Introduzione. Le prescrizioni potenzialmente inappropriate (PPIs) sono molto frequenti nella popolazione anziana e, generalmente, sono associate alla comparsa di reazioni avverse, ricoveri ospedalieri e ad elevati costi assistenziali. In letteratura, numerosi studi si sono proposti di migliorare l’appropriatezza prescrittiva nell’anziano con risultati tuttavia discordanti. La scelta dello strumento da adottare per il miglioramento dell’appropriatezza prescrittiva nell’anziano rappresenta oggi, a livello globale, una sfida per tutti i Servizi Sanitari. Obiettivi. Il presente studio si è proposto di revisionare la terapia farmacologica in un gruppo di pazienti ricoverati consecutivamente presso un reparto di Geriatria dell’Ulss 16 di Padova e di valutare se vi è una riduzione di eventi clinicamente rilevanti quali la mortalità e l’accesso alle strutture ospedaliere di seguito ad un miglioramento dell’appropriatezza prescrittiva. Inoltre, lo studio si è proposto di realizzare un modello logistico regressionale per evidenziare le variabili anagrafiche, cliniche e terapeutiche suggestive di inappropriatezza prescrittiva. Metodi. Per ciascun paziente ricoverato, nel periodo 01.04.2012-31.07.2016, sono stati rilevati i dati clinici e terapeutici. Tali informazioni sono state inserite in un software “integrato” in grado di rilevare la presenza di eventuali PPIs associate ad interazioni farmacologiche identificate da Micromedex e altre inappropriatezze prescrittive secondo i criteri di STOPP. I dati sull'appropriatezza prescrittiva sono stati discussi con il medico ospedaliero e il suo miglioramento è stato misurato attraverso il MAI (Medication Appropriateness Index). I pazienti con miglioramento prescrittivo sono stati confrontati successivamente con un gruppo di soggetti senza miglioramento, al fine di evidenziare eventuali differenze in termini di mortalità e ricorso alle strutture sanitarie. Tali dati sono stati estratti dai flussi gestionali dell’Ulss 16. È stato infine realizzato un modello logistico regressionale per evidenziare le variabili anagrafiche, cliniche e terapeutiche associate alle PPIs. Risultati. Nel periodo di osservazione sono state valutate complessivamente le terapie di 1.848 pazienti. Tali soggetti presentano all’ingresso un elevato grado di fragilità e, nel 67% dei casi è stato riscontrato un importante grado di politerapia (³ 5 farmaci). Dopo l’intervento, si è osservata una significativa riduzione del punteggio MAI/paziente [4 (IQR=2-6) vs 2 (IQR=0-5); p<0.001]. La successiva realizzazione di uno studio di coorte retrospettivo ha permesso di evidenziare, nei pazienti con miglioramento prescrittivo alla dimissione rispetto ai soggetti senza miglioramento, un trend di riduzione della mortalità a 12 mesi (7% vs 14%, p=0,08) e una significativa riduzione dei ricoveri espressi come numero di accessi/100 giorni di osservazione [0,27 (IQR=0,00-0,30)] vs [0,28 (IQR=0,00-0,86)]. Infine, l’analisi logistica ha permesso di identificare come predittori di inapropriatezza prescrittiva il numero di medicinali assunti, la presenza di farmaci antipsicotici, antidepressivi, antitrombotici, FANS e una diagnosi di BPCO. Conclusioni. Il presente studio ha rilevato che il miglioramento dell’appropriatezza prescrittiva, effettuato con uno specifico software integrato, ha permesso una significativa riduzione dei ricoveri ospedalieri. Il modello logistico regressionale ha consentito di evidenziare i fattori correlati alla presenza di PPI e, pertanto, sarà utilizzato in ambito aziendale per una puntuale e corretta revisione farmacologica nell’anziano fragile.

Patologie iatrogene negli anziani fragili: prevalenza e analisi dei predittori associati al loro sviluppo

TINJALA, DANIEL DUMITRU
2017

Abstract

Introduzione. Le prescrizioni potenzialmente inappropriate (PPIs) sono molto frequenti nella popolazione anziana e, generalmente, sono associate alla comparsa di reazioni avverse, ricoveri ospedalieri e ad elevati costi assistenziali. In letteratura, numerosi studi si sono proposti di migliorare l’appropriatezza prescrittiva nell’anziano con risultati tuttavia discordanti. La scelta dello strumento da adottare per il miglioramento dell’appropriatezza prescrittiva nell’anziano rappresenta oggi, a livello globale, una sfida per tutti i Servizi Sanitari. Obiettivi. Il presente studio si è proposto di revisionare la terapia farmacologica in un gruppo di pazienti ricoverati consecutivamente presso un reparto di Geriatria dell’Ulss 16 di Padova e di valutare se vi è una riduzione di eventi clinicamente rilevanti quali la mortalità e l’accesso alle strutture ospedaliere di seguito ad un miglioramento dell’appropriatezza prescrittiva. Inoltre, lo studio si è proposto di realizzare un modello logistico regressionale per evidenziare le variabili anagrafiche, cliniche e terapeutiche suggestive di inappropriatezza prescrittiva. Metodi. Per ciascun paziente ricoverato, nel periodo 01.04.2012-31.07.2016, sono stati rilevati i dati clinici e terapeutici. Tali informazioni sono state inserite in un software “integrato” in grado di rilevare la presenza di eventuali PPIs associate ad interazioni farmacologiche identificate da Micromedex e altre inappropriatezze prescrittive secondo i criteri di STOPP. I dati sull'appropriatezza prescrittiva sono stati discussi con il medico ospedaliero e il suo miglioramento è stato misurato attraverso il MAI (Medication Appropriateness Index). I pazienti con miglioramento prescrittivo sono stati confrontati successivamente con un gruppo di soggetti senza miglioramento, al fine di evidenziare eventuali differenze in termini di mortalità e ricorso alle strutture sanitarie. Tali dati sono stati estratti dai flussi gestionali dell’Ulss 16. È stato infine realizzato un modello logistico regressionale per evidenziare le variabili anagrafiche, cliniche e terapeutiche associate alle PPIs. Risultati. Nel periodo di osservazione sono state valutate complessivamente le terapie di 1.848 pazienti. Tali soggetti presentano all’ingresso un elevato grado di fragilità e, nel 67% dei casi è stato riscontrato un importante grado di politerapia (³ 5 farmaci). Dopo l’intervento, si è osservata una significativa riduzione del punteggio MAI/paziente [4 (IQR=2-6) vs 2 (IQR=0-5); p<0.001]. La successiva realizzazione di uno studio di coorte retrospettivo ha permesso di evidenziare, nei pazienti con miglioramento prescrittivo alla dimissione rispetto ai soggetti senza miglioramento, un trend di riduzione della mortalità a 12 mesi (7% vs 14%, p=0,08) e una significativa riduzione dei ricoveri espressi come numero di accessi/100 giorni di osservazione [0,27 (IQR=0,00-0,30)] vs [0,28 (IQR=0,00-0,86)]. Infine, l’analisi logistica ha permesso di identificare come predittori di inapropriatezza prescrittiva il numero di medicinali assunti, la presenza di farmaci antipsicotici, antidepressivi, antitrombotici, FANS e una diagnosi di BPCO. Conclusioni. Il presente studio ha rilevato che il miglioramento dell’appropriatezza prescrittiva, effettuato con uno specifico software integrato, ha permesso una significativa riduzione dei ricoveri ospedalieri. Il modello logistico regressionale ha consentito di evidenziare i fattori correlati alla presenza di PPI e, pertanto, sarà utilizzato in ambito aziendale per una puntuale e corretta revisione farmacologica nell’anziano fragile.
3-feb-2017
Italiano
anziani/elderly, prescrizioni potenzialmente inappropriate/potentialy inappropriate prescriptions, strumento informatico/informatic tool
CIGNARELLA, ANDREA
MAESTRELLI, PIERO
Università degli studi di Padova
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/177286
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPD-177286