il calcolo degli angoli di varismo femorale, verione e MAD sono risultati non accettabili con un valore del parametro p significativamente > 0.1 in tutti I casi.
2009
Inglese
limb alignment hind limb deformities 3-dimensional model femoral angle deviations
Università degli studi di Padova
96
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/176346
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPD-176346