Nell’epoca dell’infodemia, in cui la società si trova a confrontarsi con la necessità di elaborare rapidamente grandi quantità di dati ed informazioni contenuti in un singolo artefatto comunicativo, il Design della Comunicazione Visiva – e in particolare l’Information Design – rivestono un ruolo fondamentale in quanto portatori del sapere specifico relativo al processo di produzione e consumo degli artefatti comunicativi-infografici. Considerando che la decodifica di qualsiasi artefatto comunicativo di Information Design appare inconsapevolmente facile, in virtù dell’uso di un linguaggio apparentemente universale ed accessibile, vi è tuttavia una dimensione infoestetica che determina un abbassamento della soglia critica di attenzione contro possibili manipolazioni di significato. Ciò che ne deriva è, pertanto, un fenomeno diffuso di disordine informativo, in quanto “anche i grafici possono mentire”. La competenza storicamente deputata alla lettura di un grafico, prima ancora della sua comprensione, è la Graphicacy che, sebbene concettualizzata oltre 56 anni fa, trova difficoltà oggettive nella sua applicazione e diffusione all’interno dei diversi curricula educativi, a causa di questioni tassonomiche, di metodi e di approcci sistemici. A partire da tali premesse, la presente tesi dottorale indaga il ruolo cognitivo del Design dell’Informazione e dei suoi artefatti, attraverso la proposta, sperimentazione e validazione di una metodologia Design-based per un approccio critico interdisciplinare al progetto di Information Design, che unisca competenza tecnica, culturale e di pensiero in un processo di democratizzazione della cultura del progetto: dalla Graphicacy alla Data-Graphicacy, per uno sviluppo strategico di competenze di decodifica e codifica critica.
Dalla Graphicacy alla Data-Graphicacy. Una proposta metodologica Design-Based per un approccio critico interdisciplinare all’artefatto di Information Design
CACCAMO, ALESSIO
2022
Abstract
Nell’epoca dell’infodemia, in cui la società si trova a confrontarsi con la necessità di elaborare rapidamente grandi quantità di dati ed informazioni contenuti in un singolo artefatto comunicativo, il Design della Comunicazione Visiva – e in particolare l’Information Design – rivestono un ruolo fondamentale in quanto portatori del sapere specifico relativo al processo di produzione e consumo degli artefatti comunicativi-infografici. Considerando che la decodifica di qualsiasi artefatto comunicativo di Information Design appare inconsapevolmente facile, in virtù dell’uso di un linguaggio apparentemente universale ed accessibile, vi è tuttavia una dimensione infoestetica che determina un abbassamento della soglia critica di attenzione contro possibili manipolazioni di significato. Ciò che ne deriva è, pertanto, un fenomeno diffuso di disordine informativo, in quanto “anche i grafici possono mentire”. La competenza storicamente deputata alla lettura di un grafico, prima ancora della sua comprensione, è la Graphicacy che, sebbene concettualizzata oltre 56 anni fa, trova difficoltà oggettive nella sua applicazione e diffusione all’interno dei diversi curricula educativi, a causa di questioni tassonomiche, di metodi e di approcci sistemici. A partire da tali premesse, la presente tesi dottorale indaga il ruolo cognitivo del Design dell’Informazione e dei suoi artefatti, attraverso la proposta, sperimentazione e validazione di una metodologia Design-based per un approccio critico interdisciplinare al progetto di Information Design, che unisca competenza tecnica, culturale e di pensiero in un processo di democratizzazione della cultura del progetto: dalla Graphicacy alla Data-Graphicacy, per uno sviluppo strategico di competenze di decodifica e codifica critica.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/179953
URN:NBN:IT:UNIROMA1-179953