In questa tesi è proposto un nuovo modello matematico della cinetica di geni e proteine del retrovirus T-cell Leukemia Virus type 1 (HTLV-1). Il modello è dotato di fenomeni di feedback, sia positivi che negativi, al pari dei circuiti genici sintetici noti come relaxation oscillator, introdotti in cellule procariotiche in recenti esperimenti, i quali hanno mostrato cinetiche caratterizzate da cicli limite. Per investigare il potenziale uso del circuito genico di HTLV-1 quale nuovo oscillatore per cellule eucariotiche, i moti periodici caratterizzanti il modello sono stati analizzati. Tecniche biotecnologiche per mutare il genoma retrovirale allo scopo di ottenere oscillazioni nell’espressione di geni e proteine sono poi discusse. Siccome, in certe condizioni, la stocasticità può giocare un ruolo importante cosicché le predizioni provenienti da equazioni differenziali deterministiche non riescono a descrivere accuratamente l’effettivo comportamento del sistema, quest’ultimo è stato testato tramite simulazioni stocastiche esatte di Gillespie. Queste mostrarono che: a) fenomeni stocastici inducono la perdita di sincronicità nell’espressione virale tra cloni e b) l’espressione della protein transattivatrice del retrovirus Tax può deviare in modo sostanziale dal valore deterministico di steady state; in altre parole, fenomeni stocastici possono sporadicamente indurre rilevanti fluttuazioni nell’espressione di Tax, che è il principale segnale legato all’attivazione virale, sopra ilvalore atteso corrispondente alla soluzione di steady state. Queste simulazioni suggeriscono meccanismi di attivazione retrovirale simili a quelli proposti per HIV da Weinberger et al.1: il virus tende alla latenza, ma fenomeni stocastici possono indurre la persistenza della proteina transattivatrice a livelli di espressione superiori al valore di steady state, che favoriscono l’attivazione del retrovirus. Tuttavia, il livello di steady state dell’espressione di Tax dovrebbe ragionevolmente essere altrettanto importante, nel determinare l’attivazione del retrovirus HTLV-1, del rumore che affligge tale espressione e ne causa implulsi transienti di natura stocastica. Al fine di ottentere una migliore comprensione, le caratteristiche dell’espressione di Tax a steady state sono investigate in termini di durata degli i8mpulsi transienti, dovuti a fenomeni stocastici, e del Rapporto Segnale-Rumore (SNR) del circuito genico, che combina il livello di espressione della proteina con la varianza del rumore associato. In secondo luogo, sono stati identificati i parametri di sistema che influenzano di più e in modo esclusivo l’SNR e la durata degli impulsi transienti di espressione, allo scopo di selezionare candidati per futuri esperimenti di perturbazione selettiva del sistema. La ragione è che una migliore comprensione dei meccanismi regolatori del retrovirus, e l’identificazione dei parametri di sistema che li influenzano (assieme ai corrispondenti processi biologici), possono aprire la strada per lo sviluppo di farmaci che mirino ad evitare l’attivazione del retrovirus e a protrarne la latenza.
Modeling and analysis of a retroviral gene circuit
CORRADIN, ALBERTO
2010
Abstract
In questa tesi è proposto un nuovo modello matematico della cinetica di geni e proteine del retrovirus T-cell Leukemia Virus type 1 (HTLV-1). Il modello è dotato di fenomeni di feedback, sia positivi che negativi, al pari dei circuiti genici sintetici noti come relaxation oscillator, introdotti in cellule procariotiche in recenti esperimenti, i quali hanno mostrato cinetiche caratterizzate da cicli limite. Per investigare il potenziale uso del circuito genico di HTLV-1 quale nuovo oscillatore per cellule eucariotiche, i moti periodici caratterizzanti il modello sono stati analizzati. Tecniche biotecnologiche per mutare il genoma retrovirale allo scopo di ottenere oscillazioni nell’espressione di geni e proteine sono poi discusse. Siccome, in certe condizioni, la stocasticità può giocare un ruolo importante cosicché le predizioni provenienti da equazioni differenziali deterministiche non riescono a descrivere accuratamente l’effettivo comportamento del sistema, quest’ultimo è stato testato tramite simulazioni stocastiche esatte di Gillespie. Queste mostrarono che: a) fenomeni stocastici inducono la perdita di sincronicità nell’espressione virale tra cloni e b) l’espressione della protein transattivatrice del retrovirus Tax può deviare in modo sostanziale dal valore deterministico di steady state; in altre parole, fenomeni stocastici possono sporadicamente indurre rilevanti fluttuazioni nell’espressione di Tax, che è il principale segnale legato all’attivazione virale, sopra ilvalore atteso corrispondente alla soluzione di steady state. Queste simulazioni suggeriscono meccanismi di attivazione retrovirale simili a quelli proposti per HIV da Weinberger et al.1: il virus tende alla latenza, ma fenomeni stocastici possono indurre la persistenza della proteina transattivatrice a livelli di espressione superiori al valore di steady state, che favoriscono l’attivazione del retrovirus. Tuttavia, il livello di steady state dell’espressione di Tax dovrebbe ragionevolmente essere altrettanto importante, nel determinare l’attivazione del retrovirus HTLV-1, del rumore che affligge tale espressione e ne causa implulsi transienti di natura stocastica. Al fine di ottentere una migliore comprensione, le caratteristiche dell’espressione di Tax a steady state sono investigate in termini di durata degli i8mpulsi transienti, dovuti a fenomeni stocastici, e del Rapporto Segnale-Rumore (SNR) del circuito genico, che combina il livello di espressione della proteina con la varianza del rumore associato. In secondo luogo, sono stati identificati i parametri di sistema che influenzano di più e in modo esclusivo l’SNR e la durata degli impulsi transienti di espressione, allo scopo di selezionare candidati per futuri esperimenti di perturbazione selettiva del sistema. La ragione è che una migliore comprensione dei meccanismi regolatori del retrovirus, e l’identificazione dei parametri di sistema che li influenzano (assieme ai corrispondenti processi biologici), possono aprire la strada per lo sviluppo di farmaci che mirino ad evitare l’attivazione del retrovirus e a protrarne la latenza.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/176496
URN:NBN:IT:UNIPD-176496