Negli ultimi sessant’anni, nell’ambiente alpino ed in particolare nelle Alpi italiane, si è assistito ad un importante e senza precedenti cambiamento d’uso del suolo, dovuto all’abbandono delle zone montane. Questo fenomeno ha causato un avanzamento del bosco su prati e pascoli attraverso un processo naturale di riforestazione. Per questo studio sono stati eseguiti rilievi floristici in otto pascoli montani delle Alpi italiane, soggetti ad avanzamento del bosco. Inoltre, in quattro di questi otto siti sono stati raccolti campioni di foraggio per la determinazione della produttività e della qualità della fitomassa. Infine, in un sito, caratterizzato dalla presenza di habitat a Nardus stricta, sono state raccolte carote di terreno per la caratterizzazione della componente ipogea. In tutti i casi i rilievi e i campionamenti sono stati eseguiti a percentuali crescenti di copertura arboreo-arbustiva. Sono stati considerati i seguenti parametri: numero di specie, composizione botanica, produzione e composizione chimica della sostanza secca nonché densità e diametro medio della radici a diversi livelli di profondità nel terreno, in modo da analizzare l’effetto della copertura arboreo-arbustiva su diversità vegetazionale, produzione e qualità del pascolo e stabilità del suolo. L’effetto sul numero di specie causato dall’avanzamento del bosco è risultato diverso tra i siti a causa delle differenze che intercorrono nei fattori ambientali e nelle attività antropiche. In generale si è assistito ad una diminuzione del numero di specie per effetto dell’avanzamento del bosco, in alcuni siti però è stato osservato un leggero aumento per bassi valori di copertura arboreo-arbustiva. La diminuzione del numero di specie è stata più marcata nei siti ad altitudine inferiore. Usando un modello lineare misto generalizzato, è stato riscontrato che le temperature medie annue sono uno dei fattori che meglio spiegano la diversa relazione tra i siti. L’analisi della composizione floristica mediante l’indice di Bray, ha evidenziato un comportamento simile tra i siti. Nella maggior parte dei siti analizzati si è riscontrata una diminuzione della produzione in sostanza secca per effetto della copertura arborea. Inoltre, già a partire da basse percentuali di copertura arboreo-arbustiva, è stata osservata una diminuzione della qualità della fitomassa prodotta dal pascolo, per effetto di una diminuzione del contenuto di proteina grezza ed un aumento delle fibre. Relativamente alle radici, si è osservato come la densità radicale in lunghezza e il diametro medio diminuissero drasticamente a percentuali di copertura arboreo-arbustiva del 75%, aumentando verosimilmente il rischio di erosione del suolo. Sulla base di questi risultati possiamo dire che nelle regioni montane, laddove la vocazione produttiva (in termini di produzione casearia) è poco rilevante, andrebbe incoraggiato il mantenimento di questi habitat a vantaggio della biodiversità e della stabilità del suolo. Come visto in questo studio, l’effetto della temperatura media annua sulla diminuzione del numero di specie, suggerisce che il rischio di perdita di biodiversità aumenta ad altitudine minore e in aree esposte a sud. Il mantenimento di basse percentuali di alberi o arbusti può essere utile per conservare il valore naturalistico di questo habitat. Al contrario, nelle zone dove la vocazione casearia del pascolo è prevalente, la gestione dovrebbe essere tale da mantenere le superfici a pascolo completamente libere da alberi e arbusti.

Effects of wood establishment on plant biodiversity and herbage production of mountain pastures

PORNARO, CRISTINA
2012

Abstract

Negli ultimi sessant’anni, nell’ambiente alpino ed in particolare nelle Alpi italiane, si è assistito ad un importante e senza precedenti cambiamento d’uso del suolo, dovuto all’abbandono delle zone montane. Questo fenomeno ha causato un avanzamento del bosco su prati e pascoli attraverso un processo naturale di riforestazione. Per questo studio sono stati eseguiti rilievi floristici in otto pascoli montani delle Alpi italiane, soggetti ad avanzamento del bosco. Inoltre, in quattro di questi otto siti sono stati raccolti campioni di foraggio per la determinazione della produttività e della qualità della fitomassa. Infine, in un sito, caratterizzato dalla presenza di habitat a Nardus stricta, sono state raccolte carote di terreno per la caratterizzazione della componente ipogea. In tutti i casi i rilievi e i campionamenti sono stati eseguiti a percentuali crescenti di copertura arboreo-arbustiva. Sono stati considerati i seguenti parametri: numero di specie, composizione botanica, produzione e composizione chimica della sostanza secca nonché densità e diametro medio della radici a diversi livelli di profondità nel terreno, in modo da analizzare l’effetto della copertura arboreo-arbustiva su diversità vegetazionale, produzione e qualità del pascolo e stabilità del suolo. L’effetto sul numero di specie causato dall’avanzamento del bosco è risultato diverso tra i siti a causa delle differenze che intercorrono nei fattori ambientali e nelle attività antropiche. In generale si è assistito ad una diminuzione del numero di specie per effetto dell’avanzamento del bosco, in alcuni siti però è stato osservato un leggero aumento per bassi valori di copertura arboreo-arbustiva. La diminuzione del numero di specie è stata più marcata nei siti ad altitudine inferiore. Usando un modello lineare misto generalizzato, è stato riscontrato che le temperature medie annue sono uno dei fattori che meglio spiegano la diversa relazione tra i siti. L’analisi della composizione floristica mediante l’indice di Bray, ha evidenziato un comportamento simile tra i siti. Nella maggior parte dei siti analizzati si è riscontrata una diminuzione della produzione in sostanza secca per effetto della copertura arborea. Inoltre, già a partire da basse percentuali di copertura arboreo-arbustiva, è stata osservata una diminuzione della qualità della fitomassa prodotta dal pascolo, per effetto di una diminuzione del contenuto di proteina grezza ed un aumento delle fibre. Relativamente alle radici, si è osservato come la densità radicale in lunghezza e il diametro medio diminuissero drasticamente a percentuali di copertura arboreo-arbustiva del 75%, aumentando verosimilmente il rischio di erosione del suolo. Sulla base di questi risultati possiamo dire che nelle regioni montane, laddove la vocazione produttiva (in termini di produzione casearia) è poco rilevante, andrebbe incoraggiato il mantenimento di questi habitat a vantaggio della biodiversità e della stabilità del suolo. Come visto in questo studio, l’effetto della temperatura media annua sulla diminuzione del numero di specie, suggerisce che il rischio di perdita di biodiversità aumenta ad altitudine minore e in aree esposte a sud. Il mantenimento di basse percentuali di alberi o arbusti può essere utile per conservare il valore naturalistico di questo habitat. Al contrario, nelle zone dove la vocazione casearia del pascolo è prevalente, la gestione dovrebbe essere tale da mantenere le superfici a pascolo completamente libere da alberi e arbusti.
mag-2012
Inglese
land-use change biodiversity herbage yield herbage quality root characteristics
MACOLINO, STEFANO
BATTISTI, ANDREA
Università degli studi di Padova
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Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPD-176546