Lionello Fiumi (Rovereto, 1894-Verona, 1973), poeta, prosatore, giornalista, saggista, traduttore, direttore di riviste internazionali pionieristiche e noto ambasciatore della letteratura italiana in Francia, rappresenta un vero e proprio homme de lettres del Novecento italiano. Pedante e meticoloso raccoglitore di libri, riviste, giornali, lettere e di ogni genere di documenti riguardanti la sua persona e la sua opera, egli lasciò in eredità un patrimonio culturale d’inestimabile valore, che oggi costituisce il nucleo del Centro Studi Internazionale Lionello Fiumi presso la Biblioteca Civica di Verona. Una parte di gran interesse di questa eredità, che di fatto, però, ha richiamato l’attenzione degli studiosi solo durante l’ultimo ventennio, è, senza alcun dubbio, costituita dal carteggio fiumiano, che si compone di migliaia di documenti (lettere, cartoline postali, cartoline illustrate, biglietti d’auguri, telegrammi), attestanti la presenza di una fitta rete di corrispondenti, italiani e stranieri; tra gli ultimi sono presenti anche i Greci – e si tratta di una presenza tutt’altro che insignificante, tanto quantitativamente quanto qualitativamente. In effetti, le nostre conoscenze sui rapporti tra Fiumi e la Grecia erano, fino a oggi, pressoché inesistenti: si limitavano ad alcuni riferimenti bibliografici, dai quali si concludeva che l’opera di Fiumi era sì presente nelle lettere neoelleniche, ma in modo poco significativo. Si trattava, piuttosto, dell’elencazione di pochi articoli a favore dell’opera fiumiana e di alcune traduzioni delle sue poesie in neogreco. Tuttavia, le informazioni che ci forniscono le 181 lettere comprese nella mia tesi cambiano tale immagine in modo radicale e testimoniano l’esistenza di un’ampia rete di relazioni tra Fiumi e certi esponenti dell’intellighenzia greca, durante un periodo di quarant’anni, cioè dal 1931, quando venne spedita al veronese la prima lettera di un giornalista greco, fino al 1972 (cioè poco prima della sua morte), anno dell’ultima missiva di una scrittrice greca. Inoltre, dalla lettura di questi carteggi risulta che Fiumi fu tradotto, antologizzato e studiato più volte in Grecia, specialmente durante il ventennio 1948-1968, quando fu presentato sia da riviste letterarie assai importanti dell’epoca sia da quotidiani di grande circolazione. La sua opera, peraltro, in poesia e in prosa, fu accolta con favore e promossa con entusiasmo, fin dalla metà degli anni Trenta; se ne fecero interpreti diversi letterati greci, quali Alkiviadhis Ghianòpulos, Fivos Dhelfis, Rita Bumi Papà, Stelios Xefludhas e altri. La varietà di riferimenti a diversi movimenti letterari, a decine di giornali, riviste e libri, ad artisti, scrittori e critici, a premi e riconoscimenti, e cioè le continue allusioni di un mondo intero che vive, produce, influisce e viene influenzato, ci fa considerare questi carteggi come una preziosa testimonianza storico-culturale. Infatti, essi sono al tempo stesso il frutto e il complemento della cultura letteraria novecentesca europea, e possono rilevarsi come una possibile chiave interpretativa per penetrare, almeno parzialmente, all’interno del processo intellettuale e dello strutturarsi di una parte della civiltà culturale europea del ventesimo secolo. Un tale approccio ai 15 carteggi compresi nella tesi fornisce delle risposte circa le relazioni culturali tra l’Italia e la Grecia durante il Novecento e costituisce l’asse attorno al quale si può condurre un’analisi approfondita della fortuna di Fiumi in Grecia e, retrospettivamente, di quella di un gruppo di alcuni letterati greci in Italia. D’altronde, la lettura unitaria del carteggio come un corpus continuo e unico mette in evidenza le diverse politiche che caratterizzano la produzione culturale e i vari stratagemmi usati dai suoi soggetti (autori, artisti, riviste letterarie, critici d’arte, editori, commissioni di premi etc.) a scopi diversi; tale lettura ricostruisce anche la rete tramite la quale si rintraccia una pleiade di autori belgi, greci, francesi e italiani, i quali, combinando culture dominanti e culture periferiche, plasmano il campo letterario del loro tempo, formano la propria estetica e, senza dubbio, influenzano (o meglio, tentano di influenzare) anche il rispettivo canone letterario. Lo scopo principale della mia tesi, dunque, è la pubblicazione delle lettere scambiate tra Lionello Fiumi e letterati greci, in modo tale da fornire un’edizione dettagliatamente commentata, senza trascurare la natura bibliologica-archivistica di questo specifico materiale. Le lettere sono affrontate anche come oggetti-documenti, ovvero objet de culture, portatori di certi segni para-, peried epi-testuali, i quali non solo non meritano di essere omessi, ma, al contrario, devono assolutamente essere messi in evidenza. Di conseguenza, sin dall’inizio della mia ricerca, ho ritenuto opportuno curare un’edizione nella quale, assumendo come parametri metodologici i desiderata dell’ecdotica moderna, si offra la trascrizione dei documenti stessi in modo tale da rappresentare, per quanto possibile, la procedura scritturale (senza dimenticare, però, che nonostante i progressi nel settore, una trascrizione ideale non esiste e non può che essere ottenuta necessariamente tramite un’edizione fotoanastatica). Le possibili correzioni, sottolineature, cancellature e note, ad esempio, non sono affatto elementi trascurabili, ma segni aggiuntivi significativi, che aspettano di essere decifrati. Inoltre, i documenti sono descritti in modo accurato, coerente e dettagliato dal punto di vista bibliologico-archivistico e commentati ampiamente, con l’obiettivo di rendere più facile la comprensione della molteplicità dei riferimenti di ogni genere che in essi si trovano. Considerando il ricco materiale epistolare riportato alla luce, l’edizione di questi carteggi, avvalendosi delle fonti primarie, del materiale archivistico, oltre che dei metodi e degli strumenti filologici interdisciplinari, lungi dall’essere una semplice elencazione di dati o una trascrizione convenzionale di testi, mira a identificare, nei suoi tratti essenziali, il contesto storico, sociale e culturale e i fenomeni interculturali e interlinguistici che lo circondano. Un’edizione, quindi, che si colloca in un ambito comparatistico, ricostruendo un tessuto di comunicazione, e cioè la corrispondenza tra Lionello Fiumi e diversi letterati greci, e ripercorrendo le condizioni reali, gli avvenimenti storici, le esigenze culturali di cui queste lettere sono il risultato e nello stesso tempo la causa necessaria e sufficiente.
«L’amico più affettuoso in Italia». Corrispondenze di letterati greci con Lionello Fiumi, 1931-1972
MANOS, TRAIANOS
2020
Abstract
Lionello Fiumi (Rovereto, 1894-Verona, 1973), poeta, prosatore, giornalista, saggista, traduttore, direttore di riviste internazionali pionieristiche e noto ambasciatore della letteratura italiana in Francia, rappresenta un vero e proprio homme de lettres del Novecento italiano. Pedante e meticoloso raccoglitore di libri, riviste, giornali, lettere e di ogni genere di documenti riguardanti la sua persona e la sua opera, egli lasciò in eredità un patrimonio culturale d’inestimabile valore, che oggi costituisce il nucleo del Centro Studi Internazionale Lionello Fiumi presso la Biblioteca Civica di Verona. Una parte di gran interesse di questa eredità, che di fatto, però, ha richiamato l’attenzione degli studiosi solo durante l’ultimo ventennio, è, senza alcun dubbio, costituita dal carteggio fiumiano, che si compone di migliaia di documenti (lettere, cartoline postali, cartoline illustrate, biglietti d’auguri, telegrammi), attestanti la presenza di una fitta rete di corrispondenti, italiani e stranieri; tra gli ultimi sono presenti anche i Greci – e si tratta di una presenza tutt’altro che insignificante, tanto quantitativamente quanto qualitativamente. In effetti, le nostre conoscenze sui rapporti tra Fiumi e la Grecia erano, fino a oggi, pressoché inesistenti: si limitavano ad alcuni riferimenti bibliografici, dai quali si concludeva che l’opera di Fiumi era sì presente nelle lettere neoelleniche, ma in modo poco significativo. Si trattava, piuttosto, dell’elencazione di pochi articoli a favore dell’opera fiumiana e di alcune traduzioni delle sue poesie in neogreco. Tuttavia, le informazioni che ci forniscono le 181 lettere comprese nella mia tesi cambiano tale immagine in modo radicale e testimoniano l’esistenza di un’ampia rete di relazioni tra Fiumi e certi esponenti dell’intellighenzia greca, durante un periodo di quarant’anni, cioè dal 1931, quando venne spedita al veronese la prima lettera di un giornalista greco, fino al 1972 (cioè poco prima della sua morte), anno dell’ultima missiva di una scrittrice greca. Inoltre, dalla lettura di questi carteggi risulta che Fiumi fu tradotto, antologizzato e studiato più volte in Grecia, specialmente durante il ventennio 1948-1968, quando fu presentato sia da riviste letterarie assai importanti dell’epoca sia da quotidiani di grande circolazione. La sua opera, peraltro, in poesia e in prosa, fu accolta con favore e promossa con entusiasmo, fin dalla metà degli anni Trenta; se ne fecero interpreti diversi letterati greci, quali Alkiviadhis Ghianòpulos, Fivos Dhelfis, Rita Bumi Papà, Stelios Xefludhas e altri. La varietà di riferimenti a diversi movimenti letterari, a decine di giornali, riviste e libri, ad artisti, scrittori e critici, a premi e riconoscimenti, e cioè le continue allusioni di un mondo intero che vive, produce, influisce e viene influenzato, ci fa considerare questi carteggi come una preziosa testimonianza storico-culturale. Infatti, essi sono al tempo stesso il frutto e il complemento della cultura letteraria novecentesca europea, e possono rilevarsi come una possibile chiave interpretativa per penetrare, almeno parzialmente, all’interno del processo intellettuale e dello strutturarsi di una parte della civiltà culturale europea del ventesimo secolo. Un tale approccio ai 15 carteggi compresi nella tesi fornisce delle risposte circa le relazioni culturali tra l’Italia e la Grecia durante il Novecento e costituisce l’asse attorno al quale si può condurre un’analisi approfondita della fortuna di Fiumi in Grecia e, retrospettivamente, di quella di un gruppo di alcuni letterati greci in Italia. D’altronde, la lettura unitaria del carteggio come un corpus continuo e unico mette in evidenza le diverse politiche che caratterizzano la produzione culturale e i vari stratagemmi usati dai suoi soggetti (autori, artisti, riviste letterarie, critici d’arte, editori, commissioni di premi etc.) a scopi diversi; tale lettura ricostruisce anche la rete tramite la quale si rintraccia una pleiade di autori belgi, greci, francesi e italiani, i quali, combinando culture dominanti e culture periferiche, plasmano il campo letterario del loro tempo, formano la propria estetica e, senza dubbio, influenzano (o meglio, tentano di influenzare) anche il rispettivo canone letterario. Lo scopo principale della mia tesi, dunque, è la pubblicazione delle lettere scambiate tra Lionello Fiumi e letterati greci, in modo tale da fornire un’edizione dettagliatamente commentata, senza trascurare la natura bibliologica-archivistica di questo specifico materiale. Le lettere sono affrontate anche come oggetti-documenti, ovvero objet de culture, portatori di certi segni para-, peried epi-testuali, i quali non solo non meritano di essere omessi, ma, al contrario, devono assolutamente essere messi in evidenza. Di conseguenza, sin dall’inizio della mia ricerca, ho ritenuto opportuno curare un’edizione nella quale, assumendo come parametri metodologici i desiderata dell’ecdotica moderna, si offra la trascrizione dei documenti stessi in modo tale da rappresentare, per quanto possibile, la procedura scritturale (senza dimenticare, però, che nonostante i progressi nel settore, una trascrizione ideale non esiste e non può che essere ottenuta necessariamente tramite un’edizione fotoanastatica). Le possibili correzioni, sottolineature, cancellature e note, ad esempio, non sono affatto elementi trascurabili, ma segni aggiuntivi significativi, che aspettano di essere decifrati. Inoltre, i documenti sono descritti in modo accurato, coerente e dettagliato dal punto di vista bibliologico-archivistico e commentati ampiamente, con l’obiettivo di rendere più facile la comprensione della molteplicità dei riferimenti di ogni genere che in essi si trovano. Considerando il ricco materiale epistolare riportato alla luce, l’edizione di questi carteggi, avvalendosi delle fonti primarie, del materiale archivistico, oltre che dei metodi e degli strumenti filologici interdisciplinari, lungi dall’essere una semplice elencazione di dati o una trascrizione convenzionale di testi, mira a identificare, nei suoi tratti essenziali, il contesto storico, sociale e culturale e i fenomeni interculturali e interlinguistici che lo circondano. Un’edizione, quindi, che si colloca in un ambito comparatistico, ricostruendo un tessuto di comunicazione, e cioè la corrispondenza tra Lionello Fiumi e diversi letterati greci, e ripercorrendo le condizioni reali, gli avvenimenti storici, le esigenze culturali di cui queste lettere sono il risultato e nello stesso tempo la causa necessaria e sufficiente.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/182170
URN:NBN:IT:UNIVR-182170