PEDIATRIC-ONSET INFLAMMATORY BOWEL DISEASE: FROM PATHOPHYSIOLOGY TO NEW STRATEGIES FOR THERAPY CHOICE AND MONITORING

Background: Anti-tumor necrosis factor monoclonal antibodies have lead to a revolution in the treatment of inflammatory bowel diseases (IBD), yet a sizable proportion of patients do not respond to therapy. There is increasing evidence suggesting that treatment failure may be associated with inadequate blood drug levels and/or the appearance of anti-infliximab antibodies (AIA). Data regarding therapeutic drug monitoring of infliximab (IFX) in children however are still incomplete. Methods: We studied 49 pediatric (median age 14.4) IBD patients (Crohn’s disease 34, ulcerative colitis 15) treated with IFX. Serum samples were collected at 6, 14, 22 and 54 weeks, before IFX infusions. IFX and AIA were measured using ELISA assays. Disease activity was determined by PUCAI or PCDAI. Results: Clinical remission, defined as a clinical score <10, was obtained by 76.3% of patients at week 14 and by 73.9% at week 54. Median trough IFX concentration was higher in patients achieving sustained clinical remission at all time points. IFX levels during maintenance correlated also with C-reactive protein, albumin, and calprotectin. After multivariate analysis, the strongest predictor of sustained clinical remission was an IFX concentration at the end of induction > 3.11 (p-value = 3.0x10-5, sensitivity 89%, specificity 80%). AIA concentrations were inversely correlated with IFX concentrations (p-value = 0.00088) and with adverse reactions (p-value = 0.018). Conclusions: Measurement of IFX trough levels at the end of induction therapy (week 14) is associated with sustained long-term response in pediatric patients with IBD.

Introduzione: La terapia con anticorpi monoclonali anti-tumor necrosis factor (TNF) ha portato a una rivoluzione nella terapia delle malattie infiammatorie croniche intestinali (MICI), tuttavia una percentuale non trascurabile di pazienti non risponde alla terapia. Vi sono evidenze in costante aumento che suggeriscono che il fallimento terapeutico può essere dovuto a livelli ematici inadeguati di farmaco e/o alla comparsa di anticorpi anti-farmaco. appearance of anti-infliximab antibodies (AIA). I dati riguardanti il monitoraggio terapeutico dell'infliximab (IFX) nei bambini sono tuttavia ancora incompleti. Metodi: Abbiamo studiato 49 pazienti pediatrici (età media 14.4) affetti da MICI (Malattia di Crohn 34, rettocolite ulcerosa 15) trattati con IFX. Sono stati raccolti campioni di siero a 6, 14, 22 e 54 settimane di terapia, prima delle infusioni di IFX. I livelli di IFX e di AIA sono stati misurati mediante test ELISA e posti in relazione con l'attività clinica di malattia misurata mediante score clinici (PCDAI/PUCAI) Risultati: Il 76.3% e il 73.9% dei pazienti ha ottenuto la remissione clinica, definita come uno score clinico <10, alla settimana 14 e alla settimana 54, rispettivamente. I valori mediani di concentrazione di IFX sono risultati più alti in tutti i time points nei pazienti che hanno ottenuto una remissione clinica duratura. I livelli di IFX durante la fase di mantenimento sono risultati correlati inoltre ai livelli di proteina C reattiva, albumina e calprotectina. Dopo analisi multivariata, il predittore più significativo di remissione duratura è risultato essere una concentrazione ematica di infliximab alla fine dell'induzione > 3.11 (p-value = 3.0x10-5, sensitivity 89%, specificity 80%). I valori ematici di AIA sono risultati inversamente correlati con i livelli di IFX (p = 0.00088) e con il rischio di reazioni avverse (p = 0.018). Conclusioni: La misurazione dei livelli ematici di infliximab pre-infusione alla fine dell'induzione è associata con la probabilità di remissione duratura nei pazienti pediatrici affetti da MICI.