Nell'ambito del tema generale del IV ciclo di Dottorato in Tecnologie dell'Architettura "L'innovazione tecnologica nel progetto", la tesi di Dal Falco sviluppa il proprio campo d'interesse all'interno delle tematiche manutentive, in relazione ad alcune questioni legate all'innovazione di prodotto. La connessione tra la tesi, "La manutenzione delle Architetture del Razionalismo Italiano. Le leghe leggere e i materiali vetrari: criteri per la riparazione di elementi architettonici" e il tema generale è incentrata su quegli aspetti che riguardano l'evoluzione dei materiali nel tempo e la loro applicazione nel settore edilizio con soluzioni tecniche innovative. Attraverso lo studio della letteratura tecnica dell'epoca ed un'indagine sulla produzione corrente, si è cercato di individuare come questi materiali sono stati selezionati nell'arco di 50 anni e come sono evolute o scomparse le procedure costruttive legate alla loro applicazione. L'acquisizione delle specificità d'uso di questi materiali sia nel contesto degli elementi figurativi del progetto che delle soluzioni tecniche adottate ha un preciso obiettivo: la sistematizzazione di una conoscenza tecnica specifica che sia d'ausilio agli interventi di manutenzione e restauro degli edifici del Razionalismo Italiano. Quest'apparato di conoscenze che é stato organizzato in una parte scritta e in uno schedario, é una sorta di catalogo di informazioni tecniche che può essere usato come una strumentazione a carattere consultativo senza la pretesa di fornire soluzioni generalizzabili. I contenuti, gli obiettivi, l'articolazione e i risultati raggiunti sono: Contenuti, obiettivi, articolazione La tesi si occupa di alcuni materiali innovativi, i materiali vetrari e le leghe leggere, prodotti industrialmente tra il 1930 e il 1940 che furono ampiamente usati nelle architetture del Razionalismo. Il campo d'indagine è ristretto ad una questione specifica legata alle scelte d'intervento che riguarda la sistematizzazione di una serie di conoscenze tecniche: come riparare o sostituire questi prodotti verificando qual'è stata la loro evoluzione nell'arco di 50 anni. Lo scopo della ricerca é di fornire una strumentazione tecnica di tipo consultativo, una guida alla conoscenza delle caratteristiche dei materiali, delle soluzioni tecniche adottate, delle loro applicazioni in architetture del Razionalismo e di una serie di consigli per la sostituzione di quei materiali da costruzione fuori dalla produzione corrente. Questo obiettivo é stato tradotto in due volumi distinti: un saggio articolato in due parti ed una serie di allegati che formano uno schedario strutturato in quattro tipi di schede. Nel capitolo 1., suddiviso in quattro paragrafi, che costituisce la parte iniziale del primo documento, viene inquadrato dal punto di vista storico-tecnico lo scenario della produzione edilizia italiana degli anni'30. Sono tre le chiavi di lettura che abbiamo scelto per abbozzare questo complesso quadro di riferimento. Innanzitutto ci é sembrato opportuno ricordare come la produzione italiana, dopo la metà degli anni '30, sia stata condizionata da una politica economica di tipo autarchico e in che modo i materiali innovativi prodotti nel decennio 1930-1940 siano fortemente caratterizzati dallo sfruttamento delle risorse nazionali (§ 1. 1.). Dopo questa sintetica panoramica di materiali edilizi, si procede con una riflessione critica sul ruolo e sui contributi della letteratura tecnica dell'epoca alla divulgazione delle caratteristiche dei nuovi materiali e delle procedure operative consigliate (§ 1. 2.). Nel terzo punto viene approfondita la relazione fra innovazione di prodotto, innovazione del linguaggio figurativo e sperimentazione tecnica attraverso lo studio dell'applicazione dei prodotti di cui ci occupiamo, di un gruppo di architetture effimere italiane realizzate per la V Triennale di Milano (1993) e di un'opera francese esemplificativa, la Maison de Verre (1928-'32) di Pierre Chareau. I due capitoli della II parte , introducono i contenuti tecnici specifici delle schede, con un inquadramento generale sui prodotti in esame, sulle lavorazioni e sui sistemi di posa, con continui riferimenti alle applicazioni di questi materiali in architetture del Razionalismo. Il secondo volume é invece uno schedario in cui sono sistematizzate una serie di conoscenze tecniche che permettono una lettura trasversale del prodotto: come era, come é stato impiegato, quali possono essere le cause di degrado, con cosa sostituirlo. Le informazioni raccolte in parte nella letteratura tecnica dell'epoca e in parte attraverso un'indagine sulla produzione corrente, sono state sistematizzate in quattro tipi di schede: un gruppo di schede che descrivono le caratteristiche fisico-tecniche e le lavorazioni dei materiali considerati; un secondo gruppo in cui viene fornita una prima griglia di riferimento del loro impiego in architetture del Razionalismo; un terzo in cui sono ipotizzate cause di degrado insite nella natura stessa dei prodotti o nelle soluzioni tecniche adottate (partendo dal presupposto che il degrado dell'architettura di quegli anni dipenda in parte dalla sperimentazione di materiali e procedure costruttive innovative ) ed un ultimo gruppo in cui si verifica l'esistenza sul mercato odierno di questi prodotti e si forniscono consigli sulla loro sostituzione qualora i materiali siano ormai fuori dalla produzione. Risultati L'obiettivo principale della ricerca, la sistematizzazione di una serie di conoscenze tecniche specifiche, è stato conseguito. I risultati della tesi si articolano su due piani. Il primo è l'acquisizione e la sistematizzazione di una serie di conoscenze tecniche specifiche dei prodotti esaminati (le leghe leggere e i materiali vetrari) che si esplicita nelle schede descrittive. Inoltre la descrizione sintetica dell'impiego di questi materiali in architetture del Razionalismo Italiano costituisce una prima raccolta di riferimento delle applicazioni dei materiali studiati. Il secondo è l'individuazione di alcune possibili cause di degrado che sono strettamente riferite al comportamento di materiali innovativi e alla relativa affidabilità di soluzioni tecniche sperimentali e la risposta alla loro ipotetica sostituzione attraverso una verifica sul mercato di come sono stati selezionati questi prodotti. Dai risultati della ricerca possiamo dire che per quanto riguarda i materiali consideratiquesta selezione è stata attuata in tre modi diversi: le caratteritiche fisico-tecniche dei prodotti possono risultare congelate per decenni offrendo nel tempo le stesse possibilità applicative, o essere sviluppate in un periodo concluso che corrisponde al lancio del materiale innovativo, al successivo perfezionamento delle sue prestazioni e alla scomparsa dal mercato, o evolversi nel tempo con un continuo aggiornamento che comporta la ricerca di soluzioni tecniche via via sempre più affidabili. Il problema che si pone, proprio per la natura di questi prodotti, non è tanto la loro riparazione, ma la sostituzione degli elementi: un vetro rotto per non può essere restaurato ma va sostituito. Alcuni prodotti come l'Opalina, anche se con difficoltà si possono ancora reperire, ma ad esempio i diffusori traslucidi per strutture vetrocementizie sono un prodotto che nel tempo ha subito delle trasformazioni per dimensione, colorazione, disegno delle superfici, mentre per il cristallo di sicurezza Securit non sono variate nè la denominazione nè le caratteristiche. Ma la riparazione o la sostituzione degli elementi degradati deve comportare lo studio approfondito dell'edificio oggetto di restauro, perchè la questione non è solo di indicare la compatibilità di un materiale nuovo con uno vecchio ma di progettare il restauro tenendo in considerazione i molteplici e complessi aspetti che entrano in gioco nelle scelte d'intervento. Questo lavoro non ha quindi la pretesa di dare una risposta progettuale al restauro del moderno, ma di offrire un quadro di riferimento preciso su alcuni materiali, lavorazioni e soluzioni tecniche adottate negli anni '30, rispondendo al problema della sostituzione non con delle prescrizioni ma con delle proposte da verificare caso per caso, lasciando alla responsabilità di chi interviene di farsi interprete dell'opera.

La manutenzione delle Architetture del Razionalismo Italiano. Le leghe leggere e i materiali vetrari: criteri per la riparazione di elementi architettonici

DAL FALCO, Federica
1993

Abstract

Nell'ambito del tema generale del IV ciclo di Dottorato in Tecnologie dell'Architettura "L'innovazione tecnologica nel progetto", la tesi di Dal Falco sviluppa il proprio campo d'interesse all'interno delle tematiche manutentive, in relazione ad alcune questioni legate all'innovazione di prodotto. La connessione tra la tesi, "La manutenzione delle Architetture del Razionalismo Italiano. Le leghe leggere e i materiali vetrari: criteri per la riparazione di elementi architettonici" e il tema generale è incentrata su quegli aspetti che riguardano l'evoluzione dei materiali nel tempo e la loro applicazione nel settore edilizio con soluzioni tecniche innovative. Attraverso lo studio della letteratura tecnica dell'epoca ed un'indagine sulla produzione corrente, si è cercato di individuare come questi materiali sono stati selezionati nell'arco di 50 anni e come sono evolute o scomparse le procedure costruttive legate alla loro applicazione. L'acquisizione delle specificità d'uso di questi materiali sia nel contesto degli elementi figurativi del progetto che delle soluzioni tecniche adottate ha un preciso obiettivo: la sistematizzazione di una conoscenza tecnica specifica che sia d'ausilio agli interventi di manutenzione e restauro degli edifici del Razionalismo Italiano. Quest'apparato di conoscenze che é stato organizzato in una parte scritta e in uno schedario, é una sorta di catalogo di informazioni tecniche che può essere usato come una strumentazione a carattere consultativo senza la pretesa di fornire soluzioni generalizzabili. I contenuti, gli obiettivi, l'articolazione e i risultati raggiunti sono: Contenuti, obiettivi, articolazione La tesi si occupa di alcuni materiali innovativi, i materiali vetrari e le leghe leggere, prodotti industrialmente tra il 1930 e il 1940 che furono ampiamente usati nelle architetture del Razionalismo. Il campo d'indagine è ristretto ad una questione specifica legata alle scelte d'intervento che riguarda la sistematizzazione di una serie di conoscenze tecniche: come riparare o sostituire questi prodotti verificando qual'è stata la loro evoluzione nell'arco di 50 anni. Lo scopo della ricerca é di fornire una strumentazione tecnica di tipo consultativo, una guida alla conoscenza delle caratteristiche dei materiali, delle soluzioni tecniche adottate, delle loro applicazioni in architetture del Razionalismo e di una serie di consigli per la sostituzione di quei materiali da costruzione fuori dalla produzione corrente. Questo obiettivo é stato tradotto in due volumi distinti: un saggio articolato in due parti ed una serie di allegati che formano uno schedario strutturato in quattro tipi di schede. Nel capitolo 1., suddiviso in quattro paragrafi, che costituisce la parte iniziale del primo documento, viene inquadrato dal punto di vista storico-tecnico lo scenario della produzione edilizia italiana degli anni'30. Sono tre le chiavi di lettura che abbiamo scelto per abbozzare questo complesso quadro di riferimento. Innanzitutto ci é sembrato opportuno ricordare come la produzione italiana, dopo la metà degli anni '30, sia stata condizionata da una politica economica di tipo autarchico e in che modo i materiali innovativi prodotti nel decennio 1930-1940 siano fortemente caratterizzati dallo sfruttamento delle risorse nazionali (§ 1. 1.). Dopo questa sintetica panoramica di materiali edilizi, si procede con una riflessione critica sul ruolo e sui contributi della letteratura tecnica dell'epoca alla divulgazione delle caratteristiche dei nuovi materiali e delle procedure operative consigliate (§ 1. 2.). Nel terzo punto viene approfondita la relazione fra innovazione di prodotto, innovazione del linguaggio figurativo e sperimentazione tecnica attraverso lo studio dell'applicazione dei prodotti di cui ci occupiamo, di un gruppo di architetture effimere italiane realizzate per la V Triennale di Milano (1993) e di un'opera francese esemplificativa, la Maison de Verre (1928-'32) di Pierre Chareau. I due capitoli della II parte , introducono i contenuti tecnici specifici delle schede, con un inquadramento generale sui prodotti in esame, sulle lavorazioni e sui sistemi di posa, con continui riferimenti alle applicazioni di questi materiali in architetture del Razionalismo. Il secondo volume é invece uno schedario in cui sono sistematizzate una serie di conoscenze tecniche che permettono una lettura trasversale del prodotto: come era, come é stato impiegato, quali possono essere le cause di degrado, con cosa sostituirlo. Le informazioni raccolte in parte nella letteratura tecnica dell'epoca e in parte attraverso un'indagine sulla produzione corrente, sono state sistematizzate in quattro tipi di schede: un gruppo di schede che descrivono le caratteristiche fisico-tecniche e le lavorazioni dei materiali considerati; un secondo gruppo in cui viene fornita una prima griglia di riferimento del loro impiego in architetture del Razionalismo; un terzo in cui sono ipotizzate cause di degrado insite nella natura stessa dei prodotti o nelle soluzioni tecniche adottate (partendo dal presupposto che il degrado dell'architettura di quegli anni dipenda in parte dalla sperimentazione di materiali e procedure costruttive innovative ) ed un ultimo gruppo in cui si verifica l'esistenza sul mercato odierno di questi prodotti e si forniscono consigli sulla loro sostituzione qualora i materiali siano ormai fuori dalla produzione. Risultati L'obiettivo principale della ricerca, la sistematizzazione di una serie di conoscenze tecniche specifiche, è stato conseguito. I risultati della tesi si articolano su due piani. Il primo è l'acquisizione e la sistematizzazione di una serie di conoscenze tecniche specifiche dei prodotti esaminati (le leghe leggere e i materiali vetrari) che si esplicita nelle schede descrittive. Inoltre la descrizione sintetica dell'impiego di questi materiali in architetture del Razionalismo Italiano costituisce una prima raccolta di riferimento delle applicazioni dei materiali studiati. Il secondo è l'individuazione di alcune possibili cause di degrado che sono strettamente riferite al comportamento di materiali innovativi e alla relativa affidabilità di soluzioni tecniche sperimentali e la risposta alla loro ipotetica sostituzione attraverso una verifica sul mercato di come sono stati selezionati questi prodotti. Dai risultati della ricerca possiamo dire che per quanto riguarda i materiali consideratiquesta selezione è stata attuata in tre modi diversi: le caratteritiche fisico-tecniche dei prodotti possono risultare congelate per decenni offrendo nel tempo le stesse possibilità applicative, o essere sviluppate in un periodo concluso che corrisponde al lancio del materiale innovativo, al successivo perfezionamento delle sue prestazioni e alla scomparsa dal mercato, o evolversi nel tempo con un continuo aggiornamento che comporta la ricerca di soluzioni tecniche via via sempre più affidabili. Il problema che si pone, proprio per la natura di questi prodotti, non è tanto la loro riparazione, ma la sostituzione degli elementi: un vetro rotto per non può essere restaurato ma va sostituito. Alcuni prodotti come l'Opalina, anche se con difficoltà si possono ancora reperire, ma ad esempio i diffusori traslucidi per strutture vetrocementizie sono un prodotto che nel tempo ha subito delle trasformazioni per dimensione, colorazione, disegno delle superfici, mentre per il cristallo di sicurezza Securit non sono variate nè la denominazione nè le caratteristiche. Ma la riparazione o la sostituzione degli elementi degradati deve comportare lo studio approfondito dell'edificio oggetto di restauro, perchè la questione non è solo di indicare la compatibilità di un materiale nuovo con uno vecchio ma di progettare il restauro tenendo in considerazione i molteplici e complessi aspetti che entrano in gioco nelle scelte d'intervento. Questo lavoro non ha quindi la pretesa di dare una risposta progettuale al restauro del moderno, ma di offrire un quadro di riferimento preciso su alcuni materiali, lavorazioni e soluzioni tecniche adottate negli anni '30, rispondendo al problema della sostituzione non con delle prescrizioni ma con delle proposte da verificare caso per caso, lasciando alla responsabilità di chi interviene di farsi interprete dell'opera.
1993
Italiano
Architettura Razionalismo italiano; Materiali e tecnologie; Leghe d'alluminio e prodotti vetrari; Manutenzione e Restauro
Università degli Studi di Roma "La Sapienza"
260
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/177704
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIROMA1-177704