Il morbo di Crohn è una malattia infiammatoria cronica che può colpire qualsiasi tratto dell’apparato digerente, con un picco di incidenza di 2-7/100000 abitanti per anno, nella fascia di età compresa tra i 25 ed i 35 anni. Più di un terzo dei pazienti colpiti da malattia di Crohn sviluppa stenosi intestinale, preferenzialmente al piccolo intestino, entro 10 anni dalla diagnosi e l’unico trattamento ad oggi efficace è l’asportazione chirurgica del tratto coinvolto con una frequenza di recidiva del 75%. La riparazione di un organo che subisce un danno cronico, come nel caso della malattia di Crohn, dipende dal delicato equilibrio fra la produzione di nuova matrice extracellulare e la distruzione di quella prodotta in eccesso. Quando questo equilibrio si perde la fisiologica riparazione sfocia nel processo fibrogenico caratterizzato dall’ispessimento ed indurimento di un tessuto, accompagnato dalla perdita delle sue normali funzioni. Le cellule che partecipano principalmente alla deposizione di matrice extracellulare nell’intestino sono i miofibroblasti subepiteliali (ISEMFs). TAK1 è una MAP3K attivata da mitogeni e stimoli infiammatori coinvolta in svariate cascate di segnale intracellulari. Tra le varie citochine in grado di attivarla vi è il TGF?, nota citochina profibrogenetica, i cui livelli di espressione sono aumentati nei segmenti intestinali sede di fibrosi del morbo di Crohn. Recentemente il ruolo di TAK1 è stato associato allo sviluppo dell’ipertrofia cardiaca e della fibrosi renale. Per tali ragioni abbiamo voluto investigare il suo ruolo nella fibrosi del morbo di Crohn. Per studiare il coinvolgimento di TAK1 nel processo fibrogenetico della malattia di Crohn ne è stata paragonata l’espressione e lo stato di fosforilazione nella mucosa ileale ottenuta da pazienti con malattia di Crohn, sottoposti a resezione chirurgica per stenosi, rispetto a segmenti di ileo sano ricavato da pazienti sottoposti a colectomia per cancro. I dati ottenuti mediante analisi di western blotting hanno mostrato un aumento dell’espressione di TAK1 in corso di fibrosi accompagnata dalla maggiore fosforilazione della chinasi che ne dimostra l’attivazione. Studi di immunoistochimica hanno permesso, mediante co-localizzazione con ?SMA, di osservare la distribuzione di TAK1 nel tessuto e la sua preponderante espressione in miofibroblasti subepiteliali. Difatti, come atteso, la mucosa derivata dai pazienti con malattia di Crohn ha mostrato una abbondante presenza di miofibroblasti. L’abbondanza dell’espressione dell’?SMA nella mucosa di Crohn è stata inoltre osservata mediante analisi di western blottin (figura 5.1C). L’espressione di TAK1 e della sua forma fosforilata è stata osservata soprattutto nella regione perighiandolare, in corrispondenza dei miofibroblasti, e aumentata nei segmenti fibrotici. La caratterizzazione di TAK1 è stata dunque effettuata su miofibroblasti primari estratti da mucosa fibrotica di Crohn e tessuto controllo. Cellule derivate da tessuto fibroso hanno mostrato maggiori livelli di espressione proteica di TAK1 ed un maggiore stato di attivazione rispetto a cellule controllo. Studi di immunoistochimica e western blotting hanno permesso di osservare che il TGF? in grado di attivare TAK1 nei miofibroblasti intestinali. Per questo motivo abbiamo intrapreso degli studi funzionali di silenziamento genico mediante RNA interference utilizzando un vettore adenovirale per trasdurre miofibroblasti intestinali. Abbiamo analizzato il trascritto del collagene 1?, come marcatore della produzione di matrice extracellulare, mediante Real Time PCR in cellule isolate da pazienti con morbo di Crohn e controllo, stimolate con TGF?. L’espressione del collagene è risultata aumentata in cellule di Crohn rispetto ai controlli, e lo stimolo con il TGF? ne ha stimolato in maniera significativa l’espressione solo in cellule controllo. Il silenziamento di Tak1 ha inibito l’incremento del collagene 1? indotto dal TGF? ed ha ridotto l’espressione in cellule di Crohn a valori paragonabili ai controlli. L’uso di un inibitore di TAK1 ha confermato ed esteso, grazie al saggio dell’incorporazione di 3H prolina, i dati ottenuti nella valutazione dell’espressione del collagene 1? a livello genico anche a livello di proteine. Inoltre. In saggi di wound healing i miofibroblasti trattati con l’inibitore di TAK1 hanno mostrato una ridotta mobilità. Infine, per valutare se TAK1 possa essere considerato un marker precoce del processo fibrogenetico nella malattia di Crohn, abbiamo paragonato la sua espressione, correlandola a marcatori della fibrosi, in una popolazione di pazienti con morbo di Crohn, in fase di remissione e senza manifestazioni cliniche di stenosi, con soggetti sani e con colite ulcerosa. I dati preliminari da noi ottenuti hanno mostrato un aumento dell’espressione di Tak1 nella mucosa di Crohn rispetto ai controlli e tale espressione correlava con l’espressione del collagene 1? e di ?SMA. In conclusione i risultati che abbiamo ottenuto supportano un ruolo centrale di TAK1 nella attivazione dei miofibroblasti intestinali indotta dal TGF? in corso di malattia di Crohn e pertanto questa chinasi potrebbe rappresentare un marcatore precoce della evoluzione in senso fibrotico della malattia che un potenziale target terapeutico.
Ruolo di TAK1 (TGF-beta activated kinase 1) nel processo di fibrogenesi nel corso della malattia di Crohn
GRILLO, ALESSIA ROSARIA
2009
Abstract
Il morbo di Crohn è una malattia infiammatoria cronica che può colpire qualsiasi tratto dell’apparato digerente, con un picco di incidenza di 2-7/100000 abitanti per anno, nella fascia di età compresa tra i 25 ed i 35 anni. Più di un terzo dei pazienti colpiti da malattia di Crohn sviluppa stenosi intestinale, preferenzialmente al piccolo intestino, entro 10 anni dalla diagnosi e l’unico trattamento ad oggi efficace è l’asportazione chirurgica del tratto coinvolto con una frequenza di recidiva del 75%. La riparazione di un organo che subisce un danno cronico, come nel caso della malattia di Crohn, dipende dal delicato equilibrio fra la produzione di nuova matrice extracellulare e la distruzione di quella prodotta in eccesso. Quando questo equilibrio si perde la fisiologica riparazione sfocia nel processo fibrogenico caratterizzato dall’ispessimento ed indurimento di un tessuto, accompagnato dalla perdita delle sue normali funzioni. Le cellule che partecipano principalmente alla deposizione di matrice extracellulare nell’intestino sono i miofibroblasti subepiteliali (ISEMFs). TAK1 è una MAP3K attivata da mitogeni e stimoli infiammatori coinvolta in svariate cascate di segnale intracellulari. Tra le varie citochine in grado di attivarla vi è il TGF?, nota citochina profibrogenetica, i cui livelli di espressione sono aumentati nei segmenti intestinali sede di fibrosi del morbo di Crohn. Recentemente il ruolo di TAK1 è stato associato allo sviluppo dell’ipertrofia cardiaca e della fibrosi renale. Per tali ragioni abbiamo voluto investigare il suo ruolo nella fibrosi del morbo di Crohn. Per studiare il coinvolgimento di TAK1 nel processo fibrogenetico della malattia di Crohn ne è stata paragonata l’espressione e lo stato di fosforilazione nella mucosa ileale ottenuta da pazienti con malattia di Crohn, sottoposti a resezione chirurgica per stenosi, rispetto a segmenti di ileo sano ricavato da pazienti sottoposti a colectomia per cancro. I dati ottenuti mediante analisi di western blotting hanno mostrato un aumento dell’espressione di TAK1 in corso di fibrosi accompagnata dalla maggiore fosforilazione della chinasi che ne dimostra l’attivazione. Studi di immunoistochimica hanno permesso, mediante co-localizzazione con ?SMA, di osservare la distribuzione di TAK1 nel tessuto e la sua preponderante espressione in miofibroblasti subepiteliali. Difatti, come atteso, la mucosa derivata dai pazienti con malattia di Crohn ha mostrato una abbondante presenza di miofibroblasti. L’abbondanza dell’espressione dell’?SMA nella mucosa di Crohn è stata inoltre osservata mediante analisi di western blottin (figura 5.1C). L’espressione di TAK1 e della sua forma fosforilata è stata osservata soprattutto nella regione perighiandolare, in corrispondenza dei miofibroblasti, e aumentata nei segmenti fibrotici. La caratterizzazione di TAK1 è stata dunque effettuata su miofibroblasti primari estratti da mucosa fibrotica di Crohn e tessuto controllo. Cellule derivate da tessuto fibroso hanno mostrato maggiori livelli di espressione proteica di TAK1 ed un maggiore stato di attivazione rispetto a cellule controllo. Studi di immunoistochimica e western blotting hanno permesso di osservare che il TGF? in grado di attivare TAK1 nei miofibroblasti intestinali. Per questo motivo abbiamo intrapreso degli studi funzionali di silenziamento genico mediante RNA interference utilizzando un vettore adenovirale per trasdurre miofibroblasti intestinali. Abbiamo analizzato il trascritto del collagene 1?, come marcatore della produzione di matrice extracellulare, mediante Real Time PCR in cellule isolate da pazienti con morbo di Crohn e controllo, stimolate con TGF?. L’espressione del collagene è risultata aumentata in cellule di Crohn rispetto ai controlli, e lo stimolo con il TGF? ne ha stimolato in maniera significativa l’espressione solo in cellule controllo. Il silenziamento di Tak1 ha inibito l’incremento del collagene 1? indotto dal TGF? ed ha ridotto l’espressione in cellule di Crohn a valori paragonabili ai controlli. L’uso di un inibitore di TAK1 ha confermato ed esteso, grazie al saggio dell’incorporazione di 3H prolina, i dati ottenuti nella valutazione dell’espressione del collagene 1? a livello genico anche a livello di proteine. Inoltre. In saggi di wound healing i miofibroblasti trattati con l’inibitore di TAK1 hanno mostrato una ridotta mobilità. Infine, per valutare se TAK1 possa essere considerato un marker precoce del processo fibrogenetico nella malattia di Crohn, abbiamo paragonato la sua espressione, correlandola a marcatori della fibrosi, in una popolazione di pazienti con morbo di Crohn, in fase di remissione e senza manifestazioni cliniche di stenosi, con soggetti sani e con colite ulcerosa. I dati preliminari da noi ottenuti hanno mostrato un aumento dell’espressione di Tak1 nella mucosa di Crohn rispetto ai controlli e tale espressione correlava con l’espressione del collagene 1? e di ?SMA. In conclusione i risultati che abbiamo ottenuto supportano un ruolo centrale di TAK1 nella attivazione dei miofibroblasti intestinali indotta dal TGF? in corso di malattia di Crohn e pertanto questa chinasi potrebbe rappresentare un marcatore precoce della evoluzione in senso fibrotico della malattia che un potenziale target terapeutico.File | Dimensione | Formato | |
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URN:NBN:IT:UNIPD-176400