La tesi ha per oggetto le immagini della città sul fiume – catturate lungo i fronti urbani fluviali – e riflette sul valore conoscitivo e percettivo che le stesse assumono nell’ambito della disciplina architettonica. Lo studio dell’azione dell’immagine è intesa come pratica di interpretazione critica delle trasformazioni materiali ed immateriali. Le immagini – rappresentazioni pittoriche, topografiche o fotografiche – sono intese come strumento suppletivo quando non si è di fronte all’architettura e rappresentano il modo attraverso cui essa si presenta a noi. Walter Benjamin asserisce nella sua Breve storia sulla fotografia l’esistenza di due modi per fruire dell’architettura: attraverso l’uso e attraverso la percezione; e ancora, in modo tattico riferendosi al primo e in modo ottico riferendosi al secondo. L’approccio alla ricerca considera l’utilizzo esclusivo del repertorio iconografico di immagini e non quello architettonico, il quale invece si compone di piante, prospetti, sezioni. Questi ultimi strumenti con cui l’architetto legge la città sul fiume non sono stati vagliati. Si è ritenuto utile provare a dimostrare che l’autonomia e la potenza espressiva dell’immagine siano in grado di restituire non solamente le trasformazioni immateriali 1 evinte dalle rappresentazioni ma anche le trasformazioni materiali che si sono succedute nel tempo e nello spazio lungo i fronti urbani fluviali.

Immagini di città sul fiume. Carattere percettivo e analogie visive dei fronti urbani fluviali

PICCINNO, TEODORA MARIA MATILDA
2018

Abstract

La tesi ha per oggetto le immagini della città sul fiume – catturate lungo i fronti urbani fluviali – e riflette sul valore conoscitivo e percettivo che le stesse assumono nell’ambito della disciplina architettonica. Lo studio dell’azione dell’immagine è intesa come pratica di interpretazione critica delle trasformazioni materiali ed immateriali. Le immagini – rappresentazioni pittoriche, topografiche o fotografiche – sono intese come strumento suppletivo quando non si è di fronte all’architettura e rappresentano il modo attraverso cui essa si presenta a noi. Walter Benjamin asserisce nella sua Breve storia sulla fotografia l’esistenza di due modi per fruire dell’architettura: attraverso l’uso e attraverso la percezione; e ancora, in modo tattico riferendosi al primo e in modo ottico riferendosi al secondo. L’approccio alla ricerca considera l’utilizzo esclusivo del repertorio iconografico di immagini e non quello architettonico, il quale invece si compone di piante, prospetti, sezioni. Questi ultimi strumenti con cui l’architetto legge la città sul fiume non sono stati vagliati. Si è ritenuto utile provare a dimostrare che l’autonomia e la potenza espressiva dell’immagine siano in grado di restituire non solamente le trasformazioni immateriali 1 evinte dalle rappresentazioni ma anche le trasformazioni materiali che si sono succedute nel tempo e nello spazio lungo i fronti urbani fluviali.
22-feb-2018
Italiano
immagini; città; fiume; iconicità; fronti urbani fluviali
TRASI, Nicoletta
SECCHI, Roberto
SAGGIO, Antonino
Università degli Studi di Roma "La Sapienza"
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Tesi dottorato Piccinno

accesso aperto

Dimensione 73.64 MB
Formato Unknown
73.64 MB Unknown Visualizza/Apri

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/176501
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIROMA1-176501