Introduzione: L’epatocarcinoma (HCC) è la sesta neoplasia e la terza causa di morte per cancro a livello mondiale. La sua incidenza in Italia è di circa 10-20 casi/100.000 all’anno. Il principale fattore di rischio per HCC è la cirrosi epatica e infatti il 70-90% di pazienti con HCC ne è affetto. Nel 54% dei casi i pazienti con HCC hanno un’infezione da HBV, nel 31% da HCV ed nel 15% un’epatopatia da abuso alcolico. L’infiammazione, attraverso l’alterazione del microambiente epatico, gioca un ruolo fondamentale nel passaggio da epatopatia a cirrosi e infine a HCC. Fattori chiave dell’infiammazione indotta dall’alcool sono le citochine IL-6 e il Tumour Necrosis Factor α (TNF), e le proteine d’adesione Vascular Adhesion Protein 1 (VAP-1), Intercellular Adhesion Molecule 1 (ICAM-1) e Vascular Cell Adhesion Molecule (VCAM-1). Scopo dello studio: Lo scopo dello studio è valutare l’espressione di IL-6, TNF, VAP- 1, ICAM-1 e VCAM-1 nei pazienti affetti da cirrosi con e senza neoplasia per verificare il ruolo svolto dall’infiammazione nel processo di carcinogenesi. Ulteriore obiettivo è l’identificazione di eventuali fattori prognostici e di possibili bersagli terapeutici. Materiali e metodi: Sono stati considerati 80 pazienti di cui 22 con cirrosi epatica, 44 con HCC insorto su cirrosi sottoposti a trattamenti loco-regionali e 14 con HCC insorto su cirrosi sottoposti a chirurgia. Tutti i pazienti avevano una cirrosi ad eziologia alcolica e sono stati trattati tra il 2002 e il 2012. Per ogni paziente è stato effettuato un prelievo di plasma precedente al trattamento o al momento della prima visita ambulatoriale. La cirrosi è stata stadiata mediante le classificazioni Child-Pugh, MELD e MELD-Na. Sono state inoltre valutati i seguenti parametri: ascite, encefalopatia, α-fetoproteina, dimensione del tumore, sopravvivenza. L’analisi dei livelli della forma solubile della VAP-1 è stata effettuata tramite test ELISA. IL-6, TNF, ICAM-1 e VCAM-1 sono state analizzate tramite il test Bio-Plex Suspension Array. L’analisi statistica relativa a VAP-1, IL6, TNF-α, ICAM-1 and VCAM-1, α-FP è stata effettuata utilizzando il test parametrico T-test. Gli altri parametri sono stati studiati mediante il test non parametrico di Wilcoxon. La sutido di sopravvivenza è stato effettuato utilizzando la regressione di Cox e il metodo di Kaplan-Meier method. La significatività statistica è stata indicata per P <0.05. Per l’analisi è stato utilizzato il software STATA/SE 11.1 (StataCorpLP, College Station, Texas, USA). Risultati: Nell’analisi dell’espressione delle proteine proinfiammatorie nei pazienti cirrotici con e senza epatocarcinoma sono risultati significativi i valori di VAP-1 e VCAM-1. Questi sono risultati significativamente più alti nei pazienti cirrotici con un a p=0,001 per VAP-1 e p=0,005 per VCAM-1. Le differenze di valori relative a IL6, ICAM-1, TNF e αFP non sono risultati statisticamente significative. Dopo un follow-up medio di 5 anni, la sopravvivenza mediana dei pazienti non operati è stata 38 mesi, mentre negli operati di 97 mesi. Solo le dimensioni del tumore e la presenza di ascite sono risultate significative all’analisi uni variata, dimostrando entrambe un valore prognostico negativo (dimensioni del tumore p=0,027, HR 1,01, CI 95% 1,24-5,85; ascite p=0,012, HR 2,7, CI 95% 1,24-5,85). Allo stesso modo anche alla multivariata sono risultati significativi solo dimensioni del tumore (p=0,033 HR 1,01, CI 95% 1,00083-1,02) e ascite (P=0,02, HR 2,54, CI 95% 1,159-5,57). Conclusioni: L’infiammazione promuove la tumorigenesi creando un microambiente infiammatorio e ossidativo che determina un danno cellulare e favorisce l’insorgenza di mutazioni genetiche. D’altro canto l’infiammazione contrasta l’insorgenza del tumore tramite il processo dell’immunosorveglianza. IL-6, VAP-1, ICAM-1 e VCAM-1 giocano un possibile ruolo nel controllo immunitario della neoplasia, per cui nei pazienti con tumore dovrebbero presentare valori inferiori. In questo studio però solo VAP-1 e VCAM-1 hanno confermato questa ipotesi. TNF, IL6 e ICAM-1 non sono risultate significative nonostante il loro importante ruolo nel contesto infiammatorio e probabilmente anche nel processo della carcinogenesi, e pertanto il loro ruolo nell’epatocarcinoma rimane da chiarire mediante ulteriori studi. Inoltre queste molecole non sono risultate significative dal punto di vista prognostico, a differenza dei due fattori clinici, ascite e dimensione del tumore. Forse la gravità della patologia epatica della popolazione presa in studio ha mascherato il loro effetto. Considerato quanto rilevato, i risultati preliminari non paiono conclusivi e pertanto sono necessari ulteriori studi per chiarire il ruolo delle citochine e delle proteine di adesione vascolare nella carcinogenesi. A riguardo nel prossimo lavoro l’obiettivo principale sarà quello di omogeneizzare il più possibile la popolazione in modo tale da poter suddividere la stessa per categorie di stadiazione e per eziologia, in modo da effettuare dei confronti fra i diversi gruppi con l’obiettivo di interpretare il ruolo di questi fattori nell’evoluzione dell’epatocarcinoma nei pazienti cirrotici.
Analysis of the Expression of Pro-Inflammatory Cytokines and Vascular Adhesion Molecules in Cirrhotic Patients with or without Hepatocarcinoma
FRASSON, ALVISE
2017
Abstract
Introduzione: L’epatocarcinoma (HCC) è la sesta neoplasia e la terza causa di morte per cancro a livello mondiale. La sua incidenza in Italia è di circa 10-20 casi/100.000 all’anno. Il principale fattore di rischio per HCC è la cirrosi epatica e infatti il 70-90% di pazienti con HCC ne è affetto. Nel 54% dei casi i pazienti con HCC hanno un’infezione da HBV, nel 31% da HCV ed nel 15% un’epatopatia da abuso alcolico. L’infiammazione, attraverso l’alterazione del microambiente epatico, gioca un ruolo fondamentale nel passaggio da epatopatia a cirrosi e infine a HCC. Fattori chiave dell’infiammazione indotta dall’alcool sono le citochine IL-6 e il Tumour Necrosis Factor α (TNF), e le proteine d’adesione Vascular Adhesion Protein 1 (VAP-1), Intercellular Adhesion Molecule 1 (ICAM-1) e Vascular Cell Adhesion Molecule (VCAM-1). Scopo dello studio: Lo scopo dello studio è valutare l’espressione di IL-6, TNF, VAP- 1, ICAM-1 e VCAM-1 nei pazienti affetti da cirrosi con e senza neoplasia per verificare il ruolo svolto dall’infiammazione nel processo di carcinogenesi. Ulteriore obiettivo è l’identificazione di eventuali fattori prognostici e di possibili bersagli terapeutici. Materiali e metodi: Sono stati considerati 80 pazienti di cui 22 con cirrosi epatica, 44 con HCC insorto su cirrosi sottoposti a trattamenti loco-regionali e 14 con HCC insorto su cirrosi sottoposti a chirurgia. Tutti i pazienti avevano una cirrosi ad eziologia alcolica e sono stati trattati tra il 2002 e il 2012. Per ogni paziente è stato effettuato un prelievo di plasma precedente al trattamento o al momento della prima visita ambulatoriale. La cirrosi è stata stadiata mediante le classificazioni Child-Pugh, MELD e MELD-Na. Sono state inoltre valutati i seguenti parametri: ascite, encefalopatia, α-fetoproteina, dimensione del tumore, sopravvivenza. L’analisi dei livelli della forma solubile della VAP-1 è stata effettuata tramite test ELISA. IL-6, TNF, ICAM-1 e VCAM-1 sono state analizzate tramite il test Bio-Plex Suspension Array. L’analisi statistica relativa a VAP-1, IL6, TNF-α, ICAM-1 and VCAM-1, α-FP è stata effettuata utilizzando il test parametrico T-test. Gli altri parametri sono stati studiati mediante il test non parametrico di Wilcoxon. La sutido di sopravvivenza è stato effettuato utilizzando la regressione di Cox e il metodo di Kaplan-Meier method. La significatività statistica è stata indicata per P <0.05. Per l’analisi è stato utilizzato il software STATA/SE 11.1 (StataCorpLP, College Station, Texas, USA). Risultati: Nell’analisi dell’espressione delle proteine proinfiammatorie nei pazienti cirrotici con e senza epatocarcinoma sono risultati significativi i valori di VAP-1 e VCAM-1. Questi sono risultati significativamente più alti nei pazienti cirrotici con un a p=0,001 per VAP-1 e p=0,005 per VCAM-1. Le differenze di valori relative a IL6, ICAM-1, TNF e αFP non sono risultati statisticamente significative. Dopo un follow-up medio di 5 anni, la sopravvivenza mediana dei pazienti non operati è stata 38 mesi, mentre negli operati di 97 mesi. Solo le dimensioni del tumore e la presenza di ascite sono risultate significative all’analisi uni variata, dimostrando entrambe un valore prognostico negativo (dimensioni del tumore p=0,027, HR 1,01, CI 95% 1,24-5,85; ascite p=0,012, HR 2,7, CI 95% 1,24-5,85). Allo stesso modo anche alla multivariata sono risultati significativi solo dimensioni del tumore (p=0,033 HR 1,01, CI 95% 1,00083-1,02) e ascite (P=0,02, HR 2,54, CI 95% 1,159-5,57). Conclusioni: L’infiammazione promuove la tumorigenesi creando un microambiente infiammatorio e ossidativo che determina un danno cellulare e favorisce l’insorgenza di mutazioni genetiche. D’altro canto l’infiammazione contrasta l’insorgenza del tumore tramite il processo dell’immunosorveglianza. IL-6, VAP-1, ICAM-1 e VCAM-1 giocano un possibile ruolo nel controllo immunitario della neoplasia, per cui nei pazienti con tumore dovrebbero presentare valori inferiori. In questo studio però solo VAP-1 e VCAM-1 hanno confermato questa ipotesi. TNF, IL6 e ICAM-1 non sono risultate significative nonostante il loro importante ruolo nel contesto infiammatorio e probabilmente anche nel processo della carcinogenesi, e pertanto il loro ruolo nell’epatocarcinoma rimane da chiarire mediante ulteriori studi. Inoltre queste molecole non sono risultate significative dal punto di vista prognostico, a differenza dei due fattori clinici, ascite e dimensione del tumore. Forse la gravità della patologia epatica della popolazione presa in studio ha mascherato il loro effetto. Considerato quanto rilevato, i risultati preliminari non paiono conclusivi e pertanto sono necessari ulteriori studi per chiarire il ruolo delle citochine e delle proteine di adesione vascolare nella carcinogenesi. A riguardo nel prossimo lavoro l’obiettivo principale sarà quello di omogeneizzare il più possibile la popolazione in modo tale da poter suddividere la stessa per categorie di stadiazione e per eziologia, in modo da effettuare dei confronti fra i diversi gruppi con l’obiettivo di interpretare il ruolo di questi fattori nell’evoluzione dell’epatocarcinoma nei pazienti cirrotici.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/176824
URN:NBN:IT:UNIPD-176824