L’età del Bronzo si caratterizza per un incipiente processo di standardizzazione culturale testimoniato dalla diffusione su macro scala sia di un’ideologia comune evidenziata dall'adozione del rituale funerario dell’incinerazione sia di una serie di fogge ceramiche e metalliche. Tale fenomeno storico assieme all'analisi dei processi di espansione e di adozione d’innovazione che ebbero luogo in Europa nel secondo millennio a.C. costituiscono il tema portante della tesi. Per raggiungere tale obbiettivo si è deciso di adottare un approccio quantitativo. Da un punto di vista metodologico questo implica lo sviluppo dell’EUBAR database che include più di 1700 datazioni 14C di contesti archeologici georeferenziati, definiti attraverso la presenza/assenza di alcune tipologie funzionali. La regione analizzata abbraccia un'area che va dall’Ebro al Danubio (NE della Penisola Iberica, Francia meridionale, Italia settentrionale, Svizzera, Austria e Germania meridionale); il lasso di tempo abbraccia il periodo 1750-750 a.C. L'analisi critica di ogni datazione, per quanto riguarda le informazioni tafonomiche e stratigrafiche di ciascun campione, rappresenta una parte fondamentale del database. In primo luogo si è deciso di proporre un nuovo modello cronologico basato sull'analisi statistica bayesiana delle datazioni radiocarboniche ottenute da contesti archeologici affidabili ubicati in Italia settentrionale e in Francia meridionale. Nonostante il numero di date affidabili su scala macro sia basso, è stato possibile sviluppare quattro diversi modelli con il programma OxCal, due contigui e due sequenziali. I risultati evidenziano che la cronologia radiocarbonica del nord Italia sembra essere leggermente più alta a quella convenzionale, mentre quella del sud della Francia è pressoché confermata dai modelli bayesiani. In entrambi i casi, è stata evidenziata l’assoluta necessità di incrementare il numero di datazioni 14C provenienti da contesti archeologici affidabili. In secondo luogo i dati contenuti nel database EUBAR sono stati utilizzati per evidenziare discontinuità e continuità demografiche nell’intervallo cronologico 1800-800 a.C. tra il Danubio e l’Ebro. Analizzando la frequenza delle datazioni radiocarboniche è stato possibile inferire la stazionarietà della popolazione su scala macro per il periodo analizzato. Al contrario, adottando un’ ottica regionale, si è riusciti a distinguere differenti episodi di cambiamento evidenziati dai risultati delle somme di distribuzioni di probabilità calibrate (SCPD). In terzo luogo ci si è focalizzati su tre fenomeni d’adozione d’innovazione caratteristici del II millennio a.C.: le sepolture ad incinerazione, la ceramica con anse ad espansione verticale e i coltelli in metallo. In particolare modo, è stato possibile osservare osservare che l'adozione del rito della cremazione all'interno della cultura dei campi di urne ha seguito un andamento esponenziale positivo su macro scala con differenti origini in diverse regioni. Tale risultato ha consentito di modellizzare la diffusione spazio-temporale delle sepolture ad incinerazione, che è apparsa caratterizzata da un chiaro gradiente da est a ovest, dalla regione alpina nord-occidentale verso il nord-est della penisola iberica. La medesima direzionalità in senso est-ovest è stata riconosciuta anche nella diffusione della ceramica con anse ad espansione verticale. In conclusione, viene presentata l'architettura di un modello basato su agenti per spiegare i fenomeni di diffusione e d’adozione d’innovazione nelle prime società complesse.

Space-temporal analysis of radiocarbon evidence and associated archaeological record: from Danube to Ebro rivers and from Bronze to Iron Ages

CAPUZZO, GIACOMO
2014

Abstract

L’età del Bronzo si caratterizza per un incipiente processo di standardizzazione culturale testimoniato dalla diffusione su macro scala sia di un’ideologia comune evidenziata dall'adozione del rituale funerario dell’incinerazione sia di una serie di fogge ceramiche e metalliche. Tale fenomeno storico assieme all'analisi dei processi di espansione e di adozione d’innovazione che ebbero luogo in Europa nel secondo millennio a.C. costituiscono il tema portante della tesi. Per raggiungere tale obbiettivo si è deciso di adottare un approccio quantitativo. Da un punto di vista metodologico questo implica lo sviluppo dell’EUBAR database che include più di 1700 datazioni 14C di contesti archeologici georeferenziati, definiti attraverso la presenza/assenza di alcune tipologie funzionali. La regione analizzata abbraccia un'area che va dall’Ebro al Danubio (NE della Penisola Iberica, Francia meridionale, Italia settentrionale, Svizzera, Austria e Germania meridionale); il lasso di tempo abbraccia il periodo 1750-750 a.C. L'analisi critica di ogni datazione, per quanto riguarda le informazioni tafonomiche e stratigrafiche di ciascun campione, rappresenta una parte fondamentale del database. In primo luogo si è deciso di proporre un nuovo modello cronologico basato sull'analisi statistica bayesiana delle datazioni radiocarboniche ottenute da contesti archeologici affidabili ubicati in Italia settentrionale e in Francia meridionale. Nonostante il numero di date affidabili su scala macro sia basso, è stato possibile sviluppare quattro diversi modelli con il programma OxCal, due contigui e due sequenziali. I risultati evidenziano che la cronologia radiocarbonica del nord Italia sembra essere leggermente più alta a quella convenzionale, mentre quella del sud della Francia è pressoché confermata dai modelli bayesiani. In entrambi i casi, è stata evidenziata l’assoluta necessità di incrementare il numero di datazioni 14C provenienti da contesti archeologici affidabili. In secondo luogo i dati contenuti nel database EUBAR sono stati utilizzati per evidenziare discontinuità e continuità demografiche nell’intervallo cronologico 1800-800 a.C. tra il Danubio e l’Ebro. Analizzando la frequenza delle datazioni radiocarboniche è stato possibile inferire la stazionarietà della popolazione su scala macro per il periodo analizzato. Al contrario, adottando un’ ottica regionale, si è riusciti a distinguere differenti episodi di cambiamento evidenziati dai risultati delle somme di distribuzioni di probabilità calibrate (SCPD). In terzo luogo ci si è focalizzati su tre fenomeni d’adozione d’innovazione caratteristici del II millennio a.C.: le sepolture ad incinerazione, la ceramica con anse ad espansione verticale e i coltelli in metallo. In particolare modo, è stato possibile osservare osservare che l'adozione del rito della cremazione all'interno della cultura dei campi di urne ha seguito un andamento esponenziale positivo su macro scala con differenti origini in diverse regioni. Tale risultato ha consentito di modellizzare la diffusione spazio-temporale delle sepolture ad incinerazione, che è apparsa caratterizzata da un chiaro gradiente da est a ovest, dalla regione alpina nord-occidentale verso il nord-est della penisola iberica. La medesima direzionalità in senso est-ovest è stata riconosciuta anche nella diffusione della ceramica con anse ad espansione verticale. In conclusione, viene presentata l'architettura di un modello basato su agenti per spiegare i fenomeni di diffusione e d’adozione d’innovazione nelle prime società complesse.
7-lug-2014
Inglese
Radiocarbono, età del Bronzo, analisi spazio-temporale/Radiocarbon, Bronze Age, Space-time analysis, Urnfields
ROSADA, GUIDO
Università degli studi di Padova
416
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/176430
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPD-176430