Questo lavoro si propone di decodificare il segnale con¬nesso con la voce prima che esso diventi segnale vocale. In sostanza la ricerca tenta la decodifi¬ca, tramite opportune regi¬strazioni EEG, del segnale connesso al pensiero di articolazione di alcuni foni vocalici del¬l’italiano ([a],[i],[u]); ai soggetti è stato richiesto di pensarli senza poi produrli acusticamente. La metodologia scelta, di tipo non-invasivo, per la cattura del se¬gnale cerebrale, da una parte svincola da alcune pro¬blematiche connesse alle pratiche in¬vasive (introduzione di elettrodi all'interno della cortec¬cia cerebrale) dall'altro, pone di fronte alla difficoltà dell'elici¬tazione dei dati con elettrodi sullo scalpo, non garantendo quella che genericamente po¬tremmo definire la qualità dei segna¬li.Questo lavoro cerca di rispondere, con l'impiego di tecniche nuo¬ve all'indagine sperimentale in campo linguistico, a come e dove avvenga la produzione degli stimoli motori, che comandano gli articolatori dei foni utilizzati nella comunicazione verbale e se essi siano da considerare, come vuole la teoria motoria di Lieberman (1985), delle invarianti linguistiche.
Parametri neurolinguistici per l'unspoken speech
MATTANA, PAMELA
2012
Abstract
Questo lavoro si propone di decodificare il segnale con¬nesso con la voce prima che esso diventi segnale vocale. In sostanza la ricerca tenta la decodifi¬ca, tramite opportune regi¬strazioni EEG, del segnale connesso al pensiero di articolazione di alcuni foni vocalici del¬l’italiano ([a],[i],[u]); ai soggetti è stato richiesto di pensarli senza poi produrli acusticamente. La metodologia scelta, di tipo non-invasivo, per la cattura del se¬gnale cerebrale, da una parte svincola da alcune pro¬blematiche connesse alle pratiche in¬vasive (introduzione di elettrodi all'interno della cortec¬cia cerebrale) dall'altro, pone di fronte alla difficoltà dell'elici¬tazione dei dati con elettrodi sullo scalpo, non garantendo quella che genericamente po¬tremmo definire la qualità dei segna¬li.Questo lavoro cerca di rispondere, con l'impiego di tecniche nuo¬ve all'indagine sperimentale in campo linguistico, a come e dove avvenga la produzione degli stimoli motori, che comandano gli articolatori dei foni utilizzati nella comunicazione verbale e se essi siano da considerare, come vuole la teoria motoria di Lieberman (1985), delle invarianti linguistiche.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/176659
URN:NBN:IT:UNIROMA1-176659